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sabato 4 Febbraio 2012, 11:43

Nevica, governo tecnico

Quella del titolo è la battuta della settimana, che ovviamente a Palazzo Civico è stata molto movimentata; con tanto di due o tre commissioni andate buche per sparizione degli assessori, che Fassino ha mandato a sorvegliare lo spalamento neve in giro per la città, uno per Circoscrizione – per dire quanto erano disperati.

Decine di migliaia di torinesi sono infuriati per come è stata gestita l’emergenza neve; basta girare Facebook e forum per leggere tonnellate di insulti al sindaco. La macchina comunale ha retto fino a lunedì, ma tra martedì sera e giovedì mattina c’è stato un vero tracollo, con strade impercorribili, piccole Siberie in ogni periferia, ingorghi e incidenti ovunque, mezzi pubblici fantasma e ogni genere di problema (più sotto troverete una piccola rassegna di mie fotografie). Lega e PDL ci hanno marciato in ogni modo possibile; noi abbiamo scelto una linea diversa.

Invece di fare polemica, infatti, credo che sia utile individuare alcuni aspetti specifici che hanno funzionato particolarmente male, e con calma, nei prossimi giorni, segnalarli e pretendere che vengano affrontati per la prossima volta. Io comincio a elencarne alcuni: l’elevata quantità di condomini che non provvedono a pulire il proprio marciapiede, apparentemente senza che vi siano effettivi controlli; l’incomprensibile balletto di chiudo-apro-no,chiudo-no,apro le scuole, perdipiù senza coordinamento con i Comuni vicini; l’esistenza di terre di nessuno che non si sa chi deve pulire; la mancanza totale di pulizia delle piste ciclabili; l’indisponibilità di mezzi pubblici aggiuntivi da mandare in giro quando il traffico rallenta, per ridurre i tempi d’attesa che altrimenti salgono; la mancata pulizia dei parcheggi all’aperto; e l’incomprensibile scelta di sospendere la ZTL quando invece si doveva cercare di ridurre il numero di auto in giro (ma a Torino, si sa, qualsiasi scusa è buona per sospendere la ZTL). Allungate pure l’elenco.

01022012030_544.jpg

Mercoledì sera, stazione Re Umberto della metro: per arrivare lì dal Municipio ho impiegato oltre mezz’ora, dato che in via Milano secondo il pannello 5T non transitava niente (forse un 4 dopo venti minuti) e che ho atteso quasi venti minuti al gelo nella centralissima via Pietro Micca senza che passasse nemmeno un mezzo di nemmeno una linea in nessuna delle due direzioni; ho poi corso per prendere in via Arsenale un 15 visto apparire all’orizzonte. Finalmente giungo alla metro e trovo i tornelli aperti, e penso: guarda che sveglio l’assessore Lubatti, ha reso gratuita la metro perché è l’unico mezzo che gira. Invece no, i tornelli erano proprio rotti e spalancati per il freddo (secondo il giornale, sono poi andati col phon a scongelarli).

01022012029_544.jpg

Mercoledì sera, stazione Re Umberto (lato sud): questa scala mobile è rotta da tre mesi (io ho già fatto tre interpellanze in sette mesi sui malfunzionamenti della metro, l’ultima una decina di giorni fa). Certo che se devono subire pure cinque centimetri di neve, c’è da chiedersi come facciano ad aver mai funzionato; la Città da anni deve tirar fuori i soldi per realizzare la copertura delle uscite, ma preferisce buttarli in manutenzione straordinaria.

01022012031_544.jpg

Mercoledì sera: il primo tratto pulito è quello del mio condominio, quello successivo, davanti al giardinetto, è del Comune; la foto si commenta da sola. I primi pulitori comunali sono arrivati lì stamattina (sabato).

02022012033_544.jpg

Giovedì mattina, piazza XVIII Dicembre: una folla attende mezzi pubblici che sono una rarità (matematicamente, se aumenta il tempo di percorrenza e i mezzi in servizio sono sempre gli stessi, aumenta proporzionalmente il tempo di attesa).

02022012036_544.jpg

Giovedì mattina, via Pietro Micca: se sono così le strade più centrali, figuriamoci la periferia.

02022012035_544.jpg

Giovedì mattina, capolinea del 29 in piazza Solferino: la fermata chiaramente non è mai stata pulita da quando, cinque giorni prima, ha iniziato a nevicare.

