Il fascismo di Wikipedia
Sì lo so, il titolo – oltre che ispirato a Beppe Grillo – è provocatorio; ma io, di certi atteggiamenti sulla Wikipedia italiana, mi sono ampiamente rotto le scatole.
E’ noto che con Wikipedia io ho un rapporto di amore e odio: amo l’idea – in fondo, la mia guida a Internet era una piccola Wikipedia ante litteram, una collezione organizzata di sapere reso accessibile a tutti, pur senza la collettivizzazione – e proprio per questo spesso odio il pessimo modo con cui spesso viene realizzata. Sono stato ben lieto ed onorato di concedere una intervista al loro wikigiornale, ammesso che venga mai pubblicata (dopo questo post poi…), ma non sono mai stato attivo sull’enciclopedia, se non per correggere qualche errore quando ci incappo o per qualche piccolo contributo su argomenti che conosco bene. Le uniche due nuove pagine con cui ho contribuito alla Wikipedia italiana (in inglese ne ho altre) sono quindi it.arti.cartoni e Progetto Prometeo.
Gli episodi con cui Wikipedia si rende ridicola da sola sono parecchi. Ogni tanto li riporto anch’io, dal caso “invasione dell’Iraq” – di basso impatto pratico, ma un bel campanello d’allarme – al linciaggio del diverso Del Papa. In altri casi ho lasciato correre: non ho parlato del caso Domenici, il sindaco di Firenze che ha denunciato Wikipedia per calunnia, ricevendo da molti wikipediani la buffa risposta che “calunniare su wikipedia non è una cosa grave perché il calunniato può collegarsi e cancellare il testo”. E mi sono astenuto dal commentare le chat piccanti di Jimbo Wales, il guru dei wikipediani, che non solo si vantava delle proprie prestazioni come un coatto qualsiasi, ma pare aver chiesto a un tizio una “donazione” di cinquemila dollari in cambio della riscrittura della sua voce su Wikipedia in modo più favorevole.
Una settimana fa un mio amico internettaro di centrodestra – ne esistono parecchi, solo stanno ben coperti per evitare gli sputi – mi ha passato indignato il link alla pagina di Calderoli, un politico che si diffama da solo, ma la cui voce è dedicata per due terzi a una raccolta di citazioni fuori contesto scelte accuratamente per metterlo in cattiva luce, insomma è enciclopedica e imparziale come un numero di Potere Operaio. Ci sarebbe venuto fuori un bel post, ma io mi sono trattenuto.
Stamattina, però, ho scoperto – per caso, perché non ti avvertono nemmeno con una mail – che la mia voce it.arti.cartoni è stata proposta per la seconda volta per la cancellazione. Era già accaduto meno di sei mesi fa, con esito negativo; rifarlo ora sa veramente di accanimento ad vocem, se non proprio ad personam. L’esauriente e argomentata motivazione fornita stavolta dall’utente Dylan86 – che all’epoca dei fatti raccontati aveva nove anni, quindi è sicuramente in grado di valutarne il rilievo – è:
newsgroup storico ma a mio avviso non enciclopedico
Un po’ come se io entrassi in una biblioteca, vedessi un libro su un argomento di cui non so nulla e che non mi interessa, e pensassi: non mi interessa, quindi buttiamolo via. E lo mettessi d’autorità nel cestino.
E’ evidente a chiunque che ad editare una enciclopedia dovrebbero essere persone dotate di moderazione, competenza specifica e capacità di essere super partes; e invece su Wikipedia sono ragazzini e invasati che nelle proprie pagine dichiarano apertamente di essere non solo parziali, ma faziosi. Io mi sono limitato a cliccare su qualcuno degli utenti elencati nella votazione, e ho trovato uno orgogliosamente supersinistro, un esperto di operazioni militari del Cinquecento che come qualifica principale ha “parlo il bresciano come lingua madre”, uno che è incazzatissimo peggio di Luca Luciani per un motivo che nemmeno in dodici righe di rant è in grado di spiegare ma che ha a che fare con “propaganda di DNR”, e uno il cui hobby è scrivere versi poetici per prendere per il culo qualche poveraccio che si era permesso di contribuire con una voce non di suo gradimento.
