Rotolando per la via
Mentre noi arriviamo al massimo a scagliare souvenir, altri popoli più seri del nostro non si fanno problemi a tagliare la testa ai regnanti di turno. Non è dunque particolarmente strano che l’incauto avventurarsi del futuro re d’Inghilterra per la centralissima Regent Street sia stato salutato al grido di “tory scum” e “off with their heads” (che vuol dire proprio “tagliamogli la testa”).
A ben sentire le grida si capisce che il tasso alcoolico dei partecipanti alla protesta era piuttosto elevato, cosa peraltro più che normale per la gioventù britannica. Eppure basta leggere le cronache della storia di Londra per sapere che le folle urlanti e incontrollate ne hanno caratterizzato la vita in ogni epoca; è un suo carattere precipuo.
Insomma, la famosa citazione di Thomas Jefferson “Non sono i popoli a dover aver paura dei propri governi, ma i governi che devono aver paura dei propri popoli” (sì è di Thomas Jefferson, non di V per Vendetta) non è mai stata così di attualità .
Certo, bisogna che il popolo in questione sappia farsi valere; speriamo tutti che l’attuale crisi della nostra società globale si possa risolvere senza drammi e senza decapitazioni, ma allo stesso tempo non c’è mai stato bisogno di protesta, piazza e indignazione come in questo periodo.
Tanto per cominciare, oggi pomeriggio saremo in giro per la piana di Susa per la parte italiana della giornata europea contro le grandi opere inutili (raduno dalle 14 all’autoporto, all’uscita dell’autostrada). Se questo non vi piace, comunque, ci sono tanti altri motivi per manifestare: dall’acqua pubblica alla corruzione in Parlamento. L’importante è non stare seduti lì a lamentarsi e basta…
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