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venerdì 20 Aprile 2012, 14:11

La TV nazionale è finta

Molti di voi avranno avuto modo di vedere ieri sera l’apparizione mia e di Federica Salsi a Piazzapulita, la trasmissione di approfondimento politico di La7. Era la mia prima partecipazione a una trasmissione nazionale di questo tipo; di solito invitano Favia, che in TV va volentieri ed è molto bravo, ma lui non può essere ovunque e allora cominciano a invitare anche gli altri; d’improvviso si sono accorti di noi, o, se volete essere malpensanti, hanno deciso che (vedi Gandhi) né ignorarci né deriderci funziona, e dunque ora ci invitano per combatterci.

Per questo sono stato molto in dubbio se accettare, memore anche dei consigli di Beppe: attenzione alle trasmissioni televisive nazionali, sono tutte manipolate in partenza. Alla fine, parlandone con Chiara e altri colleghi, abbiamo deciso di accettare, anche per capire, per fare esperienza. Sapevamo che avrei dovuto fare un viaggio a Roma per avere al massimo un minuto scarso: nel video vedete come l’ho usato.

A giudicare dai vostri commenti, l’intervento è piaciuto ed è stato efficace, e in effetti ha cambiato per un po’ il tono della trasmissione, costringendo persino il tremendo Luttwak – uno che aveva esordito dicendo che i populisti come Grillo vanno ignorati e che l’Italia poteva rilanciarsi costruendo nuove autostrade – a dire che tutto sommato le cose che proponiamo hanno un loro senso. Ma quello che volevo raccontarvi, invece, è il dietro le quinte: è che Beppe come al solito ha ragione, e i contenuti di queste trasmissioni sono studiati e premeditati in partenza.

Infatti, quando due giorni prima mi ha chiamato una gentilissima giornalista della redazione per discutere la partecipazione, mi ha chiesto: che cosa pensi del governo Monti? Ok, ho pensato, è una prova per vedere se so parlare; e ho improvvisato un paio di minuti di discorso. Dopo un po’ mi richiama e mi fa: e di Civati, cosa pensi? Spiego che Civati potrà anche essere una brava persona ma vive da quindici anni a spese nostre (consigliere comunale, provinciale e regionale), guadagna i suoi 10.000 euro al mese ed è immerso nel sistema fino al collo; la risposta è “ok va bene, temevo che foste della stessa idea e allora era un problema”. Perché un problema? Perché se non si discute la trasmissione si ammoscia.

Alla fine mi dicono che va bene, sono piaciuto; hanno anche visionato i miei video su Youtube. Chiama un signore della produzione per organizzare il viaggio; mi pagano il treno per venire e pure la macchina con autista per portarmi agli studi, che sono in un posto impossibile in mezzo ai colli a quindici chilometri dal centro (chiunque sia stato responsabile della pianificazione urbanistica di Roma negli ultimi cinquant’anni andrebbe fustigato sulla pubblica piazza).

Negli studi ci piazzano in attesa in una inquietante sala di proiezione con Mentana sul maxischermo, poi ci portano in un camerino dove lasciamo la nostra roba. In studio ci hanno riservato i nostri posti fintamente in mezzo al pubblico, nel senso che sono attentamente scelti per via di luci, telecamere e così via. Potremmo stare ovunque, ma siamo in mezzo al pubblico, perché? Perché così veniamo messi automaticamente in posizione inferiore rispetto agli altri ospiti. Addirittura avevano chiesto la partecipazione di alcuni movimentisti romani “con le magliette di Grillo” per fare folklore… ma poi hanno scartato l’idea e li hanno fatti venire per niente.

Ci sediamo, non siamo nemmeno microfonati. In studio è il caos finché non arriva l’assistente, un tizio che ha il compito di istruire il pubblico: vietato applaudire o commentare ciò che dicono gli ospiti, togliete dalla prima fila le borsette, non masticate, spegnete i cellulari.

