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Archivio per la categoria 'Friends&Food'


giovedì 21 Dicembre 2006, 00:52

Cene di Natale

Questa sera ho addirittura rinunciato a Toro-Roma per andare a una delle varie cene di Natale a cui sono stato invitato; a questa ci tenevo, trattandosi della tradizionale cena del gruppo di ex colleghi vitaminici.

Eppure, tutto ciò che poteva andare storto lo ha fatto! Per iniziare, la cena era alle 20:30 in un posto ben fuori Torino, e io a pranzo avevo mangiato soltanto una scatoletta di tonno; un pezzo del gruppo si è presentato con mezz’ora buona di ritardo, e quindi fin quasi alle 22 non abbiamo iniziato a mangiare, col risultato di rendermi idrofobo.

Dopodichè, mi sono ripreso un po’ col cibo, e la cena è scivolata via abbastanza normalmente, se non per il fatto che c’era molto vino e poco da mangiare. La cosa è peggiorata quando la conversazione si è assestata sull’unico argomento disponibile per metà della tavolata – il noto gioco di ruolo online World of Warcraft – e la noia ha cominciato inesorabile a invadere la mia mente, accompagnata da una incazzatura onesta e disperata quando si sono dimenticati del mio dolce.

Di lì in poi, in testa ho solo sensazioni confuse, tra cui quella di carezze varie (mi avranno mica baccagliato?), fino a una sensazione orribile di soffocamento, come se stessi per morire; mi sono svegliato di soprassalto e mi sono ritrovato con un gusto dolciastro in bocca e caffè rovesciato su tutti i vestiti (pare che abbiano cercato di farmi bere il caffè versandomelo in bocca mentre dormivo, e ovviamente mi è finito nei polmoni).

Mi tocca pure pagare ventinove euro per mezzo antipasto e una pizza: una vera rapina. Sarà meglio che Natale non si ripresenti tanto presto!

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domenica 16 Luglio 2006, 01:10

Ricetta: Trota in padella d’estate

Questa è, precisa precisa, la ricetta della trota in padella d’estate, così come me la sono cucinata per cena stasera.

Dunque, dopo essere passati da Decathlon per vedere le scarpette da arrampicata ed esserne invece usciti con un paio di Adidas nuove, cercate parcheggio di fronte alle Gru di sabato alle sette di sera (questa è la parte più difficile della ricetta). Entrando, comprate una marca da bollo da 14,62 euro, fate un giro alla Rinascente, e poi imboccate il Carrefour. Incuranti della folla strabordante e dei vecchietti che si godono il fresco condizionato, procuratevi tre raccoglitori per documenti nei colori di vostra preferenza, una bottiglia di Menta Sacco (in assenza della quale si può anche accettare la Menta Fabbri) e un filetto di trota da circa 300 grammi (meglio se salmonata, che piace di più ai deboli di pesce).

Fate stagionare la trota a circa 35 gradi per venti minuti, in coda in piedi alla cassa veloce (veloce, ah ah), e poi passatela brevemente in forno a 50 gradi; va bene anche l’auto, se avete parcheggiato al sole.

A questo punto, ungete una padella con olio q.b., e disponetevi quindi il filetto di trota; se il filetto è più lungo della padella, schiacciatelo bene finchè non smetterà di esserlo. Spargete sulla trota prezzemolo surgelato, sale e pepe; quindi prendete 4-5 pizzichi di “misto per pesce di 25 spezie” di Marrakech, e spargeteli con le dita uniformemente sulla superficie della trota, apprezzandone il profumo delicato. Solo ora, accendete il fuoco; lasciate che il sotto cominci a rosolare, poi, prima che appiccichi, girate il filetto dal lato opposto.

Nel frattempo, la trota Carrefour comincerà a rilasciare il suo tipico contenuto acquoso a base di steroidi; mescolato a olio, questo creerà un effetto frittura. Provvedete quindi a rigirare di nuovo il filetto, lasciando la pelle a friggere sul fondo. Assicuratevi di ricevere una opportuna quantità di schizzi d’olio bollente sulla polo verde, e nel frattempo svuotate la lavapiatti, sistemate la Menta Fabbri nella dispensa, ed estraete il pane ai semi di girasole caldo dalla macchina del pane.

A questo punto, dopo una decina di minuti scarsi di cottura, dovreste accorgervi che anche l’interno è diventato di un rosa più chiaro; cuocete insomma fino a vostro gradimento, e poi sottraete la padella al fuoco ancora caldo, mentre ancora sfrigola.

Servite caldo nel piatto, mangiate l’intero filetto (attenzione ad eventuali spine residue!), pulite il piatto col pane, quindi constatate il ritardo e recatevi immediatamente a vedere il concerto degli Strokes, che nonostante il livello della chitarra solista troppo basso si dimostrerà eccellente. Non dimenticate di farvi fuori due Bavaria di plastica e mezzo Morettone mentre consolate un amico!

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sabato 8 Luglio 2006, 12:32

Nuovi biscotti!

Al mio Lidl di fiducia c’è stata una novità entusiasmante nella zona dei biscotti (dell’unica marca disponibile, la mai abbastanza lodata Ital d’Oro). Accanto ai già consolidati Fior di cacao (= Pan di stelle), Fior di panna (= Macine) e Fior di grano (= Tarallucci), sono improvvisamente comparsi Fior di latte e riso (= quei biscotti romboidali un po’ grezzi di cui non ricordo la denominazione normalizzata Mulino Bianco), Fior di zucchero (= Galletti) e soprattutto Fior di cioccolato (= Gocciole)! Ho prontamente acquistato questi ultimi: vi saprò presto dire se sono buoni. Grazie, Lidl, per aver espanso la gamma prodotto, venendo incontro alle esigenze di noi consumatori!

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mercoledì 26 Aprile 2006, 19:38

McOste

Questa sera dovrei essere qui a raccontarvi di una allegra mangiata in compagnia, insieme all’attuale reincarnazione dello storico gruppo di mangioni che fa del buon cibo e del buon vino una occasione di lieta vita sociale.

E però, sfortunatamente io e Simone non ci siamo capiti su chi dovesse prenotare, e quindi, quando dopo un’ora di macchina verso la val d’Aosta siamo arrivati nel posto che lui aveva selezionato… siamo rimasti fuori. Non che fosse un esito imprevedibile, intendiamoci: lui ci ha confessato di essere rimasto fuori anche nei tre tentativi precedenti.

La notizia interessante, comunque, è che il suddetto posto si è rivelato essere un’altra istanza di un locale che avevo già provato quest’estate in un altro luogo, sul lago di Viverone. In pratica, signore e signori, ecco a voi l’idea geniale: il franchising delle osterie.

Se ci pensate, non è una brutta idea: a parte il marketing unificato e il conseguente arredamento interno che fa un po’ troppo effetto McDonald’s, si possono fare economie di scala di vario genere. E devo anche dire che all’epoca non avevo mangiato affatto male: lo stinco era davvero buono.

Però, se si plastificano pure le osterie di campagna, che cosa ci resta in cui credere?

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