03022012040_544.jpg

Venerdì mattina, corso Re Umberto: questa sarebbe una pista ciclabile che è anche il percorso pedonale di accesso alla fermata (geniale anche senza neve). Nonostante abbia smesso di nevicare da ventiquattr’ore, pare proprio che non sia passato nessuno a pulire.

03022012038_544.jpg

Venerdì mattina, pista ciclabile di via Bertola, il principale accesso ciclabile al centro da ovest. Mai pulita, il sentiero che vedete è stato conquistato dai pedoni. Su un forum però (non scherzo!) ho trovato uno che ringrazia il Comune, è un praticante di mountain bike e ha usato la pista per allenarsi al fuoristrada invernale…

[tags]neve, pulizia, viabilità, trasporti, gtt, torino, fassino[/tags]

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12 commenti a “Nevica, governo tecnico”

  1. mke:

    ciao vittorio,
    da ciclista incallito anch’io lamento lo stato delle piste ciclabili di torino.
    la pista di corso mediterraneo corso castelfidardo.
    è rimasta in fresca per tutto il periodo. ancora ora è impraticabile
    i ciclisti percorrono il marciapiede rischiando di investire i pedoni che escono dai portoni.
    michelangelo

  2. Cloud:

    Non commet che genio questo sindaco di Torino e poi ti dicono Vittorio che porti sfiga che pena mi fa Fassino. L’hai sentita un’altra cosa Vittorio ha detto il fenomeno di Fassino che la città di Torino e sana vai a vedere l’articolo sul fatto quotidiano su internet.

  3. rccs:

    Vorrei far notare all’ing. Bertola che MATEMATICAMENTE, se la frequenza degli autobus (chiamiamola pure “numero di autobus che circolano”) è costante, sarà costante anche il tempo d’attesa alla fermata (esclusa la prima corsa), indipendentemente dal traffico.

    Prendiamo per esempio tre autobus, “A”, “B” e “C”. Supponiamo che escano dalla rimessa a distanza di 10 minuti ciascuno a partire dalle 8.00 e che la prima fermata, in un giorno di traffico normale, sia dopo 5 minuti di marcia.
    A uscirà dalla rimessa alle 8.00 e arriverà alla fermata alle 8.05
    B uscirà dalla rimessa alle 8.10 e arriverà alla fermata alle 8.15
    C uscirà dalla rimessa alle 8.20 e arriverà alla fermata alle 8.25.
    Ovvero ogni 10 minuti arriverà un autobus alla fermata.

    Supponiamo che in un giorno di traffico straordinario, raddoppino i tempi di percorrenza:
    A uscirà dalla rimessa alle 8.00 e arriverà alla fermata alle 8.10
    B uscirà dalla rimessa alle 8.10 e arriverà alla fermata alle 8.20
    C uscirà dalla rimessa alle 8.20 e arriverà alla fermata alle 8.30.
    C.V.D.
    Ovvero ogni 10 minuti arriverà un autobus alla fermata.

  4. FRANK:

    Quello che sarebbe da chiarire è perchè lunedì le strade erano pulite e giovedì no. Nelle notte di domenica i mezzi spalaneve sono passati più volte: prima sui corsi, poi nelle vie secondarie ed infine in prima mattinata anche nelle vie più interne. Questo nella nostra zona. Tra mercoledì e giovedì non si è visto un mezzo. Che è successo? Sembrava di essre in una città diversa.
    Forse giovedì le scuole sarebbero state da chiudere, ma si erano “giocati” la chiusura il lunedì.
    Sarebbe bello se i politici ed i funzionari che governano questa città facessero ammenda. E sarebbe bello che gestissero le emergenze sul campo invece che davanti alle telecamere di tutti i TG (vedi anche Alemanno).

    E poi ognuno di noi dovrebbbe fare la sua parte: spalare il marciapiede ed anche il pezzettino che non ci compete, essere un po’ meno esigenti con i gli autisti del GTT, lasciare per una volta la scatoletta a 4 ruote a casa e muoversi a piedi o con i mezzi e pazienza se si ritarda.
    Un po’ di realismo: non si può pretendere che durante una copiosa nevicata sia tutto al 100%.

  5. rccs:

    Frank, le previsioni davano neve fino a mercoledì pomeriggio e infatti in serata passavano gli spazzaneve. La nevicata nella notte tra mercoledì e giovedì non era prevista, al contrario di quella tra domenica e lunedì.

