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lunedì 1 Luglio 2013, 15:49

Anarchia o cazzi propri

Sabato sera, alla festa No Tav Valsangone di Rivoli, mi hanno portato a sentire il concerto di Daniele Sepe, e tramite un’amica comune ho avuto anche modo di scambiare alcune parole con lui. Per chi non lo conoscesse, Sepe è un gran musicista e il concerto, mescolando jazz, world music e canto popolare, è stato di livello musicale veramente elevato.

D’altra parte, Sepe è anche un artista dichiaratamente di sinistra, che pubblica i suoi dischi per il Manifesto e non sa se definirsi più anarchico o più comunista; e così, parlando dei partiti che espellono gente ogni minuto senza che nessuno si scandalizzi, il suo esempio è stato “come Rifondazione con Ferrando”, e alla fine si è un po’ lamentato di essere stato depennato da certe manifestazioni da quando ha dato spazio sul palco a Oreste Scalzone; e anche se concordiamo entrambi che il Movimento 5 Stelle ha evitato che la rabbia si riversasse in una insurrezione di piazza, per me questo è un fatto positivo mentre per lui non tanto.

Ora, è chiaro che la sua non è l’ideologia del Movimento, e personalmente quando sento tutti questi discorsi e tutte queste canzoni presi di peso dagli anni ’70, pieni di termini come “compagni” e “proletariato”, provo la stessa sensazione che ho visitando le rovine romane e leggendo le iscrizioni in latino scritte sul marmo: un interessante lascito di qualcosa di completamente morto, in primis non nei contenuti (perché alcune delle analisi possono anche essere ancora attuali) ma nel linguaggio e nel modo di porli. E se sento definire Scalzone “una persona che ha pagato quello che doveva alla giustizia” mi sento proprio poco d’accordo, dato che trent’anni di latitanza a Parigi in attesa della prescrizione non mi sembrano esattamente il pagamento che era dovuto.

D’altra parte, l’incontro fortuito è stato positivo; lui è stato fortunato a incontrare credo l’unico eletto del Movimento 5 Stelle nel raggio di cento chilometri che sapesse almeno a grandi linee chi è Oreste Scalzone, e io sono stato fortunato a sentire un punto di vista ragionato e diverso dal mio, visto che chiudersi in un gruppo di gente che la pensa tutta uguale e si dà sempre ragione a vicenda non fa bene alla salute, anzi dissecca il cervello.

Perché, indubbiamente, il passato ritorna ed è preoccupante che si affronti il presente senza conoscerlo. Sepe ha chiuso il concerto con la Ballata di Franco Serantini tracciando un paragone tra quest’ultimo e Stefano Cucchi, ed è vero che quarant’anni dopo in Italia si continua a morire di polizia, anche se negli anni ’70 la polizia ammazzava manifestanti e attivisti politici, e oggi ammazza ultrà e persone fragili. Il “né di destra né di sinistra” del Movimento 5 Stelle è dunque un passo avanti verso forme politiche nuove, oppure è un passo indietro verso l’ignoranza della storia?

La verità è che “né di destra né di sinistra” non vuol dire privo di idee, e forse nemmeno privo di ideologie. Ci sono molte ideologie non posizionabili sul tradizionale “arco costituzionale”, e quella che ci viene più spesso attribuita è il qualunquismo, il populismo. Secondo me è un errore; non ho mai avuto il piacere di chiacchierare con Grillo di queste cose, ma vedendo la sua casa piena di libri e leggendo la sua storia personale mi sembra chiaro che il suo retroterra culturale e politico non è il qualunquismo, ma è l’anarchia disillusa del suo grande amico Fabrizio De André; anarchia che peraltro è anche alla base concettuale dell’invenzione di Internet, e di qui il suo trovarsi con Casaleggio.

Il Movimento 5 Stelle è – magari inconsapevolmente – un movimento anarchico, ma ben lontano dall’anarco-insurrezionalismo dei centri sociali, che è “né di destra né di sinistra” perché si è spinto talmente avanti da uscire dal bordo sinistro dello schermo; se mai, viene dal libertarismo americano degli hacker e dei fondatori della rete e in parte anche dall’anarco-capitalismo alla Ron Paul, contemperati però con tradizioni anarchiche europee come il rifiuto della delega elettorale, l’antimilitarismo, l’autogestione dal basso, l’attenzione agli ultimi della società, la rivendicazione della comunità dei beni essenziali.

