Pena di morte
Non so quanto integralmente siano state trasmesse dai vari telegiornali italiani; comunque le immagini dell’esecuzione di Saddam Hussein dovrebbero essere viste per intero da tutti, non certo per ribaltare il giudizio su quello che comunque resta un dittatore sanguinario, ma perchè è comunque bene sapere di cosa si parla quando si affronta il tema dell’uccisione di una persona per decisione collettiva.
E poi, questo prova che tutte le finte pruderie dei nostri giornalisti, che ogni tanto non mandano in onda qualcosa “perchè sono immagini troppo forti” (o troppo scomode?), sono rese assolutamente irrilevanti dall’esistenza di YouTube.
5 Gennaio 2007, 18:00
Innanzitutto i banalissimi ma meritati complimenti per un blog molto interessante come il tuo.
Credo che la pena di morte sia una barbarie … sempre e comunque.
Però in certi casi forse è l’unica via.
Sono fermamente convinto che questo non era il caso … uccidendo una persona come Saddam si alimenta l’odio e si generano disordini ( cosa che andrebbe evitata sopratutto in luoghi instabili come il medio oriente ).
Gente come Saddam va dimenticata … in una prigione … senza l’attenzione dei media … senza possibilità di comunicare con l’esterno.
Inoltre il processo e l’intera giuria che lo ha giudicato era una farsa … preparata solo per arrivare al verdetto della pena capitale.
In questo mondo sono molti i capi di stato che si sono macchiati di crimini anche peggiori di quelli di Saddam … crimini ben più subdoli e che portano a gravi conseguenze.
Il mio commento sembrerà retorico e forse lo è … ma guardando quelle immagini io non vedo giustizia … provo solo dolore nel vedere una persona che muore.
Saluti
Eros
5 Gennaio 2007, 18:11
ti quoto, per questo hai ragione ma nn si poteva lasciare vivere una persona che in tanti anni ha fatto srtagie di milioni di persone……era il diavolo in persona quell’uomo…………
5 Gennaio 2007, 20:06
Perchè non si poteva lasciar vivere in una cella finchè la morte naturale non l’avesse colto? Non avrebbe potuto fare altri danni, e la sua esecuzione non ha portato alcun beneficio a nessuna delle vittime.
La motivazione che va per la maggiore tra i sostenitori della pena capitale (per i reati non così eccezionali) è che fa da deterrente per i criminali, ma uccidendo Saddam crediamo di dissuadere altri aspiranti dittatori dal portare aventi i propri programmi?
La pena di morte non è giustizia, è vendetta
Saddam è stato foraggiato da occidente quando faceva comodo ed è stato ignorato quando compieva le sue carneficine, quindi è stato dichiarato “pericolo per gli USA”, gli è stata fatta una guerra senza precedenti ed è stato immolato come capro espiatorio.
Risultato? Ora l’ex dittatore è diventato un martire per la sua gente ed i popoli mediorientali (anche quelli a cui Saddam non stava simpatico, ovvero quasi tutti) hanno una motivazione in più per considerare l’occidente (o meglio USA, Inghilterra ed Israele) come nemico degli arabi. A medio termine si tratta di un errore politico disastroso.
Il filmato non l’ho guardato nè lo guarderò. Non ho interesse a vedere l’agonia di una persona, nè di un dittatore impiccato nè di un guerrigliero curdo gassato.
E tra tutto questo ci sono migliaia di altri morti per questa guerra: civili e militari, iracheni ed occidentali.
E’ più disumano usare il gas nervino contro dei guerriglieri o tirare una bomba atomica su di una città enorme? A quanto pare la risposta è che lo decide chi vince la guerra.
6 Gennaio 2007, 14:40
Maverik, la tua innocenza fa sorridere… (non è un’offesa,chiaramente)
Sì, Saddam era il diavolo in persona probabilmente, e adesso si starà bevendo un caffè all’inferno con lucifero… Ma chi dice che la morte è una punizione? la vera punizione dell’esecuzione capitale è l’istante prima dell’esecuzione stessa, quella paura di morire che ti prende lo stomaco… e poi, nient’altro… quando c’è la morte non c siamo più noi… Dunque, come si può definirla una punizione? Non sappiamo niente di lei, può portare la liberazione, uccidendolo forse abbiamo liberato Saddam… Poi se credi nella punizione divina, è tutto un altro discordo, discorso cmq campato in aria visto che non si può parlare con sicurezza di un argomento come la morte.
Lasciando perdere questi discorsi, anche se tu continuassi a ritenere che una persona così doveva essere uccisa, faccio appello alla tua intelligenza, non potendo far altro che ripeter ciò che blindwolf ed eros hanno in qualche modo affermato prima di me: Hanno reso Saddam un martire, alimentando ancora di più l’odio e causando altre, inutili, violenze…
Non solo sul piano etico, ma anche solo un piano di intelligenza, uccidere Saddam è stato un errore politico/storico senza precedenti.
