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martedì 3 Aprile 2007, 14:50

Parlando di stadi (4)

Sempre per il balletto degli appaltistadi torinesi, c’è un’altra cosa che non ho ancora raccontato ma che merita menzione.

Difatti, regalatoceduto il Delle Alpi alla Juventus, la città si è chiesta: e adesso, i concerti dove li facciamo? Certo, “i concerti” è un parolone, visto che se va bene al Delle Alpi si fa un concerto l’anno, solitamente dell’anziano Vasco Rossi; e in fondo, per i grandi eventi – a seconda della dimensione – la città possiede solamente il Palasport del Ruffini, il PalaIsozaki, l’Oval del Lingotto e lo Stadio Olimpico; più il Mazdapalace (ex Palastampa) dato alla famiglia Togni, che da anni medita cause miliardarie contro il Comune, visto che prima gli avevano garantito l’esclusiva sui concerti di media dimensione a Torino e poi hanno cominciato a spingere il PalaIsozaki.

Dunque, volete non spendere dei soldi per costruire un’altro bell’impianto? Cinque milioni di euro dei cittadini, per la precisione; cioè, pare che il costo preventivato all’inizio (due anni fa) fosse di 1,6 milioni di euro, ma poi, si sa, l’inflazione, il carovita… Il povero appaltatore mica ce la poteva fare, senza triplicare il costo.

Già, ma chi è l’appaltatore? E’ la De-Ga, una delle più famose aziende di immobiliaristi torinesi. “Ga” sta per Gallesio, il presidente dell’associazione dei costruttori edili torinesi. “De” sta per De Giuli, ovvero la famiglia di costruttori il cui rampollo ha sposato la figlia dell’ex sindaco e presidente del Toroc, Castellani. L’azienda ha fatto i fantastilioni negli anni ’90 quando, a Castellani sindaco, ristrutturò l’intero quadrilatero romano, zona allora degradata, trasformandolo in case trendy per i nuovi ricchi. Pochi mesi fa, il Comune ha assegnato alla De-Ga il lavoro di ristrutturazione in albergo della “Casa Gramsci” di piazza Carlina, preferendola “solo” alla Radisson, una delle maggiori catene alberghiere di lusso del mondo, svedese. Ma vuoi mettere i leader mondiali in confronto al genero dell’ex sindaco?

Ciliegina sulla torta, dove si fa, questa nuova e vitale costruzione? Ovviamente, alla Continassa; esattamente tra lo Stadio delle Alpi e il Mazdapalace. Metti che vengano a suonare i ricostituiti Police, così puoi mettere Andy Summers al Mazdapalace, Stewart Copeland nel nuovo palazzetto e Sting al Delle Alpi: comodo, no? Che poi questa nuova opera contribuisca ulteriormente a valorizzare il costruendo e dirimpettaio centro commerciale della Juve è solo un dettagliuccio; peraltro, i ben informati insinuano che il Comune abbia concesso alla Juve un’opzione di acquisto su qualsiasi cosa venga costruita su quel terreno, ma ciò parrebbe troppo anche a me.

E l’Olimpico? In fondo è della città e per il momento pare che lo resterà, e lì cinquantamila persone per un concerto (usando anche il prato) ci starebbero senza problemi… ma che domande, è ovvio che non si può fare: quello sarà lo stadio del rugby, mica vuoi rovinare il prato con un concerto di Vasco Rossi ogni due anni…

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martedì 3 Aprile 2007, 08:37

Volgarità

In fondo in fondo sono un bambinone, ma io questa pubblicità la trovo geniale…

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lunedì 2 Aprile 2007, 09:55

Tutto bene

Oggi farò il mio consueto giro in centro per appuntamenti e commissioni, ma, nonostante la bella giornata, non lo farò in bici. Il problema è che la bici ha una gomma a terra, perchè l’ultima volta che l’ho presa, due domeniche fa (prima di partire per Lisbona), ho forato nel punto più lontano del mio giro, a Villarbasse, e siccome non avevo nè tempo nè alternative ho dovuto tornare indietro sulla gomma a terra, spanando anche il cerchione. Certo, avevo provato a portarla a riparare subito, il giorno dopo, ma dopo aver trascinato la bici dal mio ciclista di fiducia ho scoperto che in questi mesi ha chiuso senza lasciare traccia: non è nemmeno più sulle Pagine Gialle. Avevo comunque pensato di cercare un altro ciclista e riportarla a riparare oggi, dopo il mio ritorno, ma non posso nemmeno più arrivarci, perchè ieri pomeriggio, tornando a casa di corsa dallo stadio, mi è scivolato di mano il mazzo di chiavi di casa mentre uscivo dall’ascensore, e si è infilato esattamente nella fessura tra l’ascensore e il piano, restando in bilico per qualche secondo e poi scivolando dentro e giù per sette piani (per fortuna mio fratello era in casa e aveva le chiavi di casa di mia mamma, che aveva le chiavi di casa mia).

