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venerdì 17 Dicembre 2010, 13:12

Santorizzati

Stamattina, tra le altre cose, sono andato all’ufficio postale di via Marsigli a pagare i miei 216 euro di TARSU (tre mesi in ritardo sulla prima rata e tutti insieme per via di un lungo incontro con la burocrazia comunale di cui vi racconterò un’altra volta). L’ufficio postale ha un parcheggio che è sempre piuttosto pieno, e soprattutto che pare progettato da Escher: ha una forma piena di curve e slarghi vari.

Mentre uscivo e riprendevo la macchina, due persone nel parcheggio hanno cominciato a urlarsi contro: erano un tamarro con un’Audi nera e un nerd con una Bravo. Discutevano appunto per questioni di parcheggio, non perché mancasse il posto ma perchè uno aveva insistito a fare subito manovra senza far passare l’altro che doveva uscire, o qualcosa del genere.

La rivalità tra nerd e tamarri è storica, e di scazzi per strada ormai ce ne sono tanti, in una società sempre più frustrata; ma c’era qualcosa di questo scazzo che mi colpiva. I due non stavano venendo alle mani, e non si stavano nemmeno parlando direttamente: urlavano insulti rivolti all’altro, ma con una voce innaturalmente alta, e senza guardarsi. All’inizio esponevano ragioni, ma subito dopo passavano all’ingiuria; un po’ argomentavano, e un po’ cercavano di parlarsi sopra l’uno con l’altro. La scena mi sembrava familiare, ma perché?

Alla fine ci sono arrivato: era sostanzialmente la stessa scena che ho visto a forza ieri sera perché mezzo mondo la linkava su Facebook, quella di La Russa che da Santoro interrompe lo studente che parla; così come, praticamente, qualsiasi altra “discussione” politica che Santoro o i suoi simili abbiano mandato in onda negli ultimi dieci anni.

Le due persone in mezzo alla strada, insomma, non stavano discutendo per chiarire la situazione e nemmeno per sfogare la rabbia verso l’altro; si stavano semplicemente esibendo davanti al pubblico che popolava il parcheggio, con lo scopo di “vincere” il confronto e risultare più simpatici all’audience del momento, riducendo l’altro allo status di perdente.

Temo che questo modo di “discutere”, ripetuto all’infinito dalla televisione, sia penetrato in profondità; e che siano molto poche le persone che ormai affrontano un dibattito con lo scopo di comprendere le ragioni dell’altro e se possibile trovare una mediazione, avendo allo stesso tempo la sicurezza di credere nelle proprie idee anche quando il pubblico non le applaude. E in una situazione dove i conflitti sono destinati ad aumentare e dove sarà necessario far digerire varie verità impopolari, questo sarà un grosso problema.

[tags]discussione, televisione, santoro, società, conflitto[/tags]

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3 commenti a “Santorizzati”

  1. Rudy:

    Cosa, tra l’altro, ampiamente illustrata e messa alla berlina nei Simpson.

  2. Paolo Anziano:

    quanta di questa responsabilità sta nel format, deciso dal Santoro o dal Floris di turno? quanta nelle persone che popolano gli show? o nel consiglio di amministrazione che definisce le regole? Chi si può fare artefice del cambiamento? certo, un programma che ha cercato di rompere gli schemi, come “Vieni via con me”, ha fatto anche il pienone di ascolti, segno che il pubblico ha intuito la differenza. Tuttavia, finché i media continueranno a essere politicizzati, fin quando “il pluralismo, l’indipendenza, l’obiettività e l’imparzialità dell’informazione audiovisiva in Italia” non saranno garantiti da una legge che vieti ai politici di definire l’agenda, i protagonisti e i format, dubito che vedremo una televisione più improntata al confronto delle idee. La proposta di legge popolare di Tana de Zulueta (http://www.tanadezulueta.it/html/modules/soapbox/article.php?artID=71) non ha avuto seguito, e ad oggi non conosco altre iniziative simili. Tutta la partita sulla libertà di informazione si gioca sul web, ma il web quante persone raggiunge?

  3. mke:

    Condivido la critica e tristemente anch’io noto un nervosismo in aumento, probabilmente dovuto al fatto che oramai molti comprendono che la crisi in realta’ e’ un downgrade permanente molto fastidioso specie sotto natale.
    Annozero e’ uno show, a tratti interessante anche se oramai riesco solo a vederlo solo quando ho voglia di incarognirmi. Guardo solo piu’ Lerner quando il tema e’ interessante e Report se torna in primavera.

    Comunque anch’io sono un nerd con la punto.
    mke

 
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