  6. Luca:

    @ rccs: non è così semplice la cosa, sarebbe come dici tu se GTT avesse un numero infinito di mezzi e quindi tutti partirebbero dal deposito in orario.
    Ma siccome GTT non ha molti mezzi quello che magari deve partire dal deposito alle 8:05 non può partire perchè il mezzo deve ancora rientrare al deposito perchè sta finendo il turno di notte ma è bloccato nel traffico e quindi parte già in ritardo. Questo moltiplicato su tanti bus per tante linee fa sì che a Torino il trasporto pubblico sia molto perfettibile.

  7. vb:

    @rcss Veramente non funziona così… supponiamo che la tua linea abbia un tempo di andata e ritorno di 30 minuti e sia gestita con i tre mezzi A, B, C per dare una frequenza di un passaggio ogni dieci minuti. Nella prima condizione tutto funziona: C parte alle 8:20, alle 8:30 arriva A che ha finito il primo giro e riparte garantendo la frequenza ogni dieci minuti.

    Nella seconda condizione, invece, no: C parte regolarmente alle 8:20, ma se il tempo di percorrenza è raddoppiato A ritorna al punto di partenza soltanto alle 9, con un buco di 40 minuti. Tempo medio tra passaggi = (10+10+40)/3 = 20 minuti, ovvero raddoppiato.

    A quel punto l’unica scelta che puoi fare è riorganizzare i turni diradando le partenze, facendo partire B alle 8:20 e C alle 8:40 e garantendo almeno la regolarità, oppure, se sei in un sistema rigido con i turni prefissati e non hai altri mezzi da mandare in linea… ti tieni il buco di 40 minuti, poi quando A inizia il secondo giro trova tutte le fermate strapiene di folle inferocite in attesa, ci mette cinque minuti a ogni fermata per farle salire, va ancora più piano, alla fine B che viaggia semivuoto lo raggiunge mentre il tempo di attesa davanti ad A passa da 40 a 45, 50, 55 minuti… eccetera.

  8. rccs:

    Ragà, dal punto di vista MATEMATICO teorico la mia dimostrazione non cambia. La frase di Vittorio è incorretta o incompleta.

    Dal punto di vista pratico la cosa può cambiare, ma è un assunto di Vittorio che un autobus arrivato al capolinea riparta subito nei giorni di traffico normale. Assunto tutto da dimostrare e che, in base alla mia esperienza, è falso: io ho sempre visto autobus arrivare al capolinea e fermarsi un po’ di minuti prima di ripartire.
    Questo tempo d’attesa può e viene utilizzato per recuperare i ritardi del traffico.

    Se il traffico rallenta talmente che i tempi d’attesa al capolinea non sono sufficienti a recuperare i ritardi, cosa vorrebbe fare Vittorio? Mandare volanti dei carabinieri d’urgenza a casa degli autisti a riposo per fargli fare straordinario forzoso e movimentare gli autubus fermi in deposito? E se non ci fossero autobus fermi in deposito corriamo subito all’iveco a comprane una decina?

    Non si può considerare sempre sè stessi come il centro del mondo: io in questi giorni di neve ho pensato appunto di andare al lavoro con l’autobus e l’ho trovato così efficiente che pensavo quasi di adottarlo su base regolare (il 62 nel mio caso).

  9. vb:

    Guarda che la cosa non cambia, devi considerare il tempo di sosta ai capilinea nel tempo totale di percorrenza della linea… poi è vero che in caso di emergenza puoi limare qualcosa, ma si tratta di qualche minuto: se il tempo di percorrenza della linea aumenta di mezz’ora non riesci certo a compensare con quello.
    Comunque fidati, non è che dobbiamo riscrivere io e te la teoria dei trasporti :)

  10. FRANK:

    @rcss quindi voi dirmi che nessuno si è accorto mercoledì sera che stava continuando a nevicare?
    Era sufficiente distogliere lo sguardo dal foglio di carta con scritto “TUTTO BENE, MERCOLEDI’ SERA NON NEVICARA'” e guardare fuori dalla finestra per rendersi conto che la situazione era diversa.

  11. curioso:

    ma di questa presa di posizione iper-razzista di Daniele Berti (5 stelle Legnano) ne vuoi parlare? La condividi?
    http://danielesensi.blogspot.com/2012/02/rom-la-lega-superata-destra-dal.html

  12. vb:

    No, non la condivido, anche se la frase sul DNA (che presa in senso letterale è spaventosa) è chiaramente detta come modo di dire e non in senso letterale. Comunque, anche se in certe situazioni è giusto sgomberare, lo sgombero e il muro alto alto non risolvono certo il problema.

 
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