Nuovo cinema Air China
Come sapete, io vedo film soltanto sui voli intercontinentali (specie dopo la mia ultima visita al cine a vedere Watchmen, in cui volevo uscire dopo dieci minuti) e non manco mai di farne una recensione sul blog.
Stavolta il programma di Air China vedeva due film cinesi seguiti da due film occidentali.
Il primo film cinese (trasmesso in originale con sottotitoli in inglese) si intitola Go Lala Go e vorrebbe essere una commediola romantica su una donna in carriera che trova l’amore in ufficio. Al di là della piacevolezza, è stato avvincente per via del racconto della vita cinese “moderna”: in una corporation situata in un grattacielo modernissimo, in cui tutte le impiegate sono ex modelle con vestiti firmati e sculettio d’ordinanza, Lala fa carriera urlando, ordinando e dimostrandosi donna con le palle. Durante la gita aziendale a Pattaya (altro che Fantozzi) lei ha una storia con un aitante megamanager, che la fa subito promuovere a sua segretaria. Dopo numerosi minuti di tormento esistenziale, lei decide che la relazione è compatibile con la carriera e i due cominciano a girare per ristoranti di lusso su Mercedes cabriolet. Alla fine il colpo di scena, perché lui ha una ferale notizia che lo riduce in lacrime a meditare il suicidio: sarà licenziato. Ma i due ovviamente, dopo altre peripezie, vivranno felici e contenti una vita da yuppie.
Chiarito bene il modello culturale vigente in Cina, e detto che il secondo film era un poliziesco che non ho visto bene perché dormivo, veniamo al pezzo forte: il primo film occidentale era Gli amabili resti, il recente film di Peter Jackson sulla vicenda di una bambina fantasma perché uccisa da un pedofilo.
Che dire? Sceso dall’aereo mi sono collegato a Internet e mi sono collegato con la Borsa di New York per comprare future sulla melassa, perché questa produzione ha esaurito tutta quella disponibile sul pianeta. In pratica il film è una lentissima, insopportabile, snervante sequenza di scene strappalacrime sopra le righe, non tenute insieme da una trama che fa acqua da tutte le parti; per cercare di salvare la situazione, oltre a riproporre al rallentatore la scena della bambina che fa le foto al suo futuro assassino circa una dozzina di volte, Jackson riempie i buchi tra una emozione e l’altra con effetti speciali a manetta, del tipo “mettiamo a ciclo continuo tutti gli effetti che possiamo ottenere combinando insieme tutti gli algoritmi che abbiamo”. Di tutto il film si salvano solo le recitazioni di Susan Sarandon (che, saggia donna, si è assicurata di essere abbastanza irriconoscibile) e della ragazzina protagonista; per il resto, Jackson dovrebbe essere rispedito a calci nel culo in Nuova Zelanda a fotografare figurine di elfi.
Per completare il viaggio, ci hanno mostrato (e ancora non l’avevo visto) Avatar. Ma solo la prima metà . Credo che visto su uno schermino LCD sito a cinque metri da te renda meno che al cinema con gli occhiali 3D, e tuttavia è lo stesso visivamente meraviglioso. Per il resto, parte come una versione lunga di Star Trek Enterprise ma, purtroppo, senza le scene di decontaminazione; poi si trasforma presto in un clone abbastanza spudorato della Principessa Mononoke (la scena degli spiriti della foresta è sostanzialmente identica) però con protagonista Jar Jar Binks. Diciamo che il punto forte del film non mi pare la trama, quanto piuttosto l’indubbia meraviglia che si prova davanti a certe immagini; comunque non posso giudicare, perché appunto hanno trasmesso la prima metà , poi hanno cambiato cassetta e hanno trasmesso di nuovo la prima metà , tanto ai cinesi non interessava.
P.S. Sì, in Cina Facebook è filtrato, e anche Twitter (sono ammessi solo omologhi cinesi autorizzati dal governo). Ho provato a collegarmi facendo ponte sul mio server, in modalità solo testo, ma Facebook non la supporta… Temo che per un po’ potrete seguirmi solo qui sul blog: le folle sono avvisate.
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