Da noi poi arriva la giornalista e ci rifà le domande, stavolta suggerendo anche le risposte: a Federica dice che lei dovrebbe attaccare Civati per introdurre il tema dei finanziamenti ai partiti, al che giustamente Federica risponde che ad attaccare Civati di punto in bianco faremmo soltanto la figura dei provocatori. A me ripete: cosa pensate di Monti? Io ridico qualche parola, lei mi interrompe e dice “a me era piaciuto quando al telefono mi avevi detto che Monti sa solo spremere gli italiani con le tasse… spremere gli italiani, capito?”. Ok, ho capito: sarebbe bello che dicessi “spremere gli italiani”.

Comincia la trasmissione, iniziano a parlare gli ospiti. Dicono una stupidaggine dopo l’altra, la più grossa è quella dell’on. Della Vedova (uno che non so nemmeno più di che partito sia, vista la velocità con cui li cambia) che dice che lui è da vent’anni che combatte i finanziamenti pubblici ai partiti; peccato che siano anche vent’anni che sta in partiti che li incassano allegramente. E’ talmente grossa che durante la pausa successiva arriva da noi una ragazza dal pubblico e dice “per favore, se parlate ditegli qualcosa”!

Fanno sentire frasi di Grillo in diretta da Monza e poi ripetono all’infinito l’associazione col concetto che vogliono trasmettere: “Grillo populista, Grillo populista, Grillo populista… ci dica Luttwak, cosa pensa del populismo di Grillo?”. Più tardi: “Grillo leghista, Grillo leghista, Grillo leghista… esperto di sondaggi, da chi prende i voti Grillo?” L’esperto mostra un fantastico sondaggio secondo cui tantissimi elettori di IDV e della Lega starebbero passando al M5S, ma a quasi nessun elettore piddino verrebbe mai tale infausta idea. Ma che caso!

Alla fine è il nostro momento: arriva Formigli e chiede a Federica cosa pensi di Civati, e perché Grillo non venga mai in studio a rispondere alle domande. Sono domande in cui puoi solo perdere, perché se attacchi Civati fai la figura dell’invasato (e non a caso sopra compare un titoletto “Grillo contro tutti”) e se non lo attacchi gli dai ragione. Federica comunque è brava, spiega che Beppe è solo un megafono, parla di come lavoriamo. Poi tocca a me, arriva la domanda precotta: “cosa pensi di Monti, ma voi volete il fallimento?”. E io – oltre che ovviamente un po’ teso – sono incazzato, molto incazzato per tutto questo, talmente incazzato che mi alzo, mi danno il microfono e mi tremano le mani.

E sono i miei cinquanta secondi che vedete nel video, e mi esce non solo quello che ho pensato di dire, cercando di essere efficace, ma tutta l’incazzatura, fin che ho fiato per gridare. Alla fine va benissimo: viene giù lo studio dagli applausi, nonostante il teorico divieto, perché ho detto quello che pensavano tutti e tutti volevano sentir dire da un’ora.

Il conduttore mi dice di tenere il microfono, si allontana; poco dopo, non inquadrato, mi fa segno di restare in piedi. Sembra proprio che mi voglia far parlare ancora, dice agli ospiti di farmi una domanda. Io mi preparo, spero di poter fare qualche proposta concreta per recuperare soldi, il taglio alle spese militari, il Tav, i costi della politica.

E poi, però, la trasmissione prende altre strade, e dopo qualche minuto esce da un angolo l’assistente e mi fa cenno di sedere. Fanno parlare per dieci minuti la ex fidanzata del Trota (chissà se l’hanno pagata), evidentemente è più importante che sentire cosa ha da dire il Movimento 5 Stelle, fatto salvo far ripetere a Civati più volte che ci rifiutiamo di interloquire. Il resto è onestamente noioso, non so come facciate voi a guardare questi programmi, io non li guardo più da anni. Alla fine quasi ci addormentiamo, il pubblico brontola e vuol solo andare a casa.

Finito lo spettacolo, saluto Formigli e gli dico: “questa volta bene, ma la prossima volta vogliamo uno di noi lì”, indicando le poltrone degli ospiti. Lui abbozza, non so se potrà mai accadere. Usciamo con Gomez, persona che stimo moltissimo, che non ha ben capito cosa gli ha detto Beppe su “non si capisce chi sia il direttore del Fatto” (glielo spiego: vuol dire che al Fatto ci sono persone come lui che ci difendono, ma anche persone che appena possibile ci attaccano in modo strumentale).