In che modo queste persone siano qualificate per esprimere un giudizio scientifico credibile sui primordi della storia di Internet in Italia, a me onestamente sfugge. Tutte le enciclopedie e le pubblicazioni scientifiche del mondo si sono scervellate per decenni per costruire meccanismi di review degli articoli che fossero oggettivi e imparziali e che assicurassero l’adeguata competenza dei revisori; poi arriva Wikipedia e dice, che bisogno c’è? Basta mettersi a votare tra amici.
Peccato che la verità non si decida ai voti, ma anzi che i voti – tanto più in gruppi autoselezionati e relativamente piccoli – riflettano per definizione i luoghi comuni e i pregiudizi medi, e in Italia anche e soprattutto le reti di conoscenze personali. Insomma, ho il forte sospetto, suffragato da quel che ho visto, che su Wikipedia una pagina sia enciclopedica se è scritta da un membro del gruppo, possibilmente con milioni di edit alle spalle (insomma, con rare eccezioni, un nerd privo di vita sociale) e comunque con decine di amici altrettanto nerd da chiamare a votare. Se invece è scritta da qualcuno che magari è un docente universitario internazionalmente noto, ma non chatta abitualmente con Kiara92 e Puccipuforzaroma, si beccherà la cancellazione e magari anche la poesiola di dileggio. In sostanza, un vero comportamento squadrista che perdipiù premia l’ignoranza e l’incompetenza.
Parrebbe evidente infatti che un sito organico e gestito dal basso cresca tanto più è ampio il suo contenuto: se arriva qualcuno che dedica gratuitamente il proprio tempo a parlare di un argomento anche poco conosciuto, gli si dovrebbe dare un bacio in fronte; a meno che non sia proprio una voce sfacciatamente pubblicitaria, inesatta o sgrammaticata, è comunque un arricchimento. Insomma, invece di dedicare energie a cancellare il lavoro degli altri, tutti questi ragazzini potrebbero meglio dedicarle a costruire qualcosa loro.
Purtroppo, però, l’Italia è il paese dell’uomo qualcuno e i ragazzini – inclusi i ragazzini quarantenni – si sentono fighi e potenti a bulleggiare altra gente a caso. Tra l’altro, è il saggio motivo per cui ci vanno diciott’anni per votare e venticinque al Senato; su Wikipedia, invece, puoi essere infantile quanto vuoi e nessuno ti dice nulla, anzi ti applaudono pure, tutti convinti di essere dei grandi perché “noi siamo duepuntozero”. Ma sarà mica un caso se si accumulano cattiva stampa, polemiche e querele?
Insomma, ormai ho il sospetto che Wikipedia sia come il comunismo: funziona soltanto in teoria. E però, forse quei pochi adulti maturi che ci sono nella Wikipedia italiana potrebbero pur capire che così non si può andare avanti.
[tags]wikipedia, enciclopedia, verità , pregiudizi[/tags]
28 Aprile 2008, 12:18
Uno strumento aperto e non moderato è per definizione vittima di coattume mentale e fisico.
Wikipedia è il paradigma stesso del web 1.0 e 2.0, ovvero: “discetto su ogni cosa, quindi esisto”.
La prova é nelle discussioni ‘complottiste’, che sono portate avanti da decine di invasati che sanno a malapena scrivere, però sono assolutamente sicuri che un certo fenomeno ‘non può essere vero’ perché… lo dicono loro (o i loro cugggini)!
Il contraltare di Wikipedia sarebbe una enciclopedia “classica”, cioè dotata di un gruppo di revisione. Il problema però non cambia sostanza, perché la selezione di questo gruppo dovrebbe essere su base elettiva oppure dogmatica. Nel primo caso l’elezione sarebbe fatta dagli stessi che poi ci scrivono, nel secondo dovrebbe già esistere questo gruppo, costituito dagli stessi fondatori dell’enciclopedia.
In conclusione: Wikipedia è una enciclopedia, ma dovrebbe avere in testa ed in calce il seguente disclaimer:
‘Tutto quello che state per leggere potrebbe essere falso. Anche questo disclaimer’.