13 Gennaio 2007, 13:04
sencondo la pena di morte non dovrebbe più esistere, pechè è davvero crudele vedere un tuo simile morire per decisione di persone. Secondo me siamo tornati con la mentalità del medioevo.
14 Gennaio 2007, 01:00
La pena di morte è giusta finchè colpisce il vero colpevole. Nel caso di Saddam è sacrosanta; metterlo in galera, affinchè qualcuno un giorno lo liberasse? Vi ricordate di Kappler che scappò in una valigia, o di Priebke? Chiedete cosa ne pensano della pena di morte i familiari delle vittime di Saddam. :-[
14 Gennaio 2007, 17:10
“Chiedete cosa ne pensano della pena di morte i familiari delle vittime di Saddam”: vendetta, non giustizia. Come ho scritto sopra. Se qualcuno uccidesse una persona a me cara lo strangolerei con le mie stesse mani, ma saprei di commettere un atto che con la giustizia non ha niente a che vedere: sarebbe solo rabbia cieca e desiderio di vendetta.
E poi scusa, ma secondo te gli USA hanno organizzato la più grande caccia all’uomo della storia (altro che un “pedone” come Priebke) per lasciare Saddam in una cella di un qualsiasi carcere iracheno? E nell’improbabilissima ipotesi che fosse riuscito a fuggire sarebbe tornato al potere in Iraq?
Se proprio volevamo (uso impropriamente la prima persona plurale) stare sicuri, Saddam poteva essere ucciso senza tanto clamore in tante occasioni:
1) da qualche infiltrato senza neanche fare una guerra
2) in occasione della cattura
3) in carcere, prima o dopo il processo, magari con del veleno nel cibo. In alternativa si poteva trasferire a Guantanamo o in qualche posto ancora più sicuro e meno famoso.
Perchè non è stato fatto ciò? Perchè occorreva dare al pubblico quello che voleva:
1) una guerra per dimostrare la pericolosità del nemico. L’attacco all’Iraq è stato fatto sulla spinta amotiva dell’11 settembre, anche se con il terrorismo non c’entrava niente; una nazione ancora sotto shock voleva essere rassicurata da una prova di forza.
2) un processo (farsa) per dare un’apparenza di giustizia e democrazia, dato che li USA si proclamano baluardo della democrazia e dicono di aver fatto quetsa guerra per esportarla (sic!)
3) un’esecuzione per soddisfare la sete di vendetta di iracheni ed americani (in primis, ma non solo loro)
Tutto questo è solo politica e demagogia.
Tra le migliaia di persone (in)giustiziate al mondo ogni anno, Saddam è l’ultimo per cui mi strappo i capelli. Ma la sua condanna è una grandiosa presa in giro ed un insulto ai valori di base degli Stati Uniti e del mondo occidentale in genere.
14 Gennaio 2007, 18:28
“spinta amotiva” e’ un bellissimo lapsus ossimorico.
E sono in disaccordo con te su:
“un insulto ai valori di base degli Stati Uniti e del mondo occidentale in genere.”
e’ vera solo la seconda parte. Gli USA sono basati ancora sullo spirito della conquista del west.
14 Gennaio 2007, 21:51
“spinta amotiva”: ops :-P. E non è l’unico errore di battitura che ho fatto (“li USA”, “quetsa guerra”).
“Gli USA sono basati ancora sullo spirito della conquista del west”: non hai tutti i torti. Ma la loro Costituzione comunque sta dalla parte della democrazia; in Europa ci siamo arrivati un po’ + tardi.
15 Gennaio 2007, 05:10
Ma ci siamo arrivati meglio, imho.
15 Gennaio 2007, 17:12
Concordo :-)
15 Gennaio 2007, 18:56
Andatelo a dire a quei poveri cristi in attesa di giudizio (x pippe mentali dei PM, e varie amenità sul nostro sistema giudiziario) che funzioniamo meglio…
P.S. I nostri tribunali chiudono x ferie x circa 2 mesi l’anno… e intanto abbiamo i processi + lunghi del Mondo… la forca che si chiama carcerazione preventiva (anche con i “teoremi”)… la mancata certezza della pena (e lo scriveva Beccaria sulla sua importanza…)…
Ma siamo arrivati meglio!
16 Gennaio 2007, 00:10
Intendevamo come valori democratici.
Che poi il sistema giudiziario sia completamente in panne (e non solo per i motivi che hai indicato) è un altro discorso.
16 Gennaio 2007, 11:29
Io intendevo anche “in EU” (scusate, ho questo