Partiamo all’una di notte per un triste e consunto albergone della periferia romana, salvo sosta in un pub per poter mangiare qualcosa. Dormo cinque ore, sveglia alle sette, corsa a Fiumicino nel traffico impazzito, aereo, corsa in ufficio, per poter partecipare alla prima commissione della giornata – perché va bene promuovere il Movimento, ma mi avete eletto per lavorare in Comune e non per andare in televisione.

Stasera organizziamo un incontro sulle privatizzazioni, ma domani mattina sarò ancora in TV, dalle 7:50 alle 9:45 sempre su La7 a Omnibus, dove credo che ci sarà più spazio per parlare di quello che vogliamo fare. Ma ve lo saprò dire solo dopo aver partecipato.

[tags]televisione, la7, piazzapulita, roma, movimento 5 stelle[/tags]

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16 commenti a “La TV nazionale è finta”

  1. Cloud:

    Grande Vittorio sei sempre il mio idolo ma hai visto che cavolo di sondaggi hanno fatto vedere a piazza pulita e Vittorio ma quei sondaggi sono falsi fasuli io ho visto i sondaggi di Agorà su RAI 3 ci danno il 7,5 per cento ma però ci saranno degli elettori nel 2013 che saranno il 20,6 per cento e non sono compresi nel 7,5 per cento pensa se prendiamo il 30 per cento e Vittorio pensa se vinciamo le elezioni e scusa se ti ho attaccato nell’articolo che si chiamava benvenuti a Torino e solo che sono incavolato dovevi aproffitarne nelle elezioni del 2011 potevi prendere il 30 per cento se volevi altro che il 5,4 per cento comunque sei il mio idolo alle prossime elezioni comunali ti dò una mano un saluto.

  2. elia:

    Vittorio Bertola: ho seguito il tuo intervento ad Omnibus e mi sei piaciuto “moltissimo!!!” Efficace, tranquillo, chiaro, buon comunicatore, molto meglio che nell’intervento dell’altra sera a “Piazza pulita”. Bravo

  3. Giancarlo:

    La televisione può piacere o non piacere, ma ha le sue regole. A Piazzapulita ti ha visto e sentito un milione e mezzo di persone, direi che il gioco vale la candela.

  4. Olimpia:

    il tuo intervento alla trasmissione a me è piaciuto, pacato, efficace, diretto, sensato. Un intervento come questo anche se breve invoglia a conoscere di più il movimento. Non sono favorevole invece agli interventi isterici e un po’ arroganti, quelli sono “populisti” e inutili, respingenti. Grazie per il tuo – vostro impegno. Io apprezzo, molto.

  5. Claudio C:

    Tu sei stato in gamba, sia a Piazza Pulita che ad Omnibus. In generale però condivido in pieno il post di Grillo in cui dice che andare in televisione è fare il loro gioco ed è una cosa pericolosa e da evitare. Tra l’altro ho trovato deprecabile che dei consiglieri comunali o regionali (persone con un’esperienza e un compito preciso) siano andati da Paragone (Ultima Parola) a parlare di programmi economici nazionali facendolo tra l’altro in modo scoordinato e impacciato. Secondo me, il Movimento Cinque Stelle è un “metodo” di fare politica basato sull’intelligenza collettiva e non sulle singole persone. L’unica cosa che si dovrebbe fare è descrivere il metodo wiki-style, uno stile partecipativo fatto di proposte e di continui amendment successivi fino al risultato finale.

  6. mfp:

    Quale pianificazione urbanistica di Roma?

  7. Piero:

    “L’economia è al servizio della società”, appunto come giustamente dici nel tuo intervento. E’ come dire che l’economia “deve” essere al servizio dell’uomo, della società alla quale l’uomo appartiene (principio evangelico introdotto da Gesù, là dove Gesù afferma nei vangeli che il sabato è per l’uomo).

