Famolo strano
Roma, qualche tempo fa, in qualche ministero.
“Aoh, senti…â€
“Aoh, dimmi…â€
“Se devemo trovà per prennere ‘na scelta sur padiglione… er padiglione pe’ Sciangai…â€
“Er padiglione?â€
“Sì, quello de l’Expo de Sciangai… c’avemo da fà bella figura… nun poi mica annare llà cor solito cubo de cemento…â€
“Chettefrega, famolo fare a qualcuno no… a quarche architetto…â€
“Eh, è vero, mi’ cugina conosce un tizio che fa l’architetto… è famoso eh, già ha lavorato pe’ nnoi…â€
“E tu chiamalo, chiedije quarche proggetto… quarcosa che sia carino e nun costi tanto, che qui nun ce sta ‘na lira…â€
“Sì però già so come so’ sti architetti… so’ tutte star… ma alla fine l’idea je la devi dare te… dai sprememose le teste, famo un trust de cervelli… io e te… quarcosa che poi viene Silvio a inaugurarlo e sta contento…â€
“E famolo a mausoleo de Silvio no? Silvio Massimo, le colonne, i gladiatori, i baccanali… Cesare dell’antica Roma…â€
“No dai, troppo scontato… già visto…â€
“E farlo co’ quarche simbolo nazzionale? Tipo, che so, a forma de pallone… a forma de pizza…â€
“Ma no, ma no! Cheap, te stai a pensà troppo cheap! Elegante e moderno c’ha da esse… e simbolico ar tempo stesso… e poi anche ‘n po’ cinese, famose venì n’idea cinese…â€
“E chiediamolo a Verdone no? Che c’aveva fatto er film der cinese… quello là …â€
“No, Verdone no, è de sinistra, poi ce cacciano! N’idea cinese ce l’avemo o no?â€
“Trovato! Senti che idea, aoh, so’ troppo forte!â€
“Trovato? E dimme ‘n po’…â€
“Visto ch’avemo d’annà a Sciangai, famolo a forma de sciangai… c’hai presente i sciangai no? I bastoncini che li butti ‘n tera e poi s’accatastano e te li devi tirà senza farli cadere… il gioco… m’hai capito no?â€
“A forma de sciangai! Ma te sei un genio, sei! Grande, grande! Mo’ co’ sta cosa, in Cina ce famo un figurone!!â€
Shanghai, 2010.
L’Italia svela con orgoglio il proprio padiglione dell’Expo 2010, caratterizzato da incavi e pilastri storti “a forma di shanghaiâ€. Sconcerto e perplessità tra gli ospiti cinesi, che non riescono a capire l’indicazione. Alla fine, a gesti, la delegazione italiana riesce a fargli capire che in Italia c’è un gioco che si chiama Shanghai, fatto di bastoncini a forma di grosso stuzzicadenti che vengono buttati alla rinfusa e poi estratti senza farli cadere. I cinesi conoscono il gioco, che peraltro da loro è un gioco per bambini di cinque anni, ma ovviamente in Cina non si chiama Shanghai. A dire il vero, non si chiama Shanghai da nessuna parte se non in Italia, e comunque non è certo per un giochino con gli stuzzicadenti che i cinesi vorrebbero che la loro maggior città commerciale fosse ricordata nel mondo. Ed è così che, all’esposizione universale, l’Italia ha partorito l’ennesima genialata per farsi subito riconoscere.
P.S. Comunque, nonostante la nostra ormai proverbiale approssimazione culturale, oggi abbiamo visitato l’Expo e il padiglione italiano era tra i più apprezzati, sia perché qui impazziscono per lo stile italiano, sia perché comunque ci siamo impegnati a riempirlo di cose interessanti da vedere. Però non era difficile: molti degli altri padiglioni europei erano chiaramente fatti a forma di bruttura!
[tags]shanghai, cina, italia, expo 2010, diversità culturale[/tags]
25 Luglio 2010, 00:00
Ciao Vittorio,
complimenti per il viaggio e per il reportage! :)
Ma al padiglione italiano dell’Expo hai per caso visto qualche video in proiezione, di eccellenze italiane o qualcosa del genere?
Solo per curiosità … :)
Mandi
25 Luglio 2010, 13:34
Qualcosa che si trova sulla rete: http://www.youtube.com/watch?v=39DLTyGgGz4&feature=related