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Archivio per il giorno 4 Ottobre 2013


venerdì 4 Ottobre 2013, 14:11

Acqua pubblica, acqua passata

I partiti hanno un vecchio vizio: quello di fare promesse che non hanno nessuna intenzione di mantenere, semplicemente per appagare le domande dei loro elettori che non possono però accogliere per via di altri interessi. Esemplare a questo proposito è come l’amministrazione Fassino ha affrontato in questi due anni e mezzo il tema dell’acqua pubblica; vi abbiamo dato diversi aggiornamenti in passato, ma la situazione ormai è divenuta veramente surreale, per non dire vergognosa.

A marzo, come forse ricorderete, dopo mesi di dilazioni di ogni genere, sotto la pressione delle migliaia di firme raccolte dal comitato per l’acqua pubblica (e, se permettete, anche del nostro fiato sul collo), la maggioranza aveva dovuto approvare la delibera di iniziativa popolare che prevedeva di trasformare Smat in azienda di diritto pubblico; tuttavia, nonostante il pronto e trionfale comunicato stampa che vantava una presunta dedizione del PD torinese alla causa dell’acqua pubblica, la delibera era stata “annacquata†inserendo la necessità di una ulteriore verifica da svolgersi nei mesi successivi.

Bene, esattamente come temevamo, a fine luglio l’amministrazione si è presentata in commissione ambiente a raccontare che purtroppo, sapete com’è, la banca di qua, la legge di là… insomma, alla fine è chiaro che questa pubblicizzazione di Smat non si vuole proprio fare; sono passati oltre sei mesi dalla delibera del consiglio comunale e in sostanza non si è fatto alcun passo avanti; adesso torneranno tra qualche settimana a dire che, sapete com’è, la legge di qua, la banca di là… e così via.

Ma c’è di peggio; a marzo era anche stata approvata una nostra mozione che vincolava il Sindaco a non usare più Smat come un bancomat, pretendendo di ricevere ogni anno come dividendo una parte degli utili, e lo impegnava a chiedere di usare gli utili o per investimenti o per abbassare le bollette ai cittadini, i quali tra l’altro da luglio 2011 aspettano che venga applicato quanto deciso dagli italiani con il referendum, ovvero l’abbassamento del prezzo dell’acqua in bolletta eliminando quella parte (pari da noi a circa il 15% del totale) che garantisce alle aziende un ritorno sicuro del 7% sui capitali investiti (faccio notare che i BOT annuali rendono poco più dell’1% e che il rischio di investire in un servizio che fornisce ai cittadini una risorsa vitale, in regime di monopolio di fatto e pagata regolarmente da tutti tramite bollette, è circa zero, alla faccia di tutti i loro discorsi sul “mercatoâ€). Tra l’altro, una recente sentenza a Chiavari dimostra che l’obbligo di abbassare il prezzo è pienamente esistente e può addirittura essere fatto rispettare in sede legale.

Bene, cosa ha fatto il Sindaco? Se ne è fregato, dimostrando che il consiglio comunale non conta niente, o che va bene solo quando pigia i bottoni che lui dice di pigiare. Il 28 giugno, all’assemblea Smat, l’allora vicesindaco Dealessandri si è presentato con in mano una lettera di Fassino che dice che, siccome il Comune ha pochi soldi e lo Stato gliene dà sempre di meno, lui pretendeva un dividendo di alcuni milioni di euro; e così è stato, nonostante l’opposizione di comuni virtuosi come Rivalta e Avigliana.

Ultimo sgarbo, se ancora il messaggio non fosse chiaro: il 21 settembre il comitato ha organizzato a Torino un convegno di altissimo livello sul tema, che vedeva tra gli ospiti il professor Rodotà e diversi esponenti istituzionali, tra cui il vicesindaco di Parigi. Bene, nonostante l’invito, il sindaco della Città di Torino – che normalmente manda qualcuno con la fascia a porgere i saluti a qualsiasi minimo raduno o evento sociale – non si è presentato e non ha mandato nessuno, snobbando anche le cariche istituzionali presenti. L’unica risposta di qualche genere è stata una intervista a Repubblica di La Ganga a favore delle privatizzazioni; più che acqua pubblica, ormai la difesa dei beni comuni è acqua passata.

Ovviamente noi abbiamo chiamato l’amministrazione a rispondere tramite una interpellanza; nel video potete sentire le (non) risposte. Ai vostri amici che sostengono il centrosinistra potete tranquillamente chiederlo: questa vi sembra coerenza?

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