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lunedì 26 Marzo 2007, 15:31

Parlando di stadi (3)

Oggi pomeriggio, altro giro in Comune: si discuteva l’interpellanza presentata il 26 febbraio dal consigliere Carossa a proposito dei crediti relativi allo stadio Comunale (sul sito del Comune non è ancora accessibile, ma la trovate qui). In pratica, dopo il fallimento dell’A.C. Torino di Cimminelli, il Comune è diventato non solo proprietario dell’area dello stadio Filadelfia ma anche creditore delle garanzie che lo stesso Cimminelli aveva offerto a garanzia dei lavori di ristrutturazione olimpica del Comunale; tali garanzie dovevano ammontare a 3,5 milioni di euro, e avrebbero dovuto costituire il fondo che la Città metterà a disposizione per la ricostruzione del Filadelfia stesso.

Naturalmente, esattamente come il Comune si è dimenticato di farsi pagare dalla famiglJuventus per le rate del Delle Alpi, pare che si sia dimenticato di farsi pagare anche dalla famiglErgom di Cimminelli (ricordo, azienda che vive e tuttora prospera facendo sostanzialmente una cosa, i cruscotti della Punto).

Infatti, oggi pomeriggio l’assessore ha risposto che non c’è problema, che anzi il credito risulta persino superiore, pari a 4.329.060 euro. E che non si capisce perchè la gente pensi male, visto che loro, dopo il fallimento (avvenuto, lo ricordo, quasi due anni fa), avevano regolarmente dato il via al recupero crediti. Peccato che poi sia saltato fuori che il suddetto recupero crediti è stato iniziato il 13 marzo scorso… due settimane fa, e due settimane dopo la presentazione dell’interpellanza. Ma è solo un caso, eh!

Però c’è una buona notizia: pare che almeno stavolta non ci fosse la Digos

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domenica 25 Marzo 2007, 22:47

ICANN: Lunedì

Se a qualcuno interessa, domani in agenda abbiamo un paio di discussioni interessanti.

La prima, che dovrebbe iniziare a mezzogiorno ora locale (l’una in Italia), è sul caso Registerfly, un rivenditore americano di domini che, in seguito alla crisi aziendale seguita a (pare) la crisi di coppia tra i due soci, è andato a rotoli mettendo a rischio l’esistenza di qualche centinaia di migliaia di domini di ignari registranti di tutto il mondo. Finalmente pare che ICANN si sia accorto di avere delle responsabilità in termini di protezione dei consumatori, anche se Vint insiste a dire che secondo lui non è affare che ci riguardi; e così, si discuterà di come inserire clausole a difesa dell’utente finale nei contratti di accreditamento dei rivenditori di domini.

La seconda, alle 15 italiane, è sull’ennesima proposta di processo per la creazione di nuovi domini generici di primo livello.

Ci sarà un webcast, e in generale la possibilità di partecipare tramite l’apposito sito.

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domenica 25 Marzo 2007, 13:14

Record mondiale di pranzo

Meeting dell’At-Large europea, perso dentro i sotto-sotto-sotto-sottocommi dello statuto da approvare assolutamente entro oggi, fine prevista alle 13 (causa inizio del meeting successivo nella stessa stanza), ovviamente in ritardo.

Riunione privatissima del Board, con .xxx e altre questioni importanti in agenda, inizio previsto alle 13, mail imperiosa in mattinata “c’è il buffet fuori, vedete di mangiare prima, chi entra col piatto in sala lo impaliamo”.

E così, tre spiedini, contorno di riso e insalata di pasta, Coca-Cola Light rubata dal frigo dello staff, tre minuti e quattordici secondi netti. Poco digeribile, ma un sacco divertente :-)

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sabato 24 Marzo 2007, 15:39

Cose che capitano

Oggi è una giornata storica per l’At-Large di ICANN. Qui a Lisbona, in due stanze vicine, i gruppi degli utenti europei e quelli degli utenti africani stanno concludendo i lavori per la creazione delle loro organizzazioni regionali.

Io sono nella riunione europea, ma sono passato a salutare un po’ persone della stanza a fianco. Non ho visto Didier, un simpatico signore della sezione congolese della Internet Society, che è stato anche nostro rappresentante nel comitato nomine, e così ho chiesto, e mi hanno detto che è qui ma ha avuto un problema: difatti, dopo che è partito, la classica guerra civile post-elettorale che è attualmente in corso in Congo ha avuto una recrudescenza, e così una bomba è piombata sulla casa a fianco alla sua, dando il via a un incendio che ha distrutto anche la sua. Sua moglie ha fatto appena in tempo a scappare portandosi via i bambini, e adesso sono sistemati da parenti, e stanno cercando se possibile una sistemazione all’estero; lui invece non può tornare indietro, visto che gli aeroporti sono chiusi.

