Se lo Stato arresta la pace
Ieri sera sono andato a una riunione in via Garibaldi con decine di persone, i cattolici per la valle, esponenti dei movimenti di sinistra, cittadini qualsiasi, per progettare una protesta No Tav secondo i metodi di Gandhi. Alla riunione c’era anche Turi Vaccaro, una persona eccezionale, una persona che emana un’aura di bontà e di illuminazione; una persona che si è messa davanti alle ruspe, arrampicata sugli alberi, fatta portar via di peso fermando battaglioni di polizia col suo corpo nudo, senza fare male a una mosca, sempre sorridendo a tutti, carabinieri compresi.
Turi sedeva davanti a un busto di Gandhi e tutti pensavamo di essere fortunati ad avere con noi una persona così. Perché è la prima volta che parlo con una persona che vive chiaramente in un’altra dimensione, a un altro livello spirituale; una persona che secondo gli standard della società umana è un emarginato – con la barba lunga, i vestiti lisi, le tasche vuote, le parole e i pensieri privi di qualsiasi malizia – e che però trasmette un senso di totale illuminazione. E’ raro trovare qualcuno che ti faccia sentire immediatamente così debole; è la prova della vittoria gandhiana, di quanto il pacifismo sia disarmante. Alla fine, tutti insieme abbiamo deciso che presto inizieremo uno sciopero della fame a staffetta, come da tradizione del movimento nonviolento, per chiedere la verità e l’ascolto: l’apertura di un dialogo vero, a cuore aperto, tra tutte le parti interessate.
Stamattina a Torino è arrivato Napolitano. Dovrebbe essere il presidente di tutti, anche il nostro, ma, nonostante tutte le belle parole dei potenti sul dialogo, si è rifiutato anche solo di incontrare una qualsiasi delegazione No Tav, anche quella istituzionale dei sindaci. Tutto il centro è stato blindato, e nonostante i tentativi dei media di glorificarlo è stata evidente la realtà : che oggi, a Torino, Napolitano è il presidente dei politici, il presidente dei salotti buoni, il presidente delle camionette e dei Manganelli, ma presidente della Repubblica – della cosa pubblica, del bene di tutti – proprio no.
Ma visto che arrivava il pezzo da novanta, stamattina in via Garibaldi si è presentata la polizia e ha portato via Turi con la forza, per accompagnarlo in questura e cacciarlo dalla valle, con un foglio di via che gli impedisce di recarsi a Chiomonte e dintorni. Lui come al solito non ha reagito, si è fatto trascinare e basta. Poco fa su Facebook, l’ “onorevole” Stefano Esposito (PD) ha commentato così: “la democrazia prevede che i violenti o gli stupidi siano resi inoffensivi”. Turi è la persona meno violenta del pianeta, ed è molto indicativo della società moderna che un uomo di potere come Esposito lo etichetti come stupido.
Tale è l’opinione di chi regge lo Stato italiano; secondo me, invece questa – come la denuncia per la troupe di Servizio Pubblico, colpevole solo di aver documentato la verità – è soltanto una prova della barbarie, della stupidità e della violenza dello Stato, e di come le istituzioni, reagendo con Turi come gli inglesi reagirono con Gandhi, abbiano perso la testa e stiano per perdere la battaglia.
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