E’ finito Sanremo
Oh, io ricordo distintamente che, quando due anni fa dissi che Vorrei cantare come Biagio Antonacci era un capolavoro di musica popolare moderna e di sovversione del sistema dall’interno, varia gente mi prese per il culo; specialmente i fan di quella folta brigata di cantanti e musicisti italiani i quali, non possedendo il talento di comunicare in modo diretto e universale e nemmeno una goccia di genio, presumono di potersi costruire una immagine altamente artistica vendendo il meno possibile e tirandosela tantissimo (per Andrea: sì, sto parlando per esempio di Cristina Donà ).
Peraltro, l’anno scorso Simone Cristicchi non mi aveva molto convinto, con una canzone che mi sembrava forzatamente alternativa; temevo si stesse avviando sulla strada della macchietta da buffone. Quest’anno, però, mai vittoria fu più meritata, tanto è vero che (mai accaduto prima) il premio principale, il premio della critica e il premio della stampa sono andati tutti alla stessa canzone.
Canzone che è oggettivamente molto bella, sia come musica che come testo, pieno di metafore che colpiscono in un lampo ma che si rifanno a sensazioni e situazioni profondamente vere; e non è nemmeno una astuta captatio benevolentiae, come forse si potrebbe sospettare di quella (dedicata a Borsellino e ai morti di mafia) che ha vinto tra i giovani, Il mio nome è mai più Mi fido di te Pensa. Cristicchi, invece, ha passato tra i matti gli ultimi due anni della propria vita, traendone un libro, uno spettacolo teatrale e un film in uscita in DVD; e sarebbe comunque difficile cantare una canzone del genere in modo credibile, trasmettendo emozioni, se non le si provasse sinceramente a propria volta. (Vedasi a riprova il miagolante Concato, un altro della categoria di cui parlavamo all’inizio, che su un tema potenzialmente altrettanto toccante era evidentemente fintissimo, e non è stato filato proprio da nessuno.)
Certo, per compensare tanta grazia ci hanno dovuto rifilare un pomposo Al Bano al secondo posto, e un bidello che passava di lì per caso al terzo. Silvestri, con una canzone piacevole ma leggerissima, ha mancato il podio di poco. Quinto, Mango – anzi, il Maestro Pino Mango, come pretende di essere chiamato nelle interviste – e qui siamo proprio nel pretenzioso-kitsch a manetta. In più, in un Festival musicamente migliore della media, sono affondati in tanti, dal sinatrico Johnny Dorelli al recitante Paolo Rossi, che portava un inedito di Rino Gaetano rispolverato dagli archivi (memorabile il giornalista che nell’intervista gli ha chiesto, “E Gaetano, che cosa dice della sua versione?”, provocando gelo in sala).
Del resto, non è un caso che, ancora una volta, basti un ospite straniero qualsiasi a ridicolizzare tutto il cast; stasera c’era Joss Stone, e se non sapete chi è, andate nell’angolino dietro la lavagna. A vent’anni non ancora compiuti, oltre ad esibire una voce straordinaria e parecchie altre parti del corpo piuttosto interessanti, ha preso in mano lo show ribaltando il teatro. Baudo era lì lì per lasciarle il microfono e la conduzione per il resto della serata…
4 Marzo 2007, 02:53
Una nota do sull’ultima serata…
A questo Sanremo ho veramente sentito e visto gramde professionalità , valore musicale ed umiltà calcare il palco dell’Ariston; sono straordinari talenti che nulla hanno da invidiare dalle star straniere
Peccato dovessero accompagnare dei cantanti dilettanti di una mediocrità degna della Corrida
Resto perplesso su quanto coraggio abbiano talune persone per salire su un palco davanti a milioni (!) di uditori (uno per tutti padre pooh e figlio DJ Francesco) e cantare così male.
Veramente serata catartica…condivido cominque il giudizio su Joss e Cristicchi.
Comunque per me vince sempre l’Orchestra!
4 Marzo 2007, 12:49
Joss Stone: non sono degno, veramente.
(segue scena alla Wayne’s world, Mike Myers di fronte ad Aice Cooper)
Canzoni: Tosca d’Aquino e Silvestri per la melodia. Festival decisamente piu’ vario del solito, e’ vero.
4 Marzo 2007, 22:55
Perché ce l’hai con Cristina? CAnta bene, è brava…
5 Marzo 2007, 11:35
“Relax, Take it eeeeeeaaaaasyyyyy…”
Took a right to the end of the line
Where no one ever goes.
Ended up on a broken train with nobody I know.
But the pain and the (longings) the same.
(Where the dying
Now I’m lost and I’m screaming for help.)
Relax, take it easy
For there is nothing that we can do.
Relax, take it easy
Blame it on me or blame it on you.
It’s as if I’m scared.
It’s as if I’m terrified.
It’s as if I scared.
It’s as if I’m playing with fire.
Scared.
It’s as if I’m terrified.
Are you scared?
Are we playing with fire?
Relax
There is an answer to the darkest times.
It’s clear we don’t understand but the last thing on my mind
Is to leave you.
I believe that we’re in this together.
Don’t scream – there are so many roads left.
Relax, take it easy
For there is nothing that we can do.
Relax, take it easy
Blame it on me or blame it on you.
Relax, take it easy
For there is nothing that we can do.
Relax, take it easy
Blame it on me or blame it on you.
Relax, take it easy
For there is nothing that we can do.
Relax, take it easy
Blame it on me or blame it on you.
Relax, take it easy
For there is nothing that we can do.
Relax, take it easy
Blame it on me or blame it on you.
It’s as if I’m scared.
It’s as if I’m terrified.
It’s as if I scared.
It’s as if I’m playing with fire.
Scared.
It’s as if I’m terrified.
Are you scared?
Are we playing with fire?
Relax
Relax