Ovviamente anche questo genere di cose fa parte di ciò che i nostri giornali non raccontano quasi più, o che menzionano solo perchè c’è coinvolto di striscio un italiano. Ora pare che il capo dell’opposizione si rifugerà in Angola, dove è molto amico del locale presidente, e così la situazione si calmerà; e nel frattempo, noi possiamo continuare a preoccuparci dei nostri cellulari.

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venerdì 23 Marzo 2007, 21:03

Vodafurb

Io non so se il nuovo servizio SMS Vocale di Vodafone, attivato di soppiatto il 6 marzo a tutti gli utenti, sia veramente una tentata truffa, come sostengono associazioni varie e le centinaia di migliaia di persone che hanno sommerso Vodafone di proteste e che, a forza di cercare di disattivare il servizio, hanno abbattuto il sito del 190 per due giorni. Vodafone ha chiarito che il servizio non era poi così strano, visto che l’utente veniva comunque avvertito chiaramente del costo di lasciare il messaggio vocale, mentre l’ascolto (a differenza di quello della segreteria) era gratuito. E però, ha dovuto sospendere di corsa il servizio, sotto l’onda di un tam-tam inarrestabile di mail e bloggate che l’accusavano di essersi inventata una furbata per sottrarre soldi agli ignari utenti e compensare il mancato introito per l’abolizione, guarda caso lo stesso giorno, delle entrate da costi di ricarica.

La cosa che un po’ sconvolge, invece, è l’insipienza o meglio l’arroganza del marchettaro milanese che si è inventato il tutto, pensando che, al solito, il popolo bue se la sarebbe bevuta senza fiatare. Come non capire che tutti gli italiani, ben conoscendo l’andazzo, avrebbero avuto non due ma quattro occhi aperti per almeno un mesetto, per poi naturalmente scordarsi tutto il mese successivo? (Bastava aspettare un attimo…)

E però, per fortuna che c’è Internet, che ci sono mail e blog liberi e gratuiti. Perchè la cosa che sconvolge davvero è che nonostante negli ultimi giorni siano arrivate a tutti varie e infuocate segnalazioni tramite catene di e-mail, l’abbondanza di risultati dati da Google News sull’argomento riguarda solo fonti online e newsletter indipendenti. Avete per caso visto un giornale o telegiornale “mainstream” che ne abbia parlato?

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giovedì 22 Marzo 2007, 23:54

Pagamenti in natura

L’argomento clou di questo meeting di ICANN sarà la decisione finale sulla creazione o meno del dominio .xxx per i siti porno. Rispetto a un mese fa, sono più possibilista; in generale, la situazione è ancora molto incerta.

Proprio per questo motivo, gli attivisti pro o contro l’approvazione del dominio si sono fatti più visibili. E così, sabato ho un appuntamento con un gruppo che si definisce “coalizione per la libertà di espressione”, formata dalle principali aziende del porno su Internet.

La domanda, comunque, non è cosa mi vorranno dire; lo so già. La domanda è: nel caso decidessi di aiutarli, cosa potrei chiedere come ricompensa a un gruppo di webmaster porno?

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mercoledì 21 Marzo 2007, 18:45

In volo?

Ecco, quando è suonata la sveglia alle sei meno cinque, le magliette erano ancora bagnate, così mi sono messo ad asciugarle col phon, e poi le ho messe in valigia bagnaticce cercando di isolarle tra gli asciugamani, e poi sono uscito in ritardo, e poi ho fatto guidare mia mamma che ha sfrecciato a novantacinque all’ora per tutta la tangenziale, e poi… insomma, sono arrivato al check-in Iberia e la signorina mi ha guardato male e mi ha detto: “Ma lei non dovrà mica andare a Madrid?!?”.

Insomma, avevano già chiuso il volo… però io ho fatto gli occhi dolci, e in fondo sono arrivato a -32 minuti dal decollo (il check-in chiude a -35), e insomma m’ha preso ‘sta valigia senza nemmeno pesarla (per fortuna, visto che fatico a sollevarla) e m’ha infilato sul volo, e io ho persino fatto la scena di tagliare (chiedendo) l’infinita coda dei metal detector, visto che avevano già fatto l’ultima chiamata.

E così, le mie magliette ora garriscono allegramente sul balcone di una bella casa di Lisbona, per completare l’asciugatura. Col vento che c’è, basteranno dieci minuti…

…e ho già anche sperimentato i caffè storici del posto!

