Il lavoro di massa è finito
Oggi ho letto in rete molti post sul primo maggio, quasi tutti reclamanti più stipendio, più garanzie, più diritti e meno sbattimento sul posto di lavoro, e non di rado il diritto di vivere senza lavorare. È un’idea che piace a tutti, però, ecco…
…ecco, scusate ma ve lo dico: il lavoro di massa, nel primo mondo, è finito. Già oggi siamo molto più importanti come prodotti, come prosumatori per il business di qualcun altro, che come produttori di qualsivoglia valore. Ci sono eccezioni, ma per la maggior parte di noi il poco che produciamo sarà presto realizzato a costi molto inferiori e con qualità molto superiore da un’intelligenza artificiale americana o cinese o ben che vada tedesca, da un robot controllato da essa, oppure da qualche asiatico che si è sbattuto a studiare e a competere per i primi venticinque anni della sua vita ed è molto più preparato e determinato di tutti noi, o, se proprio serve, da qualche operaio in un paese in via di sviluppo.
Ne consegue che le condizioni di lavoro del 90% di noi non faranno altro che peggiorare, e nessun governo – specialmente quello di un Paese impoverito e anziano come il nostro, che di questi temi non riesce manco a parlare – potrà mai evitarlo. Per cui sì, alla fine molti di noi vivranno senza lavorare, ma a condizioni sull’orlo della sussistenza, e solo per quanto sarà necessario per restituire subito tutti i soldi ricevuti come consumo di beni e servizi.
Buon primo maggio!