Per i nostri portavoce
In queste ore in cui voi, i nuovi parlamentari a cinque stelle, vi apprestate a calare su Roma, vorrei condividere con voi e con tutto il Movimento alcune riflessioni personali.
A me è capitato più volte di frequentare in qualche occasione ambienti romani – i ministeri, il Parlamento, gli studi televisivi. Mi è capitato in diverse epoche e con diversi ruoli, dal rappresentante degli studenti all’attivista per i diritti digitali, ma mai con posizioni di potere come quella del parlamentare. Eppure, persino a me è regolarmente successo di trovare ogni volta qualche personaggio d’apparato, un perfetto sconosciuto, pronto a sdilinquirsi in lodi sperticate a prescindere; posso solo immaginare cosa succederà a voi.
Perciò, quando leggo resoconti che aprono il cuore come questo, in me scatta il campanello d’allarme. Se parlate con un semplice impiegato che vi dice sottovoce quanto sia contento del rinnovamento, posso ben credere che sia sincero. Se però ve lo dice un conduttore televisivo o un dirigente di un ministero, ovvero qualcuno che non potrebbe essere lì se non avesse avuto il beneplacito di almeno un partito, drizzate le orecchie, perché molti si stanno semplicemente “riposizionando” per non perdere il posto qualora il Movimento andasse in futuro a governare.
Questo fenomeno purtroppo si intreccia ora con la formazione del nuovo governo. Sappiamo benissimo che molti dei nostri parlamentari (e non solo loro, è successo pure a me) stanno venendo contattati, direttamente o indirettamente, da piddini e montiani, con la preghiera di “far ragionare Grillo perché accetti l’alleanza”. Molto di questo tentativo si basa appunto sulle lusinghe organizzate: gli stessi giornali che hanno buttato merda fino a venerdì, ora verranno a intervistarvi parlando di voi come giovani geni della politica, destinati sicuramente a fare il presidente di commissione o magari della Camera, o persino il ministro, se si fa l’accordo.
Avrete notato come tutti i media di centrosinistra improvvisamente abbiano ricominciato a battere sulla democrazia interna del Movimento, sul fatto che devono decidere i parlamentari e non Grillo; persino uno come Bracconi, che da anni vomita attacchi e maldicenze su di noi, oggi si dedica a questo. Che agli italiani della democrazia interna al Movimento non freghi niente è dimostrato dai risultati elettorali (a proposito, quand’è che Favia si dimette?), ma il messaggio è per voi: “scaricare Grillo è giusto, voi adesso siete più importanti e più intelligenti di lui, fate voi l’alleanza, prendete voi in mano il Movimento, farete giustizia e in più avrete ciò che meritate: potere, visibilità , adulazione”.
Inutile dirvi che poi il vostro potere e la vostra visibilità durerebbero una mezza stagione, come appunto quelli di Favia, perché in politica il potere ce l’ha chi porta voti (o in alternativa soldi) e no, mi spiace, i voti al M5S non li avete portati voi. Ma il potere dà alla testa, il potere corrompe e porta le persone a non poterne più fare a meno, le trasforma in mostri pronti ad accoltellarsi per un’ospitata a Ballarò.
Per questo non mi sono molto piaciute alcune delle interviste che avete rilasciato, tipo questa o questa. Non mi è piaciuto dover leggere affermazioni come “il premier non sarebbe Grillo ma lo sceglieremo tra noi parlamentari” e “da Napolitano ci andremo noi”. Spero che siano solo leggerezze dettate dall’entusiasmo.
Infatti, noi vi abbiamo eletti per fare le leggi, anzi, per coordinare un lavoro di rete nella stesura di nuove proposte di legge e nell’analisi delle proposte degli altri, in qualità di portavoce. Non vi abbiamo eletti per discutere dell’organizzazione nazionale del Movimento e nemmeno di ministeri e di alleanze, che sono state escluse fin dal principio nelle regole che avete firmato solo tre mesi fa per candidarvi.
E’ chiaro, ve lo dico per esperienza, che non potrete consultare sempre tutti su tutto e dovrete assumervi la responsabilità di prendere posizione da soli in varie occasioni, ma uno dei vostri immediati compiti è quello di trovare un modo di discutere con il resto del Movimento, con tutti i cittadini, le posizioni da prendere; guai se cominciassero ad esserci “circoli VIP” nel Movimento, se voi pensaste di essere più importanti dell’attivista che monta il gazebo al mercato, di valere più di uno.
E’ chiaro che la responsabilità politica, civile e penale di un voto è del singolo che lo fa, dunque è giusto che siate voi a tirare le somme dell’opinione della rete sulle materie di competenza del Parlamento; ma guai se pensaste di essere voi a dover decidere la linea politica del Movimento, che spetta invece a tutta la rete e all’unico portavoce che la tiene insieme, Beppe Grillo; su queste cose sarà lui a consultare i cittadini, non voi.
Invece di pensare a queste cose, pensate a dividervi il lavoro e a pubblicare i recapiti a cui i cittadini possono inviare segnalazioni e proposte, e gli indirizzi per discuterle con voi. Noi vi abbiamo votato per essere coinvolti sui problemi dell’Italia: non ci deludete.
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