28 Aprile 2008, 12:43
La tua guida ad Internet non era una piccola Wikipedia ante litteram, esattamente come non lo era il mio gergo telematico. In entrambi i casi mancava un punto fondamentale, cioè la collaborazione. Su Wikipedia non c’è il concetto di tua voce. Non è per nulla detto che sia il sistema migliore per organizzare la conoscenza, ma lì le regole del gioco sono quelle e non puoi lamentarti se loro non giocano come vuoi tu.
28 Aprile 2008, 12:45
Wikipedia avrebbe voluto migliorare il metodo tradizionale di fare cultura, cioè partendo dalla condivisione dal basso invece che quella consueta attuata dagli accademici, per contrastare quella visione ormai tralatizia che vede la divulgazione culturale in mano ai soliti pochi invece che condivisa tra i molti.
Almeno nella versione italiana non ci sta riuscendo, credo per alcuni motivi: a) principalmente per il provincialismo e l’autoreferenzialità dell’ambiente (infatti per votare la cancellazione o la conservazione di un articolo bisogna essere registrati da 30 giorni e aver editato 50 voci! questa sarebbe la condivisione e l’apertura della nuova filosofia wiki? per esperienza posso affermare di aver sottoposto articoli a prestigiose riviste italiche e internazionali senza che mi fossi registrata prima, da assoluta sconosciuta, e di essermi vista pubblicata perchè il pezzo era “innovativo e interessante” oppure “onesto intellettualmente e critico”, e poi dicono che l’accademia tradizionale è chiusa e asfittica…). Il punto a) è l’ovvio presupposto del punto b) cioè siamo tutti nello stesso cortile, ci conosciamo (almeno di nick) tutti quanti e quindi vai con i dispettucci.
A parte i motivi già ampiamente descritti nel post, ce ne sono altri che rendono wikipedia in sè inaffidabile e la wikipedia italiana particolarmente inaffidabile, cioè l’assenza della peer review, la valutazione dei “pari”, cosa che non ha nulla a che vedere con l’iscrizione da almeno 30 giorni. I wikipediani mi contesteranno questa affermazione, dicendo che la revisione viene posta in essere da tutti i fruitori dell’enciclopiedia, i quali contribuiscono con le loro conoscenze. Ma appunto, dico io, questi non sono “pari”.
La mia curiosità sull’esperimento tedesco della edizione cartacea di Wikipedia è proprio su questo punto: sicuramente prima di pubblicare Bertelsmann farà una scelta delle voci e le farà curare da qualcuno di sua fiducia (anzi lo starà già facendo, visto che l’uscita è prevista per settembre…) così funziona l’editoria “seria”, cioè quella stampata su carta, (si ricordi che “scripta manent” non ci sono nick che propongono la cancellazione della voce, una volta che questa è stampata) così funziona perchè l’editore ci mette i soldi.
28 Aprile 2008, 14:04
vb, il comunismo non funziona nemmeno in teoria :P
Wikipedia è come tutto quello che c’è al mondo quando ci sono coinvolte molte persone: diventa un porcaio. E questo è tanto bello, perché c’è l’entropia necessaria per far venire fuori qualcosa di interessante… Lo so che a molti piace una certa “governance” per portare ordire, ma se ci si pensa bene è una forma di fascismo pure quella, solo più subdola.
28 Aprile 2008, 14:39
Fabio: Mi sei diventato anarchico? :-D Seriamente, se qualsiasi forma di governance è una forma di fascismo, resta solo l’anarchia o la legge della giungla (che più o meno è quel che è Wikipedia).
.mau.: Per prima cosa, la mia lamentela è legata soltanto incidentalmente al fatto che io sono l’autore della voce: certamente questo mi fa prendere la cosa a cuore, ma ho esposto una critica oggettiva e non certo personale.
Poi, c’è un momento in cui i giocattoli diventano “di pubblico interesse”, ad esempio quando hanno il monopolio di fatto di un certo canale di informazione; vale per le TV, vale per Internet (vedi net neutrality) e vale per le enciclopedie… Quando scatta il pubblico interesse, “è mio e ci gioco io” non vale più, e la collettività si ritiene autorizzata ad emettere regole.