E’ un movimento che non aspira a distruggere il sistema insorgendo nelle piazze, ma abbracciando la democrazia per svuotarla della gerarchia. Per questo è così tremendamente pericoloso per il potere: perché per la prima volta lo potrebbe distruggere con i suoi stessi mezzi. E per questo è, effettivamente, una forma politica nuova e tutt’altro che priva di obiettivi di lungo termine e di coerenza ideale.

C’è, però, un problema: che un conto è provare a essere “né di destra né di sinistra” in un quadro concettuale chiaro come questo, e un conto è esserlo per (nessuno si offenda) ignoranza, perché in tal caso l’azione politica, oltre a perdere di efficacia, può diventare disastrosa. Un bell’esempio è quel che sta accadendo nei nostri gruppi parlamentari.

Nella politica tradizionale, difatti, le persone si riferivano a un ideale e spesso erano pronte persino a morire per esso. Più prosaicamente, nella politica piccina di questi anni, i politici di professione hanno comunque almeno la voglia di fare politica, il che li spinge a cercare perlomeno di farla il più a lungo possibile. L’impressione è che nel nostro gruppo parlamentare siano finite anche persone che non solo non hanno alcun ideale e alcuna cultura politica che gli permetta di averne a ragion veduta, ma non hanno nemmeno alcuna particolare voglia di fare politica; ci son finite per caso o perché hanno visto l’occasione di trovare un lavoro molto ben retribuito, indipendentemente da quale fosse.

E’ chiaro che se una persona non ha ideali, ma solo pragmatismo, e nemmeno tanta passione di fare politica, a quel punto prevale il pragmatismo supremo, quello degli interessi personali. E così, si farfugliano tre parole un po’ a caso sulla “democrazia interna” e sul “sistema feudale”, probabilmente senza nemmeno ben capire cosa vogliono dire, come scusa per andare a farsi i cazzi propri e per attirare l’occhio della televisione compiacente, da bravi protagonisti del “rotocalco cafone” di cui parlava De André.

Insomma, un movimento politico che non sappia promuovere nei propri militanti un ideale forte sarà sempre soggetto a continue fughe e problemi di personale, perché è proprio il credere in un ideale che porta le persone, almeno ogni tanto, a non fare il proprio interesse, e a metterlo in secondo piano rispetto all’obiettivo collettivo; e perderà di efficacia, perché il pragmatismo può dettare la tattica, ma è l’ideale a dettare la strategia.

Credo dunque che al Movimento 5 Stelle non manchino, come talvolta viene contestato, un progetto politico e un quadro ideale di riferimento. Manca, se mai, la capacità di trasmetterlo coerentemente ai propri attivisti e di assicurare che almeno chi viene scelto per le posizioni elettive di maggior responsabilità lo abbia approfondito, compreso e accettato nel profondo, distinguendo tra una visione anarchica della società della rete e il mero individualismo senza valori. E su questo, davvero, bisognerebbe lavorare.

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16 commenti a “Anarchia o cazzi propri”

  1. Stefano Canepa:

    Mi può spiegare questa frase: “se mai, viene dal libertarismo americano degli hacker e dei fondatori della rete”? Grazie.
    Perché sa, io non trovo la parola “libertarismo” sul dizionario e, supponendo che lei voglia intendere qualcosa che è tra il liberismo e l’anarchia, sinceramente non vedo in Vint Cerf [1] e Bob Kahn [2] proprio nulla di anarchico, ed è a loro due che penso quando leggo “fondatori delle rete”. Se lei invece intende il WWW, beh neanche Sir. Berners Lee mi sembra cada in questa categoria.

    Grazie.

