Vogliamo il Filadelfia
Oggi pomeriggio, una delegazione di tifosi granata ha incontrato l’assessore allo Sport del Comune di Torino per discutere dell’atto costitutivo della Fondazione Filadelfia, che ormai da tre anni gli enti pubblici si sono impegnati a creare per gestire insieme al Torino FC e alle associazioni dei tifosi la ricostruzione del glorioso stadio Filadelfia – per i tifosi del Toro, semplicemente “il Fila”.
Non si tratta tanto di una questione di tifo, ma di storia: lo stadio Filadelfia è un monumento dello sport nazionale, essendo il campo di gioco del Grande Torino perito nella tragedia di Superga. E’ un luogo assolutamente speciale persino non essendoci più; e per questo vi posso rimandare a qualche articolo del passato, ma soprattutto invitarvi a farci un giro (molti torinesi nemmeno sanno dove sia).
Costruito nel 1926, usato fino al 1963 per la Serie A e fino al 1993 per le giovanili granata (qui un gol di Christian Vieri al Filadelfia), lo stadio viene abbattuto nel 1998 – a parte alcuni moncherini di tribuna – dopo anni di parole al vento e di degrado, con la promessa di ricostruire immediatamente un impianto moderno in cui ospitare allenamenti, giovanili, foresteria, sede e museo del Grande Torino. In realtà , l’area (semicentrale) fa immediatamente gola a speculazioni edilizie di vario genere: palazzine e supermercati.
Per oltre dieci anni i tifosi si organizzano per salvare il loro monumento: puliscono il terreno, tagliano le erbacce, lo mantengono dignitoso e allo stesso tempo combattono con petizioni e manifestazioni i tentativi di speculazione. Buona parte dei soldi per ricostruirlo ci sarebbero, in quanto prima del fallimento del Torino Calcio di Cimminelli era stata posta a garanzia della ricostruzione una fidejussione di 3,5 milioni di euro che il Comune ha potuto incassare; inoltre vi è un impegno della società Bennet a versare un milione di euro per urbanizzazione e viabilità dell’area, in cambio del supermercato costruito nell’isolato adiacente già da alcuni anni.
Nonostante il Comune sia prontissimo a spendere soldi o a offrire condizioni di favore per impianti ben meno utili o sentiti dalla popolazione, dall’Arena Rock (5 milioni di euro, mai usata per un concerto) al recentissimo “stadio del curling”, per il Filadelfia le cose non si sbloccano mai. Nel 2008 il Comune si impegna a costituire con altri enti pubblici, la società e i tifosi una fondazione ad hoc, per gestire la ricostruzione con i fondi suddetti; ma continuano ad apparire problemi burocratici di ogni genere.
Dopo tredici anni di buio e tre anni dall’ultima promessa, i tifosi si radunano sotto il Comune per chiedere che venga costituita la Fondazione Filadelfia prima che il consiglio comunale venga sciolto per le prossime elezioni. Qui sotto potete vedere com’è andata.
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21 Gennaio 2011, 23:57
Non vorrei solo che a qualcuno venisse in mente di ritirare su il Filadelfia… secondo me non c’è bisogno di costruire il terzo stadio di Torino, per di più a 500 metri dall’Olimpico.
Sarebbe utile un bell’intervento di riqualificazione dell’area, che possa giovare agli abitanti del quartiere.
In pratica cosa ne vorreste fare di quell’area?
22 Gennaio 2011, 08:44
Uno stadio vero (moderno) non ci può stare, lo spazio non è comunque sufficiente. Infatti ci si vuole fare un “centro sociale sportivo” con un campo con tribune da qualche migliaio di posti, sul quale giocherebbero le giovanili e si allenerebbe la prima squadra, nel quale ricavare anche la sede sociale, il museo, la foresteria per i giovani calciatori, e uno spazio di aggregazione (birreria, sale per le associazioni ecc.). Forse anche dei negozi, se servono a finanziare l’opera, purché in quantità non eccessiva. Forse ci starebbero anche dei campi di calcetto da affittare al pubblico, dipende dalla sistemazione.