Una proposta per le primarie del Movimento 5 Stelle
Proseguono a pieno ritmo anche nel Movimento 5 Stelle i lavori preparatori in vista delle elezioni comunali del 2011: solo questa settimana sono in calendario tre diversi incontri.
Come già sa chi legge regolarmente questo blog, uno dei punti più controversi della discussione verte inevitabilmente su chi e come debba scegliere il programma e i candidati; c’è chi preferisce un modello in cui decide un numero ristretto di attivisti, magari con un livello intermedio di rappresentanza (è stato proposto di creare un gruppo per ciascuna circoscrizione cittadina, che manderebbe poi un portavoce agli incontri di coordinamento comunale), e chi, come me, vorrebbe più ambiziosamente provare a realizzare sul serio un modello di democrazia partecipativa online, come peraltro chiaramente previsto dal non-Statuto del Movimento.
Per discutere e promuovere questa seconda visione, io e altri suoi sostenitori abbiamo organizzato un incontro domani sera (giovedì), in corso Ferrucci 65/A alle 21, nel quale in particolare io presenterò la mia proposta di elezioni primarie per il Movimento 5 Stelle. E’ un documento in cui ho provato a raccontare come potrebbe funzionare in pratica una “primaria dei cittadini” per il programma e i candidati, analizzando i problemi e offrendo possibili soluzioni. E’ una bozza ed è lì per essere discussa, all’incontro ma anche in rete, non solo a Torino ma ovunque ci sia il Movimento.
Io credo che il Movimento 5 Stelle sia qui per innovare; e che non possa accontentarsi di un classico “tran tran” da partitino di opposizione, con il suo gruppetto di habitué, la sua manifestazione di piazza mensile, la sua interrogazione indignata, i suoi comunicati fiammeggianti per esaltare le folle e il suo qualche per cento fisso che, trascinandosi negli anni, garantisce uno spazietto in politica ad alcuni ma nulla più. Abbiamo tantissime proposte e idee costruttive; dobbiamo trovare il modo di metterle in atto.
Insomma, oltre a denunciare bisogna anche costruire; e oltre a costruire proposte alternative bisogna anche costruire una nuova coscienza democratica. Se io tra qualche mese vedessi un migliaio di torinesi che, via Internet o nelle piazze, ci dicono che ritengono più importante una proposta rispetto a un’altra o preferiscono questo rappresentante rispetto all’altro – in una primaria veramente aperta, non in una votazione finta in cui tu puoi votare ma i candidati sono scelti dall’alto e quelli scomodi vengono esclusi prima – io sarei contento: penserei di aver già fatto qualcosa di concreto per cambiare un pochino la testa degli italiani, e convincerli sempre di più che la cosa pubblica è qualcosa a cui devono pensare ogni giorno almeno un po’.
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