Ma anche così non fosse, prima o poi sarà pure il caso di rendersi conto che il modello ha qualche falla concettuale, e che si può preservare l’apertura e la produzione collettiva senza per questo permettere a un ventenne esperto di subacquea di contestare le voci di fisica quantistica solo perché così fa molto web 2.0…
28 Aprile 2008, 18:52
Secondo me e’ un problema meramente pratico : basta trovare un sistema per sbattere fuori i 4 coglioni, coatti e nerd che danneggiano col loro comportamento qualcosa che e’ nato bene e potrebbe procedere meglio.
Forse pero’ per far questo dovrebbe dotarsi di una qualche forma di controllo gerarchico (e allora ti saluto “cultura dal basso”)
28 Aprile 2008, 19:12
Un po’ lo sempre stato ;) In realtà era una mera constatazione su come va il mondo. Ci sono libertà a cui tieni di più, altre a cui tieni di meno e spesso garantire tutte crea contrasti, quindi devi scegliere. Ad esempio a in genere fa comodo rinunciare (fino al certo livello) alla libertà di non essere tracciato per avere protezione dai terroristi, che attentano a libertà ben più gravi. Per altre cose il discriminante è la semplice possibilità dell’opt out: finché nessuno mi obbliga a credere che wikipedia sia la Verità va benissimo così, io sono libero di ignorarla. Mi preoccupo invece quando qualcuno pensa che ci debba essere un controllo, perché è il primo passo per togliermi l’opt out…
28 Aprile 2008, 19:25
il sistema “per sbattere fuori” i coatti invece è semplicissimo o quasi: fuori i nomi e i cv. A questo punto ciascuno risponde della farina del proprio sacco (o della propria crusca).
Si dirà : il bello di wikipedia è l’anonimato: nossignori, quello è un limite, ciascuno deve prendersi le proprie responsabilità , specie in campo scientifico. Il discorso non è sulla libertà di scrivere ciò che si vuole, ma sull’autorevolezza di ciò che è scritto. Per questo è necessaria la spendita del nome.
28 Aprile 2008, 19:32
Curioso, gli interventi a favore di wikipedia sembrano dar ragione a chi invece è critico. E chi chiede il CV, e chi chiede controllo o governance, o di sbattere fuori qualcun altro.
Di fatto mi pare sia il fallimento del modello di wikipedia, in cui si spera che la “Verità ” emerga dal voto della maggioranza (basta vedere le pagine di determinati personaggi politici per notare un nauseabondo bias).
Prevengo .mau.: Quod est Veritas? Beh, potrebbe, ma incidentalmente, coincidere con il verdetto della maggioranza. In generale le due cose sono indipendenti e sperare di trovarci correlazione è, a mio avviso, una forzatura ideologica – e tutto questo senza pretesa di conoscere la Verità .
Queste sono le ragioni per cui, personalmente, consulto ogni tanto wikipedia, ma preferisco leggere un libro o una vera enciclopedia in cui c’è qualcuno che, perlomeno, magari scrive fesserie ma ci mette la faccia.
Wikipedia è quel che è. L’errore sta nel mitizzarla.
(Già il nome, l’enciclopedia libera…. libera da che? Al massimo è gratis)
28 Aprile 2008, 19:49
non credo di aver fatto interventi a favore di wikipedia, semplicemente ho fatto delle osservazioni e proposto delle soluzioni a problemi che rendono inaffidabile uno strumento.
la domanda può essere posta in modo diverso: cosa vogliamo fare di wikipedia (almeno della versione italiana)? qualcosa di autorevole o semplicemente un altro strumento pubblicitario a favore di politici et similia.
Anche nella scienza, come spesso succede, la verità non esiste. Esistono delle opinioni, delle dottrine, degli esperimenti, delle dimostrazioni che valgono finchè qualcuno non li pone in dubbio e propone una dimostrazione più persuasiva. Questo lo sanno tutti, mentre a mio avviso le i parametri importanti su cui valutare un contributo o il risultato di una ricerca o una nuova teoria sono a) che siano farina del sacco dell’autore (cioè non copiate), b) che siano oneste intellettualmente (ed è un argomento molto delicato, vista la difficoltà nel trovare finanziamenti anche per le ricerche, e quindi per i contributi scientifici, più serissime/i; c) che siano sottoposte alla revisione della comunità scientifica, cioè da parte di coloro che hanno conoscenze della materia, e questo, duole dirlo, è il contrario della democrazia.
