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martedì 15 Novembre 2011, 18:50

Del Filadelfia e di piazza Grande Torino

So che a molti non piace il calcio, e lo considerano un passatempo per lobotomizzati e violenti. Spiace; in realtà nel mondo del calcio viene riflesso quello reale, e dunque c’è anche molto di buono.

Negli ultimi giorni, in particolare, si sono susseguite parecchie buone notizie relative alla comunità di spiriti che vive attorno alla squadra di calcio cittadina. Parliamo innanzi tutto della ricostruzione del Filadelfia, un pezzo di storia e di anima; la relativa fondazione, avendo (quasi) risolto le ultime formalità burocratiche relative all’adesione degli enti locali, ha pubblicato il bando del concorso di idee per il progetto del nuovo stadio. C’è stata un po’ di discussione relativamente al requisito, peraltro già in parte previsto nello statuto, di ricostruire la tribuna com’era una volta, il che parrebbe escludere progetti avveniristici ma suggestivi come questo. Comunque, se qualche architetto volesse cimentarsi col tema (la scadenza è il 10 febbraio 2012) è il benvenuto… raccomando soltanto di documentarsi su storia, mito e simboli dell’impianto.

Nel frattempo, il Museo del Grande Torino – che da qualche tempo si trova a Grugliasco, visto il disinteresse delle istituzioni cittadine – organizza una mostra sulla curva Maratona e sul leggendario tifo granata; l’ingresso è gratuito ma il museo, gestito da volontari, è aperto solo nel fine settimana. Naturalmente si potrebbe paragonare il numero di visitatori di questo piccolo museo autogestito con quello delle tante istituzioni culturali ampiamente foraggiate con fondi pubblici, ma oggi siamo buoni e non vogliamo infierire.

L’ultima notizia è che si è sostanzialmente concluso l’iter per la grande ristrutturazione toponomastica attorno agli stadi, un argomento che ha appassionato i calciofili torinesi per alcuni mesi. Infatti lo stadio Juventus, appena entrato in funzione al posto del vecchio Delle Alpi, si trova tuttora in una strada intitolata al Grande Torino; la società bianconera, pur riconoscendo il valore storico e culturale della squadra perita a Superga, ha suggerito che fosse più opportuno spostare tale intitolazione vicino allo stadio Olimpico, dove gioca il Toro, assegnando alla via del suo stadio un nome neutro tipo “viale Continassa”.

A quel punto si è inserito il PDL, che ha proposto invece di intitolarlo alle vittime dell’Heysel; la società bianconera però aveva già in programma di dedicare loro un monumento e un giardino nelle vicinanze dello stadio; e allora ci si è accordati per chiamare la strada corso Gaetano Scirea.

In queste dinamiche mi sono inserito anch’io, cogliendo al volo l’occasione per chiedere di intitolare piazza Grande Torino il tratto di strada antistante la curva Maratona, ossia il tratto pedonalizzato di corso Sebastopoli, riprendendo una proposta ampiamente circolata tra i tifosi negli scorsi anni, e sostenuta anche da una petizione con centinaia di firme.

piazza_grande_torino_544.png

Il problema era che un anno fa quel tratto era stato intitolato – anche se mai inaugurato – a Erminio Macario, che peraltro con lo stadio non aveva granché a che fare, anche qui dimostrando il solito spregio per le richieste della tifoseria granata. Il presidente del consiglio comunale è stato tuttavia così disponibile da attivarsi per concordare con la famiglia di Macario una nuova e più consona posizione, antistante al Teatro Ragazzi, e così, grazie anche al sostegno di tutta la maggioranza, alla fine abbiamo fatto contenti tutti: piazza Grande Torino davanti allo stadio Olimpico, corso Gaetano Scirea davanti allo stadio Juventus, piazzetta Erminio Macario davanti al Teatro Ragazzi. E per accontentare anche voi anticalciofili, dato che a Scirea in realtà era già stata intitolata una via a Mirafiori Sud e non la si poteva lasciare, si è deciso di cambiarle il nome in via Ludovico Geymonat, filosofo e scienziato. Più intellettuale di così…

So che adesso quelli a cui all’inizio non piaceva il calcio si saranno anche lamentando per la quantità di tempo dedicata a queste quisquilie – che però, lasciatemi dire, sono in grado di mobilitare fette di cittadinanza molto più consistenti di qualsiasi battaglia ambientalista o antispreco, e dunque è giusto che la politica si occupi anche di esse. La toponomastica è sempre argomento che scalda gli animi; per fortuna, almeno per un po’ non dovremmo occuparcene più.

P.S. E sì, nonostante le due richieste due di intitolare una via o un giardino a Steve Jobs, abbiamo soprasseduto; resta vigente il mio commento, “lo faremo se in cambio Apple ci paga il wi-fi libero”.

[tags]toponomastica, calcio, toro, filadelfia, grande torino, museo granata, steve jobs[/tags]

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6 commenti a “Del Filadelfia e di piazza Grande Torino”

  1. Claudio C:

    Io non amo il calcio ma vale quel che dici tu sui sentimenti della gente riguardo tifo e passione. Sul fatto invece di intitolare una qualsiasi cosa a Steve Jobs sono molto perplesso: e perchè mai?

  2. rccs:

    Non c’era una regola nazionale alla toponomastica che dovevano passare un numero di anni prima di intitolare una via a qualcuno?

  3. .mau.:

    @rccs: «devono essere passati almeno 10 anni dalla morte, a meno che non si tratti di personaggi illustri tali da ricevere una deroga alla legge da parte del Prefetto ed avere immediata approvazione di nomina»

    Vedi anche http://www.comune.pisa.it/doc/palla/anagrafe/leggi-circolari/p0000078.txt.htm

  4. maxxfi:

    @Claudio C.: magari quando inaugureranno un bel parco circondato da un’alta recinzione, si potrebbe pensare a SJ ;-)

  5. D# AKA BlindWolf:

    (approva il commento di maxxfi)

  6. Alberto:

    Quando parli di “squadra di calcio cittadina” a quale delle 51 squadre di calcio torinesi iscritte alla FIGC ti riferisci?
    ;-)

 
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