Ancora sugli attraversamenti pedonali
Lo confesso: per molte settimane, man mano che l’incidente di corso Peschiera si allontanava nel tempo, ho pensato che anche questa volta lo Stato avrebbe “gettato la spugna con gran dignità ”, come diceva De André. Infatti non vi era traccia dei colpevoli, né avevano alcun esito gli appelli a chi sapeva e li stava probabilmente proteggendo; dopo aver frettolosamente rimosso le strisce in quel punto, si erano soltanto più sentite polemiche strumentali tra politici sull’efficacia del tipo di ringhiere adottato.
Lunedì il consiglio comunale ha finalmente approvato all’unanimità la nostra mozione presentata il 17 ottobre, che chiedeva di censire e mettere in sicurezza tutti gli attraversamenti pedonali non semaforizzati sui grandi viali; dopo aver giaciuto per due mesi in attesa di discussione in commissione, giaceva in attesa di votazione in aula dal 12 dicembre; una volta la maggioranza non era pronta e ne chiedeva il rinvio, l’altra volta eravamo troppo presi dagli aumenti delle tariffe e non c’era il tempo di discuterne. Una mozione del consiglio comunale non cambia di per sé la realtà – è molto più importante la volontà concreta dei dirigenti comunali, che hanno il vero potere di fare le cose – ma è almeno un segno di interesse e una richiesta di impegno all’amministrazione, con in più l’obbligo di ritrovarsi dopo quattro mesi per verificare cosa è stato fatto. Io avevo invitato tutti i consiglieri a firmarla, se lo volevano, e comunque a votarla all’unanimità ; e così è stato, senza distinzioni.
A margine della discussione, quando è venuto fuori che io avevo scritto la mozione due mesi prima dell’incidente, qualcuno ha platealmente suggerito che io portassi sfiga. In realtà , stavolta la coincidenza è stata positiva; il giorno dopo è stata annunciata la cattura dei responsabili, che non erano rom o immigrati (sui social network già qualcuno lo diceva) ma due tossici sardo-aostani, in corsa per procurarsi la dose, fuori di testa e senza un euro ma comunque con la macchina nuova. I vigili urbani hanno fatto veramente un gran lavoro, gestendo direttamente tutte le indagini grazie al proprio nucleo scientifico; sono partiti dall’elenco di tutte le Clio di quel modello (prodotto da poco più di un anno: sono 7600) e piano piano le hanno ridotte a 12 in base ai pezzi ritrovati e altre deduzioni; poi hanno mandato i vigili delle varie città a controllarle, e ad Aosta hanno trovato quella giusta.
So che l’assessore Lubatti, dopo l’incidente, aveva già iniziato a fare di suo quanto chiede la mozione, e che mi pare banale buon senso: censire tutti gli attraversamenti e per ognuno valutare cosa fare, se mettere un semaforo, dissuasori di vario genere, o transenne per bloccare il passaggio… o magari studiare qualche soluzione innovativa, come questa (la producono a Villarbasse). Intanto, stamattina aspettavo il bus a Porta Susa e ho visto ancora una volta un’auto aggirare le macchine già ferme alle strisce, proiettarsi in velocità sul passaggio zebrato e poi inchiodare evitando di un soffio il pedone che stava attraversando.
Alla fine quel che conta di più è il comportamento di chi guida; però un po’ d’attenzione organizzata, per eliminare i punti neri e per punire più regolarmente la guida pericolosa, potrà fare molto.
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