    [1] http://it.wikipedia.org/wiki/Vinton_Cerf
    [2] http://it.wikipedia.org/wiki/Bob_Kahn
    [3] http://it.wikipedia.org/wiki/Tim_Berners-Lee

  2. vb:

    A parte le varie possibili traduzioni dell’americano “libertarian”, ti segnalo che Internet è anarchica per costruzione: non è costruita da un operatore che la controlla centralmente, ma nasce dall’interconnessione dal basso di reti diverse, ognuna delle quali rimane indipendente; ogni utente può inserire contributi senza dover richiedere autorizzazioni. Ho collaborato per anni sia con Cerf che con Steve Crocker (Kahn lo conosco meno) e la loro filosofia è proprio quella della libertà assoluta di fare, come lo è del resto quella di Eric S. Raymond e di Richard Stallman; se no Internet, ma anche il suo software, non sarebbero stati concepiti così.

  3. BigFab:

    Brevissimamente perché ho (sempre) troppo poco tempo, ma mi piacerebbe poter approfondire.
    I partiti politici sono diventati delle oligarchie dove pochi decidono tutto; questa è la perversione, la pratica corretta avrebbe dovuto essere un sistema di sviluppo e crescita delle persone meritevoli, dai circoli locali alla direzione nazionale; dico avrebbe perché, ad es., già nei libri di Guareschi la sezione locale del PCI di Peppone “obbediva” a Roma (es. quando Peppone diventa senatore diceva in paese quello che veniva deciso a Roma in sede del partito). Questo nel M5S non si intende fare, dopo due mandati si ritorna privati cittadini; se è un merito da un lato, è un problema dall’altro, perché si impedisce la possibilità di mandare in Parlamento persone con esperienza; vero è che, una volta conclusa la propria esperienza della res publica si può trasmettere agli altri che devono assumersi le responsabilità, ma un conto è avere esperienza diretta, un conto è acquisirla tramite terzi. Ti saluto.

  4. ArgiaSbolenfi:

    Se le radici del M5S sono quelle che dici, penso che i numeri che abbiamo visto alle politiche siano da considerarsi un malinteso con gli italiani.

  5. Stefano Cattaneo:

    Ne di destra ne di sinistra, deve essere chiaro.
    Purtroppo la sinistra, lo ha fatto anche coi Verdi, tende a cannibalizzare i movimenti indipendenti che fanno successo; due o trecento attivisti vi si iscrivono, accaparrano posti e prebende, rendono il movimento simile a sé stessi.

  6. Marco[n]:

    Però tutta questa diatriba sulla qualità degli eletti è monca senza un pochino di autocritica sulle modalità pratiche con cui sono stati scelti i candidati. O no?

  7. mfp:

    Emminchia… e qui c’abbiamo una frase che neanche Sun Tzu… “il pragmatismo può dettare la tattica, ma è l’ideale a dettare la strategia”. Tocca iniziare a fare il pacchetto Bertola per fortune. Pero’ dillo che una mano te l’ha data il maestro Battiato… linea verticale, linea orizzontale…

    In realtà non c’e’ neanche la necessità di questa scelta netta tra anarchia o cazzi propri. Anche a Mazzini davano dell’anarchico perche’ la norma era il Re (o al piu’ il Papa); e’ solo un altro ordine delle cose, che per altro e’ perfino autoesplicativo per chiunque se solo ce lo facessero mettere in pratica invece di cagare il cazzo… oramai non serve piu’ neanche Rodotà che scriva in bella copia la 675/96. Serve solo togliere dalle palle, anzi, rimandare alle pale (e le zappe) gli Scienziati della Favella, gli scalatori di Corriere e le altre menate. Anche perchè mi sono moderatamente rotto le palle di starmene in barca con Rambo e i serpenti di mangrovia; c’ho i miei progetti da sviluppare, quindi prima possibile vorrei la mia liquidazione da cittadino italico e andarmene a Fanculo dove cazzo mi pare a me.

