Sarò Franco
Mentre scrivo questo post, sono le otto e mezza di sera ed è appena andato in onda, sugli schermi italiani, l’ennesimo spettacolo indecoroso offerto dai nostri politici (tutti, di qualsiasi colore).
Come saprete, oggi si è votato due volte per il presidente del Senato; per due volte, i 162 senatori (compresi italianiesteri, ex presidenti, vecchi bacucchi e disallineati vari) che si riconoscono nel centrosinistra – esattamente quanti ne servono per l’elezione – sono stati chiamati a scrivere sulla scheda “Franco Marini”: nome e cognome, visto che esiste anche un senator Giulio Marini di Forza Italia, oltretutto la sintesi perfetta dei due candidati.
La prima volta, ci sono state un po’ di schede bianche, uno ha scritto “Mariti”, e uno “Marino”; però, si sa, la prima votazione è quella in cui ci si diverte, la Lega vota Calderoli (no, dico seriamente: l’hanno fatto e non si sono nemmeno messi troppo a ridere), e poi si serrano le fila per la seconda.
La seconda pareva essere andata bene: 162 voti, applauso finale, festeggiamenti, Marini che stringe la mano ad Andreotti… sennonchè, si arriva al grottesco: il centrodestra fa notare che tre persone, invece di “Franco Marini”, hanno scritto “Francesco Marini”; si rifiuta di riconoscere quei voti; a norma di regolamento, che prevede l’unanimità dei sei senatori chiamati a giudicare la cosa o altrimenti l’annullamento, i voti vengono cancellati; tutto da rifare.
Ora, le cose indecorose sono parecchie. Per quanto riguarda il centrodestra, ci si chiede quand’è che supereranno la maturità mentale di un seienne; si sa, per l’interpretazione delle schede elettorali conta che sia chiara la volontà dell’elettore, e mi sembra evidente chi quei tre votanti volessero sostenere. Attaccarsi a quello pur di non ammettere una sconfitta sa di una pochezza di spirito istituzionale veramente deludente.
Ma per quanto riguarda il centrosinistra… ora, Franco Marini non sarà il più noto politico d’Italia, ma è del mestiere da una vita, ed è stato segretario generale della CISL, e segretario del Partito Popolare; non esattamente uno che chi fa politica possa non conoscere. Ma anche non l’avessi mai sentito nominare, se ti fanno senatore (mica bidello), e poi ti chiamano a votare un candidato, in una elezione importante, tesissima, sul filo di lana… e porca miseria, ma imparati sto nome, no? Ma dove li ha trovati i senatori il centrosinistra, al CEPU?
Poi, naturalmente, ci sono le cattiverie, di cui l’altro candidato, l’uomo a L rovesciata, è peraltro un maestro. Quei tre voti potrebbero essere senatori del centrosinistra prezzolati dal centrodestra per mandare a monte l’elezione un’altra volta, senza scoprirsi troppo, così tanto per fare saltare i nervi a Prodi. Oppure, potrebbero essere senatori del centrodestra prezzolati dal centrosinistra, a cui hanno detto di scrivere Francesco in modo da controllare che votassero davvero, non pensando che qualcuno si sarebbe appigliato alla cosa. Quest’ultima è la teoria di Buttiglione, quindi non è molto credibile; ma non si sa mai.
Resta il fatto che, se anche stanotte finalmente dovessero farcela a eleggere questo grande statista alla presidenza del Senato, pare non esserci limite al degrado delle nostre istituzioni. Così facendo, quando tra un annetto si andrà a rivotare, vincerà certamente il terzo partito: quello che vorrebbe mandarli tutti affanculo.