Quale sarebbe dovuto essere il contributo innovativo di Wikipedia? tirar fuori dalle aule accademiche, delle università , dei centri di ricerca (chiusi e impermeabili, sembrerebbe, ma poi non è così vero) e divulgarli a tutti, e mettere ad altri la possibilità di occuparsi seriamente delle materie di cui si è più appassionati (e quindi anche di manga, perchè no? si tratta di espressione di una cultura importante come quella giapponese).
Mi pare di essere stata molto neutra nell’esprimere concetti che sono quasi ovvi, come sono neutra nel dire che adesso, così come è strutturata, wikipedia non assolve al ruolo che si data, nè lo può assolvere.
28 Aprile 2008, 20:45
E’ indubbio che sia in atto un conflitto generazionale.
I “giovani” di wikipedia contro i “vecchi” dei newsgroup.
In mezzo ci stanno gli internet user che si chiedono:
1) ma a me che me ne frega di it.arti.cartoni?
2) ma a me che me ne frega se le informazioni che cerco su IAC le trovo sulla pagina web che magari google sputa come primo risultato piuttosto che su wikipedia? ovvero: quale valore aggiunto c’è ad essere presenti su wikipedia?
LOAL
PS
una volta ho aggiunto una voce nuova a wikipedia. nel giro di qualche ora era stata posta in cancellazione. la mia reazione è stata “come volete, rimanete nella vostra ignoranza”
28 Aprile 2008, 20:47
Wikipedia IMHO dimostra solo alcune cose:
– che fatti e interpretazioni sono spesso inscindibili e che ognuno ha le sue idiosincrasie, le sue opinioni e – anche – le sue ideologie che gli impediscono di essere imparziale (e nessuno è imparziale secondo me)
– che la storia della scienza non è la storia di un coro Gospel che canta all’unisono, ma di una feroce guerra di tutti contro tutti senza esclusione di colpi (e di insulti)
– che la smania dell’homo internauticus di “sapere tutto” dimentica la fondamentale massima di Socrate che “sapiente è colui che sa di non sapere”. Il sapere totale a portata di click è una bella Utopia, ma si scontra con le piccolezze dell’uomo della strada, con la smania di apparire e con la fondamentale ignoranza per cui il tuttologo è solo “… l’intellettuale che fa opinione ma se lo guardi bene è il solito coglione” (Gaber). L’internauta crede (sì, qui c’entra di striscio anche la religione) di sapere tutto ma in realtà fa solo la figura del saccente.
C’è tanta arroganza nel presupposto (sbagliato) o nella Utopia (dannata Utopia!) che Internet azzererà il costo del sapere, scindendolo dalla fatica (Marxianamente direi liberando l’uomo dal bisogno), ossia dallo studiare. Tutti vogliono sapere tutto (tutti vogliono viaggiare in prima, cantava Ligabue) ma il biglietto non lo vonno comprà (perchè costa). Troppo comodo!
Poi aggiungiamoci pure le belle Utopie ed i grandi Complotti, anche se per me – spiace essere riduttivo e cinico – qui c’è solo qualcuno che vende (illusioni) e qualcuno che compra (come i fregati da Wanna Marchi).
Poi pensiamolo pure: oggi Winston Smith lavorerebbe alla Wikipedia foundation.