    Occorre cioè sostituire Casaleggio con un acaro: finche’ il guru e’ un ciarlatano, profondo emo acculturato quanto ti pare, ma un ciarlatano dell’informazione (un artista), tu ti ritroverai Fico dalla Gruber che viene incalzato dal cazzaro di turno di Repubblica su passaggi (e fallimenti) politici su cui sono già caduti i buffoni delle precedenti legislature alla stessa identica maniera (giocano sul fatto che nessuno si ricordi i passaggi precedenti per misurare l’opinione pubblica e mettere in difficoltà questi cazzoni a norma di legge dei governi precedenti): supercazzolando in tv fino a che la Gruber non riesce a fermare la dirompente Scienza delle Comunicazioni che Fico ha maturato durante le sue vendolippe (crasi di Vendola e Pippe) all’università. E uno dietro l’altro … tutti e 163 … uno con Farina, uno con Fiorello… vi depennano gli On. Cittadini de ‘sta minchia (che pero’ studiano i regolamenti europei, mentre i tedeschi accoltellano a morte un ingegnere italiano per motivi raziali perchè si sono strafracassati i coglioni di avere come partner dei beduini ignoranti che si atteggiano a civiltà; con rispetto parlando per la gente del deserto… sopravvivere la’ e’ gia’ un successo sufficiente a meritare piu’ attenzione dei fantacippalippa M5S). Che siano in buona fede o meno. Me ne fotte minchia della buona fede se cadono dal pero quando qualcuno gli “ruba le email”… magari dal disco che hanno lasciato frettolosamente sul tavolino per andare a pranzo con il colleguccio preferito… a bocca aperta come una fessa, pensa quanto me la posso ridere io invece che c’ho fatto pure il nudo sul tubo (“Mfp Sul Tubo”, altro che le cubiste del Cyborg) aspettando qualcuno che mi vuole “sputtanare” pensando che dopo 40 anni ultraviolenza in televisione me ne freghi qualcosa della mia immagine, del mio nome, della mia faccia, o dei miei stessi videogiochi… noi a dire per 20 anni che “le email non cifrate sono tutte pubbliche” e lei distratta con l’agendina rossa in mano a manifestare davanti la telecamera, sulla via per Damasco, in ritardo di vent’anni sulla morte di Borsellino, tra un convegno a proposito della violenza sulle donne, e uno sui fiorellini primaverili di malga come descritti dall’audioguida che legge in automatico Wikipedia via Twitter (che piace tanto all’ambasciatore americano). E’ ovvio che da li’ all’epifany successiva il dislivello e’ ampio, il tonfo e’ grosso, la figura di merda e’ irrecuperabile; ad Arcinazzo stanno gridando: “ridatece Checchetto er benzinarooooo, era ‘gnorante ma almeno sapeva usa’ bene la smarte carde pirata del decoder pe’ vota’ pe’ tutti i colleghi in parlamento quando loro erano a mignotte!!!”.