Pasteis do Belem
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mercoledì 21 Marzo 2007, 09:38

In volo

Mentre leggete queste righe, io dovrei essere in volo per Lisbona via Madrid (oh, finalmente una coincidenza tutta dritta). Sto andando al meeting di ICANN, che comincerà solo sabato mattina – prima, mi godrò un paio di giorni a casa di amici.

Sperando che il tempo sia clemente e che le connessioni abbondino, mi piacerebbe fare qualche foto e metterla su in tempo quasi reale: dicono che Lisbona sia una gran bella città.

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mercoledì 21 Marzo 2007, 00:48

L’Olandesino

Quando devo partire, finisco inevitabilmente per trovarmi a fare la valigia all’ultimo momento, ossia, di solito, verso mezzanotte della sera precedente (se parto col primo volo del mattino).

Questa abitudine, tuttavia, ha un piccolo problema: che potresti accorgerti solo all’ultimo secondo che, nell’addensamento di cose da fare e persone da vedere di questi ultimi giorni, non ti sei ricordato di fare il previsto bucato dei colorati.

Bene, in queste situazioni ci si arrangia: si rimedia un vecchio pigiama invece di quello che si usa di solito, ci si rassegna alle canottierine di cotone a coste da cinquenne (eredità della mamma) invece delle magliette in sintetico colorate, e ci si adatta alle calze beige anche col vestito scuro. Eppure, alla fine di tutto questo, c’è una cosa su cui non ho potuto arrangiarmi: è che, a valigia praticamente chiusa, mi sono reso conto che era rimasta sporca la maglietta da calcio!

Dovete sapere che ad ogni meeting di ICANN o quasi si tiene un torneo di calcio. E che l’ultima volta, in Brasile, l’abbiamo vinto noi dell’At-Large, sfoggiando perdipiù un completino in magliette acriliche verdeoro edizione Germania 2006, donatoci personalmente dal nostro munifico manager Bret Fausett. Ovviamente, dopo la combattutissima finale con i sudamericani di casa, le nostre divise erano sporchissime; a casa, però, il dilemma sul fatto se il capo fosse lavabile in lavatrice aveva procrastinato il lavaggio finchè non me ne ero dimenticato. Ora, cerco la maglietta per metterla in valigia e mi rendo conto che è rimasta nel cestone dei vestiti sporchi!

E così, a mezzanotte e dieci, mi accingo all’esperimento del bravo lavanderino: mi ricordo di avere un fondo di detersivo per lavaggio a mano, riempio il lavandino di acqua tiepida, ci verso un tappo e mezzo di detersivo, infilo la maglietta, la strofino ben bene, la sciacquo, la strizzo… un successone: è pulita, e ha ben cinque ore e mezza per asciugare prima di finire in valigia!

L’esperimento è talmente un successo che decido di proseguire: parte una seconda lavandinata, stavolta con un pigiama, un paio di calze scure e un paio di magliette intime. Sono perfino dotato di Omino Bianco Smacchiatore da versare sulle macchie difficili prima del lavaggio. Approfitto dell’opportuna fase di ammollo per bloggare l’esperienza, e poi vi saluto, che devo ancora sciacquare, strizzare e stendere, e poi anche dormire un po’, se possibile.

Nel frattempo, vedete di farmi avere almeno qualche punto MiraLanza.

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martedì 20 Marzo 2007, 22:37

Sulla pelle degli altri

In fondo è bene quel che finisce bene: il giornalista è stato liberato, La Stampa oggi lo chiama già Daniele, per nome, persino nel titolo a nove colonne, come fosse un amico o una rockstar. Prodi e D’Alema si bullano del risultato, Gino Strada ha fatto un figurone, l’Italia ha riconfermato la propria fama di nazione di brava gente a cui nessuno in fondo vorrebbe far del male.

Certo, ci sono alcuni dettagliucci che sono passati un po’ in secondo piano. L’autista del giornalista è morto, decapitato sul posto. Il suo interprete è ancora nelle mani dei rapitori, ma essendo afgano, non è che ce ne freghi più di tanto. Per permettere al nostro giornalista di tornare a casa da eroe, sono stati liberati cinque guerriglieri talebani, colpevoli di numerosi omicidi, che presumibilmente torneranno ad ammazzare (afgani). E il mediatore (afgano), il direttore di uno degli ospedali di Emergency, è stato prontamente arrestato dal governo (americanafgano) di Karzai, e interrogato perchè riveli i nomi dei suoi contatti con i rapitori.

Ma appunto, cos’è tutto questo di fronte al brivido che potrà di nuovo provare la casalinga di Voghera, aprendo Repubblica e trovando altri servizi sul massacrprocesso di pace in Afghanistan?

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