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sabato 19 Settembre 2015, 10:48

Le misteriose dimissioni dell’AD di Alitalia

Sappiamo tutti che Alitalia ormai (purtroppo per noi) è una barzelletta, e nemmeno una buona barzelletta ma una di quelle che sono decisamente troppo lunghe e ripetitive per fare davvero ridere. Però, quando ho letto sui giornali la notizia delle dimissioni dell’amministratore delegato (il miliardesimo amministratore delegato di Alitalia dell’ultimo decennio) “per motivi personali”, non ho resistito al tasso di fuffa e ho deciso di riassumere gli ultimi sei mesi della nostra ex compagnia di bandiera in modo comprensibile agli umani:

1. Alitalia viene “salvata” da una cordata di “imprenditori italiani” capeggiati da Colaninno, Benetton e Riva (quelli dell’Ilva), però non coi soldi loro, ma in gran parte con quelli delle banche (Intesa Sanpaolo e Unicredit) e degli italiani (Poste).

2. Non riuscendo a farla funzionare, gli “imprenditori italiani” “vendono” Alitalia agli arabi di Etihad… con la piccola clausola che il 51% rimane in mano agli “imprenditori italiani” per “motivi legali” (la maggioranza deve restare in Europa per non perdere una serie di protezioni commerciali).

3. A fine 2014 inizia l’avventura: i “proprietari” arabi nominano l’amministratore delegato (Silvano Cassano) mentre i “soci” italiani nominano il presidente (Montezemolo).

4. Dopo pochi mesi, l’aeroporto di Fiumicino (gestito dalla società Aeroporti di Roma) è vittima di un disastroso incendio che si trascina per settimane: un capolavoro di faciloneria e negligenza che causa 80 dei 130 milioni di perdite di Alitalia nel primo semestre 2015, azzoppando il già difficile piano di rilancio.

5. Esasperato dall’incapacità di Aeroporti di Roma, l’AD Cassano annuncia che Alitalia sta pensando di lasciare Fiumicino e usare qualche altro aeroporto come hub primario (es. Malpensa).

6. Piccolo particolare: mentre Malpensa è di proprietà prevalentemente pubblica (enti locali e Cassa Depositi e Prestiti, oltre alle solite banche), Aeroporti di Roma è di proprietà al 95,9% di Atlantia, cioè dei Benetton, cioè degli “imprenditori italiani” che hanno in mano il 51% di Alitalia.

7. Annunciate ieri le “misteriose” dimissioni dell’amministratore delegato di Alitalia Silvano Cassano “per motivi personali”.

Evviva gli “imprenditori italiani”, e poveretti gli arabi che si son fatti abbindolare così…

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