    Io, personalmente, questa gente non la supporto; spero comunque che riescano a concludere qualcosa di buono, che tanto quello e’ tutto grasso che cola che fa bene al globo intero; ma non li supporto. Ho atteso, guardato, letto, quotidianamente, per 3-6 mesi come detto il giorno delle elezioni; mi hanno solo convinto che era meglio che uscissero da li’ il giorno che Bersani cantava vittoria e voleva fare il governo. Anche perche’, ripeto, non sono i grillini… questo feticcio di M5S sono quelli che erano al caldo mentre quelli come me si beccavano denunce pretestuose (io 4; e senza muovermi… da quando c’e’ Echelon/Carnivore/Amanda/PRISM/Chumbawamba, ho acquisito i superpoteri, sto quasi a livello di Chuck; altro che Maroni, lui almeno un mozzico l’ha dato!!! Io manco quello! Le pizze l’ho solo prese!), o peggio, e dobbiamo ringraziare la sorte che siamo ancora vivi e senza fare telemarchette gratuite su ordine della procura… visti gli episodi occorsi tra la Diaz e oggi.
    Mi da’ anche abbondantemente fastidio questa sorta di scudo umano a protezione dei Fassino, dei Bersani, dei Letta, dei Berlusconi e del sindaco di Procaccoli del 1975. Cortina fumogena per lobbisti, puttanieri, spioni, pedofili, sfruttatori. In televisione ci sparano l’Odissea Battisti Cesare, e sui giornali ci dicono che non dobbiamo fare come Simon Wiesenthal con i nazisti che hanno massacrato gli ebrei… ma qui nessuno sta chiedendo di massacrare nessun altro; solo di eliminare dalla linea di succcessione ad una qualunque parvenza di ricchezza a tutto cio’ di bipede e vivo che porta il sangue, il nome o le parole di quella gente. Gli teniamo i Fuffy e le Chobby, che povere bestiole sono poveri quadrupedi finiti in mano a bipedi scemi… non hanno colpe.
    Io, per strada, continuo a difendere la nostra cultura davanti a inglesi, pakistani, etc, che mi chiedono (qualcuno schifato, qualcuno divertito) come mai Berlusconi non e’ ancora in galera o appeso ad una corda… ripetero’ ad oltranza che noi non mandiamo a morte (e similari; es: 76enne in carcere) la gente… ma e’ chiaro che mi faccio solo ridere dietro se non troviamo una alternativa viabile alla pena di morte in assenza di un regime demografico chiaro e senza ne’ la capacità dei governanti di assumersi le responsabilità per cui si sono a suo tempo candidati, ne’ la capacità del mio popolo di capire che possono farne a meno, e come farne a meno.
    Se i poliziotti fossero arrivati in TV prima di Bordon sul blog di Beppe Grillo avrei soprasseduto. Hanno aspettato di beccare coltellate, pistolate, linciaggi, della gente esausta, prima di poter parlare in TV; ora dovrebbero chiedere il conto al governo invece di raccomandarci Beppe Grillo dal ponte innocenti di Santoro. Io 15 anni di arresti domiciliari volontari non me li sto facendo cosi’ tanto per fare spazio alle chiappe della nuova sfornata di girini Luiss e Bocconi… a me i rospi fanno schifo, figurati se gli bacio le natiche perchè conoscono la storiella di Adamo Smith figlio di doganiere. Per quelli ci sono i campi di mio zio Pippo in sicilia che aspettano le braccia visto che lui a 70 e passa anni non je la puo’ fare piu’… ci mettiamo sopra un bel cartello “Fattoria Pier Luigi Celli” cosi’ si sentono a casa loro… e via sulle orme di Nonna Papera cantando come i sette nani!

  8. lucano:

    ANARCHIA e C.PROPRI .” Anarchia ” sinonimo di libertà e rispetto ; ” c. propri ” espressione che indica avidità . Il primo si dona agli altri il secondo si serra la borsetta inquieto temendo che gliela portino via. Sotto sotto il titolo è un messaggio verso coloro che sono andati via sbattendo la porta. Ma come si fa se il fondatore del movimento si veste da uomo nero e corre per la spiaggia se il suo consigliere fidato ci guarda stralunato dalle pagine dei giornali senza mai dire chi è cosa vuole.Se avessi 20 anni penserei di non essere in grado di capire il messaggio di costoro e mi scervellerei per leggere tra le righe il pensiero a 5 stelle , dato che ne ho molto di più so che se non accettano il dialogo se non indicano soluzioni è perchè non sanno che dire non hanno ricette .

  9. mfp:

    lucano, questo no. Le ricette ci sono ma sono Opposizione; possono solo parlare; non firmare. Non sono materialmente in grado di produrre le idee emerse mentre PD-PDL si occupavano solo del pisello di Berlusconi. L’unica cosa che puoi dire in questo senso – le ricette, i programmi, etc – ai 5 Stelle e’ che pretendono di pensare a 30 anni… 30 anni… tu oggi prendi decisioni che impattano su mio figlio che nasce domani. Il solo pensiero di questa arroganza dovrebbe essere vietato con la pena di morte. Una economia pianificata a 30 anni; e’ folle. Un terremoto e uno tsunami in quei 30 anni che salta tutta la pianificazione, gli sciacalli banchettano, e decenni di sacrifici di milioni di persone – generazioni intere che se la vanno a prendere ‘n’der’culo – semplicemente bruciati. Cina e USA varano la nuova mirabolante dimensione globale; la Russia e l’India decidono di fare guerra a qualcuno… e salta tutto, tutto. Fai un progetto a 5 anni, con le dovute eccezioni di interesse nazionale assoluto li’ dove servono piu’ di 5 anni di finanziamento (es: centrale nucleare, acciaieria, etc), e un’agenda politica generale a 30… e’ diverso, e’ piu’ onesto. Poi magari ti rieleggono e allora estendi altri 5 anni sulla stessa agenda, direzione. Ma come fai a chiedere a milioni di persone di prendersela ‘n’der’culo per i prossimi 30 anni quando ancora devono saltare gli altarini, i tappi, buttare fuori i “figli di”? Ma non ti vergogni!? E’ tutto sporco da fare schifo e tu già parli di un nuovo banchetto!?

