Che cosa facciamo stasera
Dopo l’abbuffata politicamente deludente di ieri, che cosa facciamo stasera? Quello che facciamo tutte le sere: non tentare di conquistare il mondo ma, più modestamente, tentare di migliorarlo un po’.
E’ con piacere dunque che posso annunciare la nascita del sito di In Movimento per Torino a Cinque Stelle, che poi è il nome che abbiamo dovuto dare al gruppo movimentista torinese in attesa che si concluda il periodo di certificazione delle liste. La situazione torinese, infatti, si è evoluta così: Beppe Grillo è venuto in città e ha parlato un po’ con tutti. Mentre ce lo scarrozzavamo alla manifestazione per l’acqua pubblica e a far legna a Chiomonte, abbiamo deciso insieme che il modo migliore di gestire la situazione era quello di seguire le normali regole del Movimento 5 Stelle per la certificazione delle liste.
In altre parole, noi – oltre a portare avanti tutte le attività in questione – abbiamo messo su il sito, definito i trenta candidati necessari, e cominciato a lavorare al programma: il sito infatti contiene un blog nel quale pubblicheremo un po’ di spunti di riflessione sui quali ascolteremo i vostri commenti. Se qualcun altro vuol fare lo stesso, ha tempo fino al 31 dicembre; dopodiché si valuterà ed eventualmente si chiameranno ad esprimersi gli iscritti torinesi alla piattaforma nazionale del Movimento.
(Se ancora non l’avete fatto vi consiglio di iscrivervi, non soltanto per votare ma perché da lì si ottiene la possibilità di discutere le proposte a livello nazionale e di rimanere informati su tutto quello che fa il Movimento; abbiamo anche preparato una bella pagina di istruzioni dettagliate.)
Nel frattempo, nessuno è autorizzato a presentarsi come “Movimento 5 Stelle Torino” o a usare il simbolo del movimento in congiunzione con la preparazione delle elezioni comunali; da qui il fatto di cambiare il nome fino a fine anno. Ci aspettiamo dunque che provvedano a farlo anche gli altri, se non sono troppo impegnati a mettere annunci sui siti di offerte di lavoro proponendo un posto di lavoro in politica pur di trovare qualcuno per raffazzonare una lista (sì, lo stanno facendo veramente…).
A me, personalmente, girano un po’ le scatole per una sola cosa: per via di poche persone stiamo sprecando un sacco di tempo e di energie. Il mio avversario non è il mio vicino di riunione, ma è chi gestisce questo Paese, che è anche troppo contento di vedere piccole invidie e ripicche infantili ostacolare il lavoro di tutti. Dopodiché, è naturale che in un gruppo ci sia anche qualcuno scontento; l’importante è che non si fermi tutto all’infinito. E infatti, noi nelle ultime settimane abbiamo potuto ricominciare a lavorare alacremente.
E se poi pensate che sono un cretino, mi manderete a stendere e finito lì…
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