A ben pensarci, forse è meglio se oggi non esco di casa.

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domenica 1 Aprile 2007, 12:35

Un paese libero (2)

Speravo di non dover più tornare sull’argomento delle relazioni tra politica e cittadini, così come emergono dalla vicenda degli stadi torinesi, e invece mi tocca farlo ancora.

Ma non tanto per le solite dichiarazioni che aggiungono acqua sul bagnato; dall’assessore Montabone che avrebbe dichiarato che “nessuno si aspettava che il Torino tornasse ancora a questi livelli” (grazie per l’affetto) a Chiamparino che spiega come la città abbia speso trenta o quaranta milioni di euro nell’Olimpico con il solo fine delle cerimonie olimpiche, e se il risultato non è adatto al calcio ci si può mettere il rugby “che è uno sport in grande crescita”: complimenti per l’attenta pianificazione strategica.

Concluderei però con il mitico consigliere comunale Cuntrò (Ulivo) che, ansioso di distogliere l’attenzione dai misfatti della giunta comunale, si scaglia con una lunga invettiva contro Cairo, accusandolo perchè, nonostante sia alla guida del Toro da diciotto mesi, non ha ancora spostato la sede degli allenamenti al Filadelfia. Attimo di gelo in sala, dopodichè lo tirano giù e gli spiegano in modo caritatevole che il Filadelfia l’ha raso al suolo il Comune dieci anni fa, e al momento ci sono solo un prato pieno di buche e qualche rudere.

Tutto questo sarebbe triste folklore o normale prova di assodata incompetenza; se ne volete un bel riassunto, eccolo qui (da caricare due volte, se alla prima finite sulla home page). Quello che invece indigna è che, dopo un paio di settimane, è saltato fuori il video della seduta più contestata, quella in cui Chiamparino in persona arringa la platea lamentandosi delle proteste organizzate dai tifosi, e invitandoli a dirigerle contro Cairo. (Il video è del computer sintonizzato sulla seduta, trasmessa in streaming audio.) La platea fa un commento, e subito Chiamparino li minaccia: “Vi ricordo che voi non potete parlare.” I cittadini si ribellano, e, dopo un minuto di proteste, ai vigili viene ordinato di portarli via a forza. Siamo quasi a tre minuti da inizio filmato: scoppia un mezzo parapiglia, qualcuno grida “Vergogna!”, e Chiamparino che fa? Gli risponde beffardo, “Vai, vai”, e poi pronuncia davanti a tutti la seguente, agghiacciante frase: “Tanto non mi servono più.” E ridacchia.

Siamo contenti, come cittadini prima ancora che come tifosi, di essere stati cinicamente utilizzati da Chiamparino per la propria carriera politica; non che fosse possibile fare altrimenti, visto che l’altra parte, casualmente, ha candidato Buttiglione invece che una alternativa credibile (che dura opposizione). Ma questo video dovrebbe andare in onda nelle scuole, per far capire cosa pensano i nostri politici – e ricordiamo, Chiamparino sarà uno dei leader del prossimo Partito Democratico – dei propri cittadini.

P.S. Oggi, negli stadi, entra in vigore la nuova norma sugli striscioni: ogni striscione deve essere consegnato sette giorni prima della partita alle forze dell’ordine, che decideranno se ammetterlo o no. Ma tutto questo non è censura nè repressione del dissenso, è solo per la sicurezza delle famiglie, eh!

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sabato 31 Marzo 2007, 13:41

Grazie Windows

Stamattina, caso infrequente ma possibile, invece di usare il portatile mi sono messo a lavorare con il vecchio PC fisso con Windows XP. Ho scritto mail per un paio d’ore, tenendo d’occhio l’orologio, visto che alle 13 dovevo essere da mia madre per pranzo. Controllo anche l’orologio da polso, e scopro con orrore che deve essere finita la pila: è più di un’ora indietro!

Arrivata l’ora del pranzo, vado dalla mamma, arrivo… nessuno risponde al campanello. Mi preoccupo, prendo le chiavi, entro in casa… nessuno. Mi chiedo cosa stia succedendo, finchè non guardo un orologio e scopro che sono solo le 12 e mia mamma è ancora al mercato.