    Ma a parte questo non e’ possibile dargli responsabilità alcuna; soprattutto non quelle precedenti. I soldi elettorali non li hanno presi; i soldi di stipendi e prebende varie li restituiscono; alcuni dei privilegi li hanno persi su disegno approvato dal parlamento precedente per quello successivo; Bersani&Berlusca hanno preferito inciuciare piuttosto che lasciargli fare il necessario. Quale responsabilità vuoi dargli?
    Il parlamento precedente ha fatto di tutto, ogni porcata immaginabile: dalla censura su wikipedia, alla calunnia a mezzo stampa, al non cambiare la legge elettorale come promesso nelle misere 24 ore in cui lo sconosciuto Monti e’ diventato senatore a vita e “ha successo” The Berlusca (come quando piove: “e’ successo”, “e’ piovuto”), al manipolare le elezioni, al negare il voto ai giovani che stanno all’estero con la scusa che non sono iscritti all’AIRE (quelli cioe’ che nel 2008 stavano per strada a ringraziare calorosamente la Gelmini e quindi oggi sputerebbero volentieri sui politici dentro l’urna), etc. Ogni tipo di porcata. E non ho citato le denunce, le botte, i negozi al rogo, i motorini bruciati, etc, dove la certezza (del movente, del responsabile, etc) non e’ mai di casa e al piu’ abbiamo la realtà giuridica.
    E oggi nel parlamento!? Citano la Fondazione Volare che riuniva delfini e marmotte democristiane (tra cui Letta e Alfano) e improvvisamente va via il diritto di parola… NEL PARLAMENTO. Si spegne la lucina del microfono, al posto dei messi parlamentari in uniforme compaiono strane figure incravattate, il presidente della camera in questione scompare, e compare… Gasparriiiiiiii. Quando la fiction esce nella realtà, o viceversa, vuol dire che qualcosa non quadra. Non so cosa, non sono li’, e sono fuori dal suolo patrio da 3 anni… ma sicuro al 100% non e’ qualcosa di buono.

    Non per ultimo Veltroni che va da Santoro e concorda con quest’ultimo sul fatto che Berlusconi cadde nel ’94 grazie alla loro Grande Manifestazione per il Lavoro quando… Travaglio giustamente gli fa notare che… in quel caso cadde grazie alla Lega, e la Grande Manifestazione per il Lavoro era quella del 2002 (?). Io c’ero… il corteo dei sindacati con i cartelli sull’art. 18 passo’ sotto casa mia in Via Santa Croce in Gerusalemme a Roma e tutta l’area di S.Giovanni fu un puttanaio tutto il giorno… poco dopo venne assassinato Biagi e ci fu una grande indignazione perche’ gli scribacchini di Berlusconi fecero delle modifiche estemporanee al libro bianco sul lavoro scritto da Biagi, snaturandolo (secondo le cronache di sinistra; io non l’ho mai letto ne’ prima ne’ dopo), e ci misero il cappello sopra contando sulla commozione popolare per l’ennesimo uomo semplice tutto casa e scrivania (via treno e bicicletta sotto i portici bolognesi), morto per il bene della sua società.
    Dovrebbero vergognarsi, Santoro e Veltroni, e mettersi in salamoia da soli aspettando 20 anni per ricicciare fuori e dire – COL SENNO DEL POI: “vedete, qui sbagliavamo, qui avevamo ragione”. Come hanno fatto De Michelis e Martelli intorno al 2005 sui fatti dei primi ’90. E invece stanno li’ a rimestolare merda, darsi ragione a vicenda su cose mai accadute, secondo visioni cialtrone che scaturiscono dalla idiota prospettiva politica di chi s’e’ chiuso dentro nella fantasia di una carriera politica, del politico di professione… sono proprio senza ne’ Faccia ne’ Culo, indegni d’onore. E invece parlano. Il problema fondamentale e’ che PARLANO ANCORA e non si riesce a farglielo entrare nella zucca. Alle spalle hanno giovani parolieri che dicono le stesse stronzate, ma senza l’alone viola-aids di chi ha già avuto decine di possibilità e ha già dimostrato quanto vale, ma non si tolgono dai coglioni.