28 Aprile 2008, 23:32
Rettoscopia: La domanda è interessante, qual è il valore aggiunto di essere presenti su Wikipedia? Nel mio caso i motivi per cui ho fatto una pagina su Wikipedia invece che sul mio sito (cosa che faccio per tante altre cose) erano tre: uno era un senso di ordine, nel senso che rifacendo il mio sito mi serviva linkare una descrizione di cosa fosse il Progetto Prometeo, e mi sembrava molto più logico che tale descrizione, proprio perché si proponeva di essere “materiale di riferimento”, fosse dentro l’enciclopedia più comunemente usata sul Web, piuttosto che sparsa sul mio sitarello; il secondo è l’utilità , nel senso che Wikipedia è uno dei primissimi posti dove la maggior parte dei navigatori cerca informazioni, quindi lo stesso testo messo su Wikipedia è più facilmente reperibile e utile a più persone, oltre che facilmente integrabile da altri; il terzo era che il progetto in sé è condivisibile e mi faceva piacere contribuirvi.
In effetti, pensandoci bene, quanto sopra si basa sul principio che Wikipedia sia un progetto di tutti gli internauti, inclusi quelli che la usano soltanto, e quelli che non ci hanno mai scritto ma magari lo vorranno fare. Anche in questo senso sembra profondamente sbagliata l’idea che i wikipediani attuali abbiano diritto di censura sui nuovi: Wikipedia è un progetto collettivo della rete e non dei wikipediani.
29 Aprile 2008, 00:35
Elena: il mio commento non era direttamente rivolto a te, e peraltro condivido buona parte della sostanza del tuo ultimo commento. Di fatto volevo dire che la democrazia in questo campo non funziona e che, quindi, tutto l’assunto su cui si regge wikipedia di fatto è sbagliato.
Se lo scopo è quello di collaborare, in parte ci sono riusciti. Se lo scopo è quello di fare un’enciclopedia collaborando, in parte anche. Se lo scopo è fare un’enciclopedia affidabile e comparabile con una vera enciclopedia, direi di no.
29 Aprile 2008, 15:07
@elena: i manga e it.arti.cartoni sono due cose ben distinte.
29 Aprile 2008, 15:12
mau, una semplice domanda: questa differenza muta qualcosa sul piano dell’affidabilità di Wikipedia? Non mi pare sia il nodo cruciale del problema :)
29 Aprile 2008, 18:48
Gagliardi ‘sti ragazzini della wikipedia, pare di vedere il GCN dei giorni migliori.
29 Aprile 2008, 19:13
Yariiiiii! per oggi niente cloppete cloppete…
30 Aprile 2008, 10:24
@elena: ovviamente la differenza tra it.arti.cartoni e i manga è ininfluente per quanto riguarda l’affidabilità di Wikipedia.
Quanto alla crucialità del nodo, mi limito a fare notare la relativa proporzione dei temi “affidabilità di wikipedia” e “cancellazione proposta per it.arti.cartoni” nel post di vb che stiamo entrambi commentando.
30 Aprile 2008, 16:29
Già , ma il discorso si è evoluto: dal particolare caso di vb alla questione più generale dell’affidabilità di wikipedia, almeno, io l’ho intesa così :)
30 Aprile 2008, 20:17
.mau.: Non ho capito: credo che sia irrilevante quale sia la specifica voce oggetto di richiesta di cancellazione, potrebbe essere una qualsiasi. E’ la procedura che io trovo aberrante.
30 Aprile 2008, 22:12
vb: se ci pensi, è l’identica procedura per crearla, la voce. Mica ti si chiede un certificato di competenza nel primo caso, no?
(non sto dicendo che quello di wikipedia è il modello migliore. Sto solo affermando che è coerente)
30 Aprile 2008, 22:31
No, non ho capito: per crearla basta il “voto” di una persona con se stessa. Perchè una collettività o gruppo organizzato deve poter cancellare una voce in modo completamente arbitrario?
1 Maggio 2008, 11:01
non cambiare le carte in tavola.
Il voto permette a tutti i collaboratori non ultraoccasionali di dare il proprio parere; essendo wikipedia un’opera collettiva, creazione e cancellazione sono collettive. Il fatto che uno possa iniziare una voce non significa che quella voce sia sua, come ti ostini ad affermare.
Ripeto: il modello è coerente.
1 Maggio 2008, 11:50
ehi, un momento: “il voto permette a tutti i collaboratori di dare il proprio parere; essendo wikipedia un’opera collettiva, creazione e cancellazione sono collettive”.
Fantastico!
mo’ mi iscrivo aspetto i 30 giorni, faccio i 50 edit e poi voci di fisica atomica, astrofisica, meccanica quantistica a me! Vi correggerò e poi voterò per la vostra sopravvivenza e questo mi renderà superfelice perchè nonostante io non capisca un CIUFOLO di fisica atomica (neanche di fisica teorica, in verità :P), astrofisica, meccanica quantistica potrò mi spacciare di avere COGNIZIONE DI CAUSA anche se ciò non è vero e posso votare a favore o contro indipendentemente dalle mie REALI conoscenze in materia.
che meraviglia! l’anarchia al potere, cosa chiedere di meglio!
(disclaimer: non mi si venga dire che la critica di cui sopra è riferita a vb che sente proprietariamente sua la voce wikipediana in questione, il punto non è la proprietà o meno della voce, il punto è che chiunque, purchè alle condizioni di cui sopra, può decidere del destino delle voci, votando a favore o contro, senza neppure avere una minima infarinatura della materia, altro che conoscenze specialistiche, ecco perchè wikipedia è intrisecamente fallace e inaffidabile! al contrario, nelle enciclopedie TRADIZIONALI, a partire dalla primissima, quella di diderot e soci, era, anzi, è primariamente importante l’attribuzione e quindi la resposabilità delle cazz.. ehm :P contenuti descritti. non mi pare poco per quanto riguarda l’affidabilità di uno strumento di trasmissione e divulgazione della conoscenza…)
Domandone finale: che ce ne facciamo della coerenza del modello, se poi questo è inaffidabile?
1 Maggio 2008, 18:02
.mau.: Ma allora perché il template ufficiale di Wikipedia per chiedere le cancellazioni, che compare in cima alla voce sub judice, contiene l’indicazione “*Avvisa l’autore principale della voce, se registrato, con questo: {{Cancellazione|It.arti.cartoni|2}}–~~~~” ?
2 Maggio 2008, 21:49
Vb, Wikipedia ha le sue regole e queste regole sono decise dai contributori in modo il più possibile collegiale e ovviamente su Wikipedia ci sono linee di pensiero. Una di queste è il delezionismo che prevede il fatto che una voce che non sia attinente ad un argomento che tutti conoscono venga cancellato. Siccome il criterio di enciclopedicità è piuttosto vago ad ogni proposta di cancellazione si scatena una battaglia. Personalmente sono un accesso un anti-delezionista e chiunque sia nella situazione in cui ti sei trovato tu me lo faccia pure sapere e non gli farò mancare il mio appoggio. Comunque vedo che la pagina non è stata cancellata, vuol dire che alla fine ha prevalso l’anti-delezionismo.
In ogni caso userei con una certa prudenza definizioni come fascista, specialmente in un periodo in cui i veri fascisti festeggiano in piazza. Tuttalpiù Dylan86 probabilmente è un incompetente, sia di cartoni che di regole di Wikipedia…
6 Maggio 2008, 00:38
P.S. Sentendo stasera “La Locomotiva” di Guccini mi è venuto un esempio eminente di ignoranza wikipediana. Una volta un idiota aveva messo in cancellazione la pagina di Pietro Rigosi dicendo che era un personaggio sconosciuto. Per chi non lo sappia era appunto il protagonista della vicenda raccontata da Guccini nella sua celeberrima canzone…
6 Maggio 2008, 09:59
“Non so che viso avesse, neppure come si chiamava”. Si vede che all’epoca non c’era Wikipedia, fascista o meno.
6 Maggio 2008, 10:15
@vb: si chiede di avvisare gli autori principali (se non anonimi) perché è giusto che abbiano la possibilità di spiegare perché a loro parere la voce non sia meritevole di cancellazione. A volte non lo si può capire dalla voce stessa, e una metaspiegazione è utile.
@elena: se il modello è inaffidabile, semplicemente smetti di usare wikipedia come Fonte Affidabile e la prendi come prenderesti Novella 2000. Che c’è di male?
15 Luglio 2009, 15:21
Si, wikipedia è una vera e propria pattumiera per colpa di un gruppetto di capuzzielli ignoranti che la fanno da padroni.