Grazie, Windows, per aver ciccato l’aggiornamento dell’ora legale! E’ vero che, essendo via, non avevo più acceso il PC fisso da quando è scattata l’ora legale, ma non mi pare una buona ragione.

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sabato 31 Marzo 2007, 08:12

Paura

Volo Lisbona-Madrid; atterriamo all’aeroporto di Barajas. Mentre la folla si accalca per uscire, un signore prende una borsa dalla cappelliera, la posa sul sedile, poi prende la sua, che era bloccata dietro, e se ne va.

Esco, e quando arriviamo alla porta il signore davanti a me si ferma, e, con un distinguibile accento italiano, spiega agitatissimo alla hostess che qualcuno ha lasciato una borsa sul sedile e poi se ne è andato, e che quindi bisogna controllare perchè potrebbe essere un attentato.

Ovviamente, dieci persone dopo arriva la borsa con il suo legittimo proprietario, che era semplicemente più indietro nella fila. Comunque, se voi voleste davvero fare un attentato, dopo essere riusciti a far passare una borsa con una bomba attraverso i vari controlli, invece di farla esplodere in volo la terreste lì fino all’atterraggio, per poi usarla contro gli ultimi venti passeggeri?

E’ deprimente come molta gente, quando si parli di sicurezza, dimostri di aver ceduto supinamente al lavaggio del cervello che ci è stato propinato negli ultimi cinque anni.

E’ altrettanto indicativo che la morte, che è un evento naturale tendenzialmente imprevedibile che prima o poi tocca a tutti, faccia così paura: viviamo in una società talmente attaccata alle cose materiali che la realtà fisica ci sembra imprescindibile.

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venerdì 30 Marzo 2007, 10:16

.xxx, il voto

Con un voto a maggioranza – 9 contro 5, con l’astensione del CEO Paul Twomey – il Board di ICANN ha appena respinto definitivamente la proposta di creare il dominio .xxx.

L’unica mia osservazione, in qualità di membro senza diritto di voto, è stata che c’è un interessante pattern per cui praticamente tutti i sostenitori di questa proposta vengono dagli Stati Uniti o comunque da quella cultura – nel Board ci sono un neozelandese, un giapponese cresciuto in America, eccetera – mentre praticamente tutti coloro che vengono da altre culture sono contrari. Se fossi l’applicante, penserei di avere fatto un clamoroso errore ad incentrare la discussione sul primo emendamento della Costituzione americana.

Certo, probabilmente l’atteggiamento liberale americano è più coerente con Internet di quello “tradizionale”, centralista e politicizzato, del resto del mondo; ma non si può pensare di imporre un punto di vista, invece che impegnarsi per convincere chi non è d’accordo e trovare un modo di gestire anche le sue preoccupazioni.

P.S. DISCLAIMER per i legali americani che leggeranno la traduzione di questo articolo: Il voto del Board non è basato su considerazioni politiche, ma sull’analisi attenta e appropriata della domanda e di come essa si relazioni con i criteri stabiliti a suo tempo. Le considerazioni politiche e culturali sono aggiuntive ma non fanno parte delle motivazioni di voto per nessuno.

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giovedì 29 Marzo 2007, 18:16

.xxx, dichiarazione

Mi spiace non poter raccontare nel dettaglio la seduta pubblica di stamattina e soprattutto le corrispondenti discussioni nel Board di ICANN. A tutti i livelli, si vedono certi “argomenti” volare…

Stamattina al “public forum”, poi, era pieno di lobbisti sia pro che contro, compreso uno che, mi hanno detto, è un mega-avvocato superquotato in termini di diritto costituzionale americano. C’era puzza di soldi per tutta la stanza: al di là delle vecchine del Kansas che mandano le lettere prefabbricate per minacciare di morte Paul Twomey se approverà un dominio popolato da materiale contrario alla parola di Dio, questa è una rissa senza esclusione di colpi tra gente che vuol fare milioni di dollari col porno su Internet, e gente che fa milioni di dollari col porno su Internet e ha paura di perderli. In tutta la discussione, la cosa più spiacevole – a parte la nota di fondo su come a nessuno freghi granchè dell’impatto di questa proposta al di fuori degli Stati Uniti – è non sapere mai chi sta pagando chi altro perchè dica la propria “libera opinione”.

