Inquinamento, basta con l’improvvisazione
Sono passati ormai diversi giorni dal consiglio comunale di lunedì e non si è ancora spenta l’eco della clamorosa mozione con cui la Sala Rossa all’unanimità ha imposto la revoca del blocco del traffico agli Euro 3 diesel in centro. Questo è stato il nostro intervento in aula.
Anche noi abbiamo votato a favore, e anzi abbiamo chiesto la revoca totale, liberalizzando anche la circolazione degli Euro 0 gpl e metano, perché sin dal principio – da novembre, quando il provvedimento fu annunciato – abbiamo contestato l’errore di fondo. Difatti, questo provvedimento non spinge le persone all’unica soluzione strutturale, ovvero lasciare a casa l’auto e utilizzare i mezzi pubblici, la bicicletta o le altre alternative, ma le invita semplicemente a cambiare auto e poi a continuare a girare come prima, discriminando inoltre tra chi ha i soldi per comprare un’auto nuova e chi non se lo può permettere.
Sicuramente bisogna disincentivare, limitare e talvolta fermare il traffico privato per motivi ambientali: siamo una delle città più inquinate del mondo e il fatto che ciò sia dovuto anche alla nostra posizione geografica non vuol dire che possiamo rassegnarci a morire di cancro e di asma. Tuttavia questo va fatto con equità sociale e in modo efficace, e non con provvedimenti tanto per fare e dall’efficacia quasi nulla, grazie anche all’elevato numero di eccezioni di ogni genere.
Questa è proprio l’obiezione maggiore che si può fare alla giunta Fassino: l’improvvisazione continua su quali provvedimenti prendere, e, per quanto riguarda la mobilità alternativa, un’abbondanza di annunci e dichiarazioni roboanti quasi mai seguite dai fatti. L’anno scorso non si sono fatti blocchi perché secondo la giunta e la maggioranza erano inutili, quest’anno invece (a fronte di dati circa uguali) i blocchi erano necessari, però dopo due settimane sono diventati di nuovo inutili e sono stati revocati dalla stessa maggioranza: che senso ha?
Nel frattempo, da tre anni si attende il piano della mobilità ciclabile, e non si è riusciti nemmeno a mettere in sicurezza i peggiori punti neri per le bici; sulla seconda linea di metropolitana si susseguono annunci, ma poi si approva di costruire un parcheggio pertinenziale proprio nel mezzo del percorso e se non sono io a sollevare il problema succede che l’amministrazione manco se ne accorga; le ulteriori pedonalizzazioni sono ferme non si sa perché; i mezzi pubblici sono sovraffollati e sempre più intasati; e così via, senza parlare poi degli interventi sulle altre sorgenti dell’inquinamento dell’aria.
Il piano originariamente concepito dalla Provincia, pur contenendo una serie di dati interessanti, è la stanca riproposizione della logica dell’auto nuova ogni tre anni che non è più sostenibile, né economicamente, né ambientalmente (anche perché il costo ambientale di costruire continuamente nuove auto non viene mai preso in considerazione). E’ ora di cambiare logica.
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