    Io li vedo come dei poveri stronzi che stanno con un bastone in culo a ramazzare la stanza dove quelli precedenti hanno fatto delle grandi orgione tra insalatiere di coca, vasche di latte d’asina, e spazzatura di plastica non riciclabile che puzza di tutto quello che va dal lubrificante dei preservativi all’olio usato del SUV del figlio di Mastella; e senza neanche avere dei guanti da lavoro… non dev’essere un compito piacevole… sembrano piu’ i senegalesi trovati in tutina yoga, a caricare scorie radioattive per la società aereoporti di Bergamo.

  10. lucano:

    mpf ho una certa difficoltà a scrivere ad una sigla , comunque rispondo . Se ad un amico chiedo diciamo 1000 euro, questi farà la faccia scura ,ma, me li darà. Se gli chiedo la moglie o peggio (Dio mi perdoni!) la figlia , questi metterà mano al coltello o badile o accetta ; comunque arma bianca .La metafora serve per chiarire che non si può chiedere all’altro ciò che assolutamente non ti può dare. Se voterete il nostro presidente se rinuncerete al finanziamento se rinuncerete alla Tav …se , se, se allora forse potremo cominciare a discutere. La politica è compromesso al ribbasso ,al rialzo , giallo , verde, rosso o blù . Se non capiscono ciò non fanno politica.Bisogna pensare ai giovani mica uccidere l’Italia .Se si rivota saremo nuovamente un terzo un terzo ed un terzo ,come adesso . E necessario che due di queste parti si mettano daccordo . Se succede il quarantotto voi non sarete tra gli inseguitori ma tra gli inseguiti. Buona giornata ;fammi sapere cosa significa la tua sigla

  11. mfp:

    lucano … vuoi fare a chi supercazzola di piu’? Quanto ti vuoi giocare?

    La Politica, infilatela nel culo. Scusa il francesismo, ma e’ dialettica necessaria a non essere ambiguo. Anche perche’… nei tuoi conti della serva ti sei freudianamente dimenticato il quarto che non ha votato (tra i quali ci sono anche io). Hai diviso in terzi: perche’? E non mi raccontare balle sul “non-voto e’ silenzio assenso” o l’uguale e contrario “non-voto e’ atarassia colpevole quindi non degna di nota”. Anche quelle di balle, stesso posto de La Politica: nel culo. Il non-voto e’ solo quello che e’: non-voto. Scatola chiusa, gatto vivo e morto allo stesso tempo. Fino a prova contraria e non e’ detto che ripetendo la procedura si ottenga lo stesso risultato.

    P.s.: e’ bene che impari a parlare alle sigle perche’ non mi sembra che stiamo usando protocolli di sicurezza tali che il tuo terminale possa confermarti l’identità dell’interlocutore. Mi chiamo Gianluigi Brossetti; anzi no… Mario Monti… anzi no… Lucano… si, mi chiamo Lucano Lucano.
    Inoltre mi pare che la propaganda anti-anonimato sia finita circa 1 anno fa e non abbia sortito molti effetti a parte qualche suicidio tra informatici e butta fuori/dentro; e il replay della propaganda post-echelon (oggi lo chiamano PRISM).
    La mia sigla significa Macchina Frulla Parole, Multi Function Printer, Mollificio Francesco Pelosi, Mfp For President e … quello che mi piace di piu’… codice ISO639-3 per “Makassar Malay”. E se apri Google puoi continuare da solo. Se invece vuoi conoscere il nome che mi hanno appioppato terzi all’anagrafe quando sono nato, chiedi a Bertola; lui lo conosce.