Come tale, pur con tutte le implicazioni di principio, auspico che si prenda una decisione e che si cominci a parlare di questioni che, non per le vecchine del Kansas ma per i veri utenti dei nomi a dominio, sono molto più direttamente importanti.

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mercoledì 28 Marzo 2007, 10:47

ICANN: Curiosità di oggi

Joi sbuccia gli acini d’uva prima di mangiarli. E invece di comprare un ADSL, affitta quindici chilometri di fibra non illuminata, attaccati a un gigabit di peering ricevuto pro bono, per tenersi il sito in casa.

E’ stato pubblicato il verbale della Open Session del GAC – il comitato dei rappresentanti dei governi, spesso criticato per lavorare sempre in segreto, e che a questo proposito ha appunto istituito una sessione aperta al pubblico – ma è stato classificato come segreto.

Vint e parecchia altra gente pensano che, siccome in caratteri latini tutte le nazioni sono state codificate con stringhe di due caratteri (nè più nè meno), in tutti gli alfabeti del mondo le nazioni dovrebbero essere codificate con stringhe di due caratteri. Chissà come si scrive “it” in arabo.

Di fronte a un parere scritto dell’Article 29 Working Party – il consiglio dei Garanti della Privacy europei – che dice che non solo lo status quo, ma entrambe le proposte di modifica avanzate per la regolamentazione del servizio Whois sono illegali secondo la legge europea, il rappresentante della proprietà intellettuale ha risposto che il parere non è legalmente vincolante, perchè solo i singoli membri del consiglio hanno un ruolo legale, non il consiglio stesso.

Ieri sera c’è stato uno spettacolo di fado meraviglioso, in un posto splendido, con un cantante famosissimo. E con metà della gente troppo impegnata a chiacchierare – al punto da andare fuori dalla sala perchè la musica disturbava – per accorgersene.

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martedì 27 Marzo 2007, 18:15

ICANN: Martedì

Se per caso state aspettando da me una risposta, una mail, un messaggio, o peggio del lavoro, sappiate che non se ne parla… domani potrebbe essere una giornata un po’ più tranquilla, ma oggi mi è capitato di attraversare di corsa la strada per andare a una riunione che si tiene nell’albergo di fronte al nostro, e di fermarmi di colpo realizzando che era la prima volta che uscivo dal mio albergo da quando ci sono arrivato venerdì sera. (Ah no, in effetti sabato sera siamo andati a cena collettivamente in pullman.)

In compenso, stamattina con un miracolo della tecnica sono riuscito a collegare in diretta Wendy con il meeting tra l’ALAC e il Board. Lo staff di ICANN aveva fatto di tutto (involontariamente, s’intende) perchè lei, che voleva presentare al Board alcune proposte estremamente critiche, non potesse collegarsi remotamente in alcun modo; compreso uno spostamento di stanza all’ultimo secondo, verso l’unica stanza non dotata nè di un telefono nè di microfoni.

Così, entrati nel meeting, ho chiesto alla persona dello staff come fare per collegarla, e la risposta è stata che non c’era un telefono. Allora ho chiesto cos’era il cellulare che aveva in mano, e la risposta è diventata: non ho il numero di telefono. Apro IRC, intercetto Wendy, mi faccio dare il numero. La persona esce, chiama e torna dicendo: ho provato due volte ma c’era la segreteria. Wendy mi dice: ho ricevuto due chiamate ma mi hanno riattaccato in faccia non appena ho tirato su. Capita l’antifona, prendo IRC, chiedo il contatto, apro Skype, telefono… e così abbiamo fatto una audioconferenza usando il microfono integrato nel mio iBook (che prende anche con una persona che parla a dieci metri di distanza in laterale, pazzesco) e gli altoparlanti.

Oddio, dagli altoparlanti, non essendoci microfoni nella stanza, non si sentiva molto; per cui all’inizio Wendy parlava e Vint, pur essendo notoriamente debole d’orecchio, ripeteva alla folla. Dopodichè, lo staff ha diligentemente fornito degli altoparlanti… che erano senza pile e senza corrente. Alla fine hanno trovato delle pile, e Wendy è riuscita a fare la sua arringa: 1-0 per il popolo della rete. Naturalmente io non ne condividevo granchè il contenuto e soprattutto la forma, ma proprio per questo ci tenevo a farla parlare.

Come nota tecnica finale, segnalo che Skype funziona decisamente meglio sia di Marratech che di un qualsiasi sistema di conferenza telefonica tradizionale: abbiamo provato per tutta la settimana e nessuno di questi due ha mai funzionato decentemente…

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