Un commento a caldo sul bando assessori
E’ stato pubblicato poco fa sul sito di Chiara Appendino il bando pubblico con cui lei invita i cittadini ad offrirsi come potenziali assessori.
Ho letto ora per la prima volta il bando, e non sono stato coinvolto nella sua stesura; è però una scelta che condivido per almeno due motivi. Il primo è che è una scelta di trasparenza, mettendo in condizione gli elettori di conoscere e valutare sin da subito chi sono le persone che amministreranno la città in caso di vittoria del M5S, ed eliminando le tradizionali negoziazioni post-voto legate non alla competenza delle persone, ma alla necessità di spartire le poltrone in funzione di quanti voti ha preso ogni singolo candidato, corrente e partito. Il secondo è che è una scelta di apertura, invitando l’intera società civile della città a partecipare con noi e a mettersi a disposizione, e cercando di allargare il sostegno alla nostra campagna mettendo al servizio di Torino professionalità di alto livello.
Potenzialmente – ma dal bando non è chiaro, perché non è scritto esplicitamente che chi verrà designato come assessore dovrà rinunciare alla candidatura a consigliere, ma solo che, come già obbligatorio per legge, dovrà scegliere tra le due cariche dopo il voto – questo metodo stabilisce una distinzione prima del voto tra i candidati al consiglio comunale, scelti tra gli attivisti del M5S in base alla fedeltà e alla partecipazione politica, e i candidati alla giunta, scelti anche e soprattutto all’esterno del M5S, in base innanzi tutto alle competenze e alla condivisione del programma amministrativo, al di là della militanza politica. Se questa separazione fosse veramente attuata, permetterebbe di proporre alla città una giunta competente, credibile e adatta a smentire la millantata prospettiva (che spaventa la gente e che sarà sicuramente cavalcata da Fassino) di una città affidata a militanti politici onesti ma ingenui, sconosciuti e scarsamente capaci, o peggio ancora settari e furiosi.
La scelta di emettere un bando è per me particolarmente interessante perché rappresenta anche una inversione di rotta rispetto alla discussione che mi ha coinvolto a novembre, in cui, proprio per aver chiesto di cominciare a discutere subito anche della futura giunta, mi presi del “poltronista” e poi pure del bugiardo da una serie di militanti che sostenevano che discutere di cariche prima delle elezioni fosse contrario allo spirito del Movimento. Evidentemente in questi tre mesi ci si è resi conto che Appendino non può vincere le elezioni e governare da sola, e che l’idea di costruire una squadra da subito è positiva.
E’ chiaro che una chiamata pubblica rischia però di essere interpretata anche come il segnale di non sapere che pesci pigliare, di aver bisogno di arruolare il primo che passa per la strada. Io credo che la bontà dell’iniziativa sarà misurata essenzialmente dai suoi risultati e dalla qualità delle persone che saranno scelte. Se le persone saranno valide e convincenti, l’iniziativa sarà un successo e metterà in seria difficoltà Fassino, che dovrà attendere le elezioni per poi portarsi in giunta i funzionari di partito in carriera che le dinamiche interne al PD gli imporranno.
Se invece verranno fuori persone di scarso peso, l’iniziativa rischia di essere un boomerang, dimostrando che il M5S non è in grado di sostenere coi fatti la propria ambizione di governare la città ; peggio ancora se poi la selezione si svolgesse in maniera non meritocratica, cioè scegliendo non le persone più valide tra quelle disponibili, ma amici e fedelissimi di dubbia competenza dal cerchio più interno del M5S torinese (a quel punto risulterebbe anche un po’ una presa in giro alla città ). In quest’ottica mi spiace che si sia scelto di non pubblicare l’elenco completo delle candidature ricevute, o almeno di chi acconsentisse alla pubblicazione, che avrebbe permesso una vera trasparenza e pubblica valutazione delle scelte che saranno effettuate.
Comunque, al di là di alcuni altri dettagli che avrei fatto diversamente (avrei anticipato la scadenza, avrei escluso dal principio dalla candidatura ad assessore chi intende candidarsi anche al consiglio comunale e avrei messo clausole più stringenti contro gli ex dei partiti che sicuramente proveranno a riciclarsi da noi), sulla carta mi sembra un buon bando, anche se il vero giudizio lo si potrà dare alla fine, vedendo come sarà applicato in pratica.
Credo che la responsabilità di presentare una squadra convincente non possa in ogni caso essere scaricata sulla collettività , nascondendosi dietro a “abbiamo seguito la procedura, i partecipanti al bando erano questi”, e che quindi tutto il M5S debba impegnarsi per convincere attivamente persone valide a partecipare. Per questo motivo invito tutte le persone che hanno competenze da offrire a farsi avanti: più scelta c’è, e migliore sarà il risultato.
P.S. Lo so, la domanda di molti (già diversi giornalisti me l’hanno posta in queste ore) è se io intenda partecipare alla selezione come assessore o se invece confermi la scelta di chiamarmi fuori. Se da una parte, come ho appena scritto, trovo il bando positivo, e se sono molte le persone che mi stimano e che vorrebbero vedere il mio nome all’interno di una possibile amministrazione a cinque stelle, dall’altra i dubbi e le critiche che ho esposto in questi mesi rimangono validi e se mai sono pure cresciuti, e vengono prima di qualunque carica. Fatemi dunque riflettere nel fine settimana, e poi, con la solita trasparenza, vi dirò; stante comunque che il mio coinvolgimento dipende da me solo per una parte minoritaria, perché il potere decisionale ultimo è tutto in mano ad Appendino.