Genitori e Telecom
A molti di coloro che hanno esperienza con i computer tocca quel che tocca a me, cioè di fare da consulente informatico e pronto intervento per i problemi informatici dei parenti. Venerdì mi è toccato il doppio lavoro: prima con mia mamma e poi con mio padre.
Mia mamma mi telefona perchè d’improvviso “non funziona più Internet”. In pratica, sta guardando un video e a un certo punto, d’improvviso, “il video sparisce e vengono tutti dei quadratini”. Io cerco di capire, immaginando che il file sia corrotto, o che ne abbia scaricato solo un pezzo. Chiedo se succede la stessa cosa con altri video, e sì, dopo un po’ succede con tutti i video. Resto un po’ a lambiccarmi il cervello. Poi chiedo “ma quadratini come?”. E lei mi fa: “sai, quei quadratini bianchi che vengono sullo sfondo nero, quelli che vengono ogni tanto anche di solito…”. Al che ho l’illuminazione: “il salvaschermo?”. E lei “ecco, sì, il salvaschermo, ma come faccio a toglierlo? non riesco più a mandarlo via”. E io: “hai provato a muovere il mouse?”. Stupore.
Mio padre, invece, ha un approccio alla tecnologia che in realtà è piuttosto razionale: va in un negozio per comprare un determinato oggetto, lo prende, non riesce a farlo funzionare, neanche con l’aiuto mio o di altri, e allora ne compra un altro modello sperando che quello invece funzioni. L’ultimo acquisto è stato il cambio di modem per poter avere il collegamento wi-fi; ha un ADSL Alice, e Telecom gli ha mandato una roba denominata “router wireless Alice Gate W2+“.
In pratica, è un modem ADSL con un hub Ethernet e una base Wi-Fi, che però viene attivata solo dietro l’inserimento di una smart card (che ottieni sottoscrivendo un contratto a parte), nella quale sono memorizzati (e non modificabili) i parametri della rete wireless, quali SSID e chiavi WEP/WPA. Il modem è configurabile dall’apposito applicativo esistente sul CD, oppure ha una normale interfaccina Web esposta alla rete locale.
Il collegamento del PC fisso era andato bene, ma quel che mio padre non riusciva a far funzionare era quello dal portatile via wireless. Arrivo io, controllo che il modem abbia il Wi-Fi attivo, cerco la rete Wi-Fi sul portatile, la trovo, mi ci collego… il portatile riceve l’indirizzo IP dal DHCP del modem, lo riesce a pingare, ma non naviga nè risolve gli indirizzi. E’ come se il modem si rifiutasse di fornire il servizio DNS o il routing al portatile, mentre dal fisso funzionano benissimo. Paciocco un po’ in giro, senza risultato, e poi mi rassegno: chiamo il 187.
Dopo gli opportuni menu vocali, entro in contatto con l’operatore che, con uno spiccato accento sardo, mi spiega le cose seguenti: “Questo router un vero router non è: un solo computer per volta ci si può collegare. Se stacca il PC fisso, vedrà che poi il portatile si collega benissimo. Dal portatile non deve collegarsi alla rete wireless, ma installare il software e aprire la connessione via modem. Se vuole una vera rete Wi-Fi deve comprare un’altra opzione Wi-Fi che costa di più. Chieda al commerciale!”
In pratica, il modem-router-gateway di Telecom non fa NAT o altro; semplicemente, rigira la connessione PPP dell’ADSL o sul cavo Ethernet, o sul canale radio. La connessione, quindi, è sempre tra il singolo PC e la rete. Li devo denunciare per pubblicità ingannevole?
(Ah, mentre pacioccavamo mio padre mi ha detto: “Questo nuovo modem è da 20 megabit invece che da 2, io mi aspettavo di andare molto più veloce di prima e invece la velocità mi sembra sempre la stessa: c’è qualcosa che non va?” Io gli volevo rispondere “Benvenuto nel mondo dell’ADSL italiano”…)
[tags]telecom italia, alice, wi-fi, adsl, genitori[/tags]