Quello che fa paura
Il razzismo mi fa paura, l’ignoranza mi fa paura, la rabbia latente mi fa paura. Ma la cosa che mi fa più paura degli italiani è la facilità con cui si fanno manipolare dai mezzi di comunicazione per trovare subito qualcuno a cui accollare una colpa.
Gli piazzano sotto il naso la foto del Colosseo chiuso, gli scrivono tre titoli indignati sugli statali fannulloni, e alé: sdegno generale! licenziamoli tutti, oppure obblighiamoli a lavorare col fucile puntato, ai lavori forzati trascinando la palla di ferro alla caviglia! Ma magari c’era un motivo valido per quella protesta, magari la responsabilità è invece di chi pur preavvisato a norma di legge e ben pagato per farlo non ha saputo gestire la situazione, o risolvere prima il problema.
Gli fanno vedere una stronza che fa lo sgambetto al profugo, aggiungono due editorali sdegnati di qualche trombone a cottimo, tirano fuori un paragone storico appositamente selezionato (tipo: ma sessant’anni fa erano loro i profughi!), e alé: ungheresi nazisti! non fanno niente per i profughi, li scaricano tutti a noi, egoisti, cacciamoli dall’Europa! Peccato (ma questa informazione nessuno la riporta) che l’Ungheria nel secondo trimestre 2015 ha accolto e ospitato, in proporzione alla popolazione, tredici volte più profughi dell’Italia; davvero gli possiamo fare la morale?
Di storie così ce n’è un continuo (un’altra: quella del tassista che odia i disabili, che poi è venuta fuori essere in buona parte un equivoco legato al rifiuto dei buoni taxi comunali e non del cliente disabile). Sono tutte notizie che partono da un fondo di verità , ma che lo raccontano ingigantendo le cose a vantaggio di una parte sola, ed evitando accuratamente di riportare le ragioni dell’altra – se non, magari, due giorni dopo in un articoletto che nessuno leggerà . E la gente va dietro all’ondata di sdegno del momento, invece di cercare di capire le cose davvero, da tutti i punti di vista, e valutare se veramente l’interpretazione così netta offerta dai media è giustificata (magari sì, magari no), e provare a immaginare soluzioni costruttive ai problemi, che possano tener conto delle esigenze di tutti.
Che poi sarebbe anche il compito della politica, invece di passare il tempo a cavalcare lo sdegno e montare scandali su qualsiasi cosa per buttare fango addosso agli avversari; e questa è una responsabilità che dobbiamo prenderci tutti noi che la facciamo, specialmente chi, come il Movimento 5 Stelle, vuole dimostrare di saper affrontare e risolvere i problemi per poter governare.