    Non può essere la società al servizio dell’economia, così come non può essere l’uomo o la società al servizio di poteri religiosi o economico-istituzionali (Dio, Stato, Comune, Bce, Fmi), ma deve essere Dio o l’Istituzione al servizio dell’uomo e della società (anche questo principio già affermato da Gesù), se l’uomo vuole essere libero e non un schiavo di poteri e di leggi che lo mortificano.

    Ma per mettere in pratica questi banali principi occorre una conversione interiore che metta l’uomo e le sue esigenze al centro del mondo, cosa difficile se non impossibile se prima non si riconoscono le origini cristiane della società alla quale si appartiene o, peggio ancora, se non si crede a colui che tra i primi ha introdotto questi principi.

  8. mfp:

    Peri’, hai rotto er cazzo:

    “L’iniziativa economica privata è libera.

    Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.” (Cost. art. 41)

    Altro che Gesu’. Si, magari l’ha inventata lui (come anche pedofilia, sodomia, etc; cfr. Bibbia) ma siamo già andati oltre quella dimensione animale e credulona.

  9. Piero:

    mfp, nella Costituzione ci sono tanti principi che tacitamente si ispirano anche ai principi del Cristianesimo e che purtroppo restano solo sulla carta.

  10. mfp:

    Piero, nel cristianesimo ci sono tanti principi che tacitamente si ispirano alla mitologia greca, ebraica e culture ancora più anteriori, e che purtroppo restano solo sulla carta.

    In ogni caso – che voglia andare indietro nel tempo, o fermarti all’ultima Costituzione in vigore – e’ SEMPRE fuori luogo citare Gesu’ Cristo per accreditargli un qualsivoglia preincipio. I cristiani sono solo plagiatori.

  11. polemico74:

    il treno ad alta velocita’, l’auto con l’autista

    perche’ non sei andato con un intercity e i mezzi pubblici?

  12. vb:

    Perché gli intercity da Torino a Roma sostanzialmente non ci sono più, e perché gli studi di La7 sono oltre il Raccordo Anulare in sperduta campagna e anche volendo i pullman non ci arrivano…

  13. Polemico74:

    InterCityNotte
    Torino Porta Nuova
    21:55
    Roma Termini
    05:51

    Certo l’alta velocita’ e’ piu’ comoda…un conto e’ prendere i voti in val di susa un conto e’ farsi una nottata in treno invece che 5 ore sul frecciarossa.

    Dalla fermata Valle Muricana/Livigno agli studi di La7 ci sono 400 metri, ma certo un conto è prendere i voti sbraitando contro le auto blu, un altro cambiare 3 autobus per arrivare in TV.

    Sempre coerenti…

  14. vb:

    Torino Porta Nuova 21:55 – Roma Termini 05:51 per un programma che inizia alle 21:00? :-D non sai più a cosa attaccarti…

  15. polemico74:

    Tu ti sei attaccato al TAV…vallo a dire in val susa…

  16. Lollo:

    @Polemico74:
    Scusa, ma in sostanza qual è il problema? Il viaggio è stato pagato da La7, non con soldi pubblici.
    Uno avrà anche diritto di usare il proprio tempo come gli pare, o per farti contento deve cazzeggiare per Roma dalle 6 del mattino alle 9 di sera, magari togliendo tempo proprio al lavoro da fare come consigliere?

    Infine, il fatto che uno sia contro l’alta velocità in ValSusa non vuol dire che sia contro l’alta velocità tout court: una delle principali critiche alla TAV riguarda l’inutilità dell’opera dettata dalla scarsità di traffico sulla direttrice. La linea Torino-Milano-Roma è invece molto, ma molto più frequentata e richiesta (infatti nessuno si è mai opposto alla sua realizzazione)… quindi cosa c’entra?

    Avrei bisogno di una risposta perchè domani devo andare a Venezia, e siccome sono contro il ponte sullo Stretto vorrei capire se per essere coerente devo farmela a nuoto da Mestre…

    (se ti senti offeso dall’ironia dell’ultimo paragrafo o magari dalla logica di quelli precedenti, ti chiedo scusa)

 
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