  12. lucano:

    Ci hai messo un poco a rispondere e lo stile è “singolare” . Il mio era un ragionamento breve conciso e …garbato ; del tuo intervento non capisco il tono nè il contenuto . In rete si ha la possibilità di scambiare idee oppure insulti, ognuno è libero e fa come gli pare. Mi chiamo Lucano per dare un’informazione sul posto da dove scrivo altre volte ho dato il nome autentico anche su questo forum. Immagino che la tua sigla significhi qualcosa per te volevo sapere cosa per sapere della persona a cui scrivo , ora ho capito.

  13. D# AKA BlindWolf:

    E’ lo stile di mfp :-)
    Ha molti interventi su questo blog e puoi leggerli… comunque le tre lettere sono le sue iniziali, anche se un altro commentatore le ha spiritosamente ritenute l’acronimo di “macchina frulla parole”.

  14. mfp:

    Lucano, a me non me ne frega niente del posto dove vivi; la mia sigla invece e’ un’indicazione del mio nome e cognome (nota: grazie a PRISM sono presente in tutti i casellari giudiziari del globo, difficile sbagliarsi; non pensare quindi alla Fuckwad Theory).

    Se poi impari anche a leggere e scrivere, cosi’ da mettere indicazioni sul tuo nome e cognome nel campo “Nome” invece di metterci quelle sul tuo luogo di provenienza… forse, dico “forse”, iniziero’ a dare dignità alle tue lamentele sul garbo. E’ poco garbato trovare Lucania nel campo Nome.

    Che tu abbia esposto le tue credenziali pubbliche in discussioni antecedenti, non mi riguarda. Io sto discutendo con te, ora.

    Un ultima nota prima di tornare all’oggetto del thread: questo non e’ un forum. E’ un blog. Si parla in entrambi ma i pattern informativi sono diversi. Ancora: e’ buona educazione, garbo, che prima di scrivere in un nuovo spazio virtuale (ma la stessa cosa accade in qualunque contesto, anche i piu’ rumorosi; li’ addirittura con lo sgarbo rischi le botte)… prima di parlare, leggi a sufficienza da capirne l’etichetta, il galateo, la netiquette peculiare di quello e solo quello spazio; cosi’ non risulti un imbrattatore di muri ma un pittore. Noi informatici siamo cresciuti con queste regole in testa, voi scimmie siete dei barbari che vi lamentate dell’educazione altrui senza neanche rendervi conto di quanto siete deficienti (lat. “ammancare”).

    Dicevamo? Ah si… M5S… cosa intendi per “pensare ai giovani”? No perche’ dove sono io ci sono dei tizi che qui vengono chiamati “puangnhuò” (uomo anziano con serpente sopra la testa in cerca di giovani donne), in Republica Dominicana invece “papi chulo” (paparino buono), che per “pensare” intendono qualcosa che a Roma e’ impiegato in modo ambivalente… “coprire le chiappe”… che puo’ essere piacevole oppure no…

  15. lucano:

    Non mi pare il caso di continuare, non capisco cosa ti prende io sono sinceramente preoccupato per i giovani , ho due figlie . Porto la mia opinione in uno spazio di discussione dicendo la mia ; tu mi dici scimmia e barbaro .
    La tua sigla è composta dalle iniziali del tuo nome ,ci voleva tanto! Comunque ne so meno di prima . Io sono MI che però non dice niente… no meglio Lucano.

  16. mfp:

    Lucano, proprio perche’ la sigla (mia e tua) non dice niente (e neanche il nome: siamo 60 milioni in Italia, 100 milioni a parlare l’italiano, e 8 miliardi ad avere accesso a Google Translate; ognuno di noi non e’ un cazzo), t’ho già suggerito 4 messaggi fa di imparare a parlare con le sigle.

    Anche io sono preoccupato per i giovani, altrimenti a quest’ora stavo su un trimarano con 4 mignotte ad accendermi sigari dando fuoco ai tuoi soldi. Ma non e’ perchè ho figli; e’ perchè ho una coscienza. Cosa che evidentemente tu non puoi dire… se ti preoccupi solo dei tuoi figli.

 
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