Fatto: gli scrutatori saranno estratti
Alle volte basta avere il coraggio di puntare il riflettore sugli altarini della politica per costringere le cose a cambiare. Un esempio sta nella nomina degli scrutatori, un privilegio che la legge da qualche anno affida direttamente alla spartizione dei partiti, che spesso lo usano per premiare con qualche euro militanti ed amici e per garantirsi la simpatia di chi conta le schede.
Sin da quando siamo entrati in Comune abbiamo denunciato questo sistema; sia nel 2012 che nel 2013 ci siamo rifiutati di nominare per “amicizia” la nostra quota della spartizione e, almeno noi, abbiamo proceduto con un bando pubblico e un sorteggio. Quest’anno mi sono rotto le scatole e così il 30 gennaio ho presentato una mozione che chiedeva una cosa molto semplice: preso l’albo degli scrutatori – a cui, per legge, bisogna iscriversi entro il mese di novembre di ogni anno – si chiede di estrarre a sorte gli scrutatori, invece che farli nominare ai gruppi consiliari, e di dare la precedenza ai disoccupati e alle persone a basso reddito.
Dopo due o tre settimane in cui regolarmente chiedevo di inserire la mozione all’ordine del giorno, la prima discussione in commissione, il 27 febbraio, è stata surreale (qui lo streaming): concettualmente erano tutti d’accordo, però erano contrari perché:
– i sorteggi facilmente sono truccati
– se estraiamo poi ci sono troppe rinunce
– già i partiti scelgono da soli di nominare i bisognosi
– il comune non sa veramente chi sono i poveri, i politici sì
– mancano i dati, dobbiamo rimandare la discussione fino a quando non ci sono le statistiche
– far lavorare i poveri è una elemosina non dignitosa per loro
– è una legge nazionale, cambiatela lì che avete tanti parlamentari
– non si può sorteggiare perchè nella legge c’è scritto “nomina”
– non si riesce a incrociare in excel l’elenco degli scrutatori con l’elenco dei disoccupati
Alla fine tutti insieme mi hanno chiesto di ritirare la mozione, io invece ho chiesto di portarla al voto in aula e allora centrodestra e centrosinistra all’unisono si sono alzati e hanno fatto mancare il numero legale per bloccarla; presenti solo noi (favorevoli), SEL e Scanderebech (astenuti).
La questione è quindi stata demandata alla conferenza dei capigruppo, organo più politico, che avrebbe dovuto ascoltare la commissione elettorale comunale; formalmente, difatti, la scelta degli scrutatori non è fatta dal consiglio comunale ma da questa commissione nominata a inizio mandato, contenente un assessore, due consiglieri di centrosinistra e uno di centrodestra. Prima seduta, il 3 marzo, i componenti della commissione (assessore a parte) non si sono presentati; idem il 7 marzo.
A quel punto abbiamo chiesto all’assessore di dirci perlomeno se la proposta era realizzabile; e così, martedì scorso, ci è finalmente stato risposto che dal punto di vista tecnico e normativo si poteva fare, utilizzando come criterio oggettivo di precedenza l’iscrizione alle liste dei centri per l’impiego (ex collocamento). Abbiamo scartato l’idea di aggiungere le persone che autocertificassero il proprio basso reddito, perché si prestava troppo facilmente a manipolazioni e falsificazioni.
Smarcati alcuni altri argomentoni come “i poveri non sono bravi a contare e metteremmo a rischio la democrazia”, e arrivati al momento in cui tutti erano obbligati a prendere posizione, il centrosinistra ha sostenuto la nostra proposta, mentre l’ex PDL ha lasciato la sala in disaccordo e Lega e centristi hanno chiesto il sorteggio puro e semplice. Dunque si è deciso di andare avanti con la nostra proposta, fatto salvo che adesso bisogna verificare che la commissione elettorale comunale non faccia le bizze rifiutandosi di ratificarla; se non ci saranno problemi, a breve potrebbe comparire un avviso sul sito del Comune che invita chi è iscritto a entrambi gli elenchi (scrutatori e disoccupati) a segnalarsi per ottenere la precedenza.
Ovviamente bisognerà controllare l’effettiva realizzazione della proposta; qualche consigliere di opposizione non ha fatto mistero di temere manipolazioni del sorteggio a favore dei partiti di centrosinistra, e in più vi è il problema delle numerose e frequenti rinunce, a fronte delle quali – se fatte all’ultimo – i presidenti di seggio possono nominare chi vogliono. Tuttavia, almeno siamo riusciti a introdurre il principio per cui la spartizione deve finire; un altro risultato portato a casa per i cittadini.