Non riposa in pace
Oggi, come saprete, sono vent’anni da Chernobyl.
Il dibattito sul nucleare è aperto più che mai, ma non è di questo che voglio parlare. Non voglio nemmeno discutere se una tragedia come questa sia un prezzo accettabile o meno per il progresso. Voglio soltanto, per chi non l’ha mai visto, lasciare il link al primo sito che, in un inglese smozzicato, ci fece vedere il silenzio di Pripyat – e allo stesso tempo mi mostrò uno dei grandi poteri che Internet ha, quello di spezzare le barriere e mostrare la verità inconosciuta.
Perchè talvolta anche le città , dopo la morte, restano sulla terra come fantasmi.