I rifiuti della Continassa: e noi paghiamo
Della svendita dell’area Continassa alla Juventus, che vi realizzerà una mega-operazione edilizia commerciale con tanto di palazzi, negozi e albergo, abbiamo già parlato a lungo all’epoca. Fummo facili profeti nel dire che alla fine l’operazione sarebbe stata ancora meno conveniente per le casse pubbliche, perché le spese a carico del Comune si sarebbero rivelate ben più alte del previsto.
Questo è ciò che è puntualmente avvenuto negli scorsi mesi: sul saldo di circa cinque milioni di euro che la Juventus doveva pagare entro fine 2013, il Comune ha prontamente concesso uno sconto di quasi 1.100.000 euro. Perché? Perché quando la Città ha consegnato l’area alla Juventus, a settembre 2013, aveva calcolato che il costo di ripulire l’area dai rifiuti sarebbe stato di 175.000 euro; un mese dopo, la Juventus ha scoperto che qualcuno aveva lasciato lì tonnellate e tonnellate di involucri di plastica dei cavi di rame, bruciati per estrarre e rivendere il rame stesso, e che il costo di smaltimento era di 1.300.000 euro; e quindi, la Città doveva coprire la differenza di spesa.
Ovviamente io ho sollevato il problema con una interpellanza (che vedete nel video): perché la Città deve ancora tirar fuori un altro milione di euro abbondante? E’ del tutto incredibile che sia gli uffici comunali che la Juventus non sapessero che lì c’era un accampamento abusivo di rom che bruciavano cavi di continuo; bastava passare lì davanti per saperlo. Dunque non mi sembra sensato che la Juventus possa dire di aver preso l’area senza sapere di dover smaltire questi rifiuti, nè può essere scusato il Comune che sostiene che non si potesse arrivare a vedere i rifiuti (un mese dopo la Juventus li ha visti senza problemi).
Eppure, la convenzione tra Comune e Juventus prevedeva in anticipo che il Comune si sarebbe fatto carico a babbo morto di qualsiasi ulteriore spesa per la pulizia dell’area, e quindi legalmente la Juventus ha ragione; ma come mai la Città ha firmato un contratto con una clausola così penalizzante?
In alternativa, visto che la legge prevede che la bonifica di un’area venga pagata da chi l’ha inquinata, e visto che quando il Comune ha trovato una sistemazione alternativa ai rom li ha anche identificati, ho chiesto perché non si faccia partire una normale azione civile di recupero danni, cercando di capire se queste persone possano rispondere delle proprie azioni, né più né meno di chiunque altro.
Apriti cielo! Questa idea è stata attaccata in ogni modo: la sinistra mi ha tacciato di razzismo, la destra e l’assessore Lo Russo invece hanno detto che mi rendevo ridicolo perché tanto “si sa” che questi sono nullatenenti. Sarà : forse, come spesso accade quando si parla di questi temi, il fatto che entrambi gli schieramenti ideologici attacchino la proposta vuol dire che un senso ce l’ha.
Dopodiché, se si è certi di non avere speranze di recuperare alcunché, si può anche decidere di lasciar perdere. A me, però, dà fastidio l’approccio della politica a queste situazioni: se c’è una spesa imprevista, se qualcosa non è stato fatto bene, se qualcuno ha sbagliato una valutazione, perché prendersi il disturbo di andare a identificare le responsabilità personali e chiederne conto? E’ molto più facile lasciar perdere e mettere mano al portafoglio pubblico: tanto, alla fine paghiamo sempre noi.