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sabato 26 Novembre 2016, 15:37

Chi ha affondato Valentina

Ho cercato di evitare, ma, visto che continuo a leggere affermazioni a sproposito, vorrei darvi un parere tecnico sulle responsabilità del Comune nelle emergenze di protezione civile (aka “di chi è la colpa dei battelli andati alla deriva nel Po).

La legge, infatti, è molto chiara (D.L. 95/2012, art. 19): il responsabile massimo della protezione civile in un territorio è il sindaco, che deve occuparsi di approntare i piani di emergenza, di avvertire la popolazione in caso di pericolo, e di coordinare la gestione dell’emergenza e dove necessario i primi soccorsi.

In particolare, in caso di allerta meteo, la protezione civile nazionale invia l’allerta a tutti i sindaci; di lì in poi, è l’ufficio del sindaco che deve attivare tutto il resto della macchina comunale. Questo però avviene in maniera molto diversa a seconda delle dimensioni del Comune: se nel piccolo Comune il sindaco fa tutto lui, insieme giusto all’assessore e al vigile del paese, nel grande Comune il sindaco deve attuare una propria procedura di comunicazione, interna all’amministrazione comunale, affinché tutti si attivino per quanto di propria competenza.

Quindi, è impensabile che il sindaco di Torino si possa preoccupare personalmente di verificare se le finestre sono state chiuse in tutti gli edifici comunali o se, appunto, tutti i mezzi comunali sono stati ricoverati come opportuno in vista della tempesta in arrivo. Tuttavia, il sindaco e il suo staff non possono nemmeno starsene lì seduti e dire “ogni organo comunale penserà per sé”, ma devono attivarsi per sollecitare il resto dell’amministrazione a prepararsi e verificare che lo faccia.

Pertanto, per capire se le responsabilità sono del sindaco o della dirigenza GTT o dell’ultimo povero tapino di GTT che doveva materialmente assicurare le barche, bisogna capire dove si è interrotta la catena. La protezione civile ha avvisato il sindaco e/o l’assessore competente dell’allerta meteo? Il messaggio è stato ricevuto, e cosa ha fatto la giunta? Il sindaco o l’assessore hanno fatto un giro di telefonate a tutti i dirigenti comunali e a tutti i manager delle partecipate per dire “c’è una piena in arrivo, fate scattare i preparativi”? E i dirigenti a loro volta hanno attivato le strutture sotto di loro? Senza capire questo, è impossibile sapere se la responsabilità sia di Appendino, di Ceresa o di chissà chi altro.

La polemica politica in questi casi è normale: pensate a quante volte una pesante nevicata mal gestita dal Comune, con le strade non spazzate, ha provocato richieste di dimissioni di sindaco e/o assessore competente. L’importante è evitare di trovare scuse e di scaricare il barile, contando tra l’altro che il presidente di GTT Ceresa, fino a giugno fassiniano, ora è pienamente in sintonia con la nuova amministrazione e ne ha ricevuto la fiducia. Invece dunque di scontrarsi a colpi di slogan, bisogna capire cosa non ha funzionato nell’organizzazione, per evitare che succeda di nuovo.

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Un commento a “Chi ha affondato Valentina”

  1. giu_dan:

    Be … al netto del buttarla in caciarra (aka politica) mi pare che il teatrino dello scarica barile alla fine debba finire con la rottura degli ormeggi delle due imbarcazioni.
    Di li in avanti cominciano le ‘competenze’ che non galleggiano in mari di parole e stanno al di sopra dei vari CV, lauree, master e quant’altro.
    Quindi avendole ‘in gestione’ il GTT (le due imbarcazioni in questione) … non ha certo brillato in competenza nella scelta di chi doveva aver competenza alla gestione dei due barcarozzi !!!
    Quindi la domanda “chi ha affondato Valentina ?” non va cercata ne tanto in alto e nemmeno tanto in largo, ma da e tra chi … l’aveva in gestione !!!
    E poco importa se il GTT ha solo tranvieri ed addetti al controllo parcheggi per far multe … se hai pure imbarcazioni attrezzati di qualche marinaio !!!
    Altrimenti, in un futuro non molto prossimo, quando gli elicotteri sostituiranno le ambulanze … alla cloche ci ritroveremo … dei ‘tranvieri’ ?

 
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