Vladimir Arthur
Nella vita, tutto si tiene. E così da parecchio tempo mi capita sporadicamente, quando sono in auto, di attaccare Radio Flash il martedì sera (prima, se non erro, era il mercoledì) e di ascoltare la mitica trasmissione Nel segno del Graal.
Come potete immaginare dal nome, è una trasmissione che si occupa di miti e leggende di ogni genere, partendo dai Celti per arrivare agli UFO attraverso i nativi americani, con escursioni spiritual-religiose nei miti della terra, nell’alchimia e nell’animalismo. In pratica, un contenitore di vaccate: nessuna leggenda metropolitana è troppo insensata, nessuna puttanata è troppo incredibile per non venire snocciolata con convinzione ai microfoni della trasmissione.
Per esempio stasera, nei cinque minuti che ho ascoltato, dopo un pippone animalista a favore del vegetarianesimo ci si è concentrati su un presunto complotto tecnologico di non meglio precisati “militari”, che avrebbero sviluppato la tecnologia per far respirare l’uomo nell’acqua, e l’avrebbero anche sperimentata sospendendo per mesi sott’acqua una gabbia di conigli protetti dall’apposita membrana (e qui, giù pippone parentetico contro il maltrattamento subito da questi poveri animali); ma poi, di queste tecnologie fantastiche di cui tutti parlavano dieci o quindici anni fa non s’è più saputo nulla perchè c’è sempre più censura. E però, bisogna ringraziare questi “militari” perchè stanno costruendo in segreto il mondo del futuro su Marte, realizzando una colonia dove non ci saranno conflitti, perchè loro avranno nel frattempo eliminato tutte le religioni, primo tra tutti il cattolicesimo, religione triste che celebra la violenza nella morte del proprio Dio (e giù altro pippone animalista parentetico sulla strage di agnelli per Natale, che poi sarebbe per Pasqua ma ‘ste feste sono un po’ tutte uguali).
Insomma, a parte l’ottima musica celtica (che a me piace molto), questa trasmissione sembra un po’ una puntata di Zelig, però involontaria; non si capisce bene perchè una radio di sinistra dura come Flash la ospiti, se non forse per l’anticlericalismo spinto.
Tuttavia, non vi ho ancora spiegato perchè tutto si tiene: ebbene, la trasmissione è realizzata da Rosalba Nattero e Giancarlo Barbadoro, promotori della associazione Grotta di Merlino, con apposito negozio sotto i portici di piazza Statuto (ma anche attività in mezzo mondo e vari progetti collaterali, tra cui un portale per i viaggi nel tempo…); due dei più famosi kook della storia della rete.
Chi è vecchio di Internet (.mau. in particolare) ricorderà infatti il primo grande flame della storia della Usenet italiana; stiamo parlando degli anni tra il 1993 e il 1995, quando it.* nemmeno esisteva e l’unico newsgroup italiano era soc.culture.italian. Fu proprio su quel gruppo che loro cominciarono a postare ogni genere di puttanat… pardon, verità segreta, provocando la reazione dei partecipanti e quindi le controaccuse di censura paramilitar-governativ-poterifortica, in un rissone talmente storico che la gente lo ricorda ancora dieci anni dopo.
Ammirando quindi la pervicacia con cui ammorbano ogni possibile strumento di telecomunicazione, trovo rassicurante che ciò che dieci anni fa era stato respinto a gran voce da Internet ora vada a finire sulla branca torinese di Radio Popolare: vuol dire che la sinistra bertinottiana è disperatamente alla ricerca di nuovi miti da affiancare a quello di Vladimir Ulianov, e che Re Artù è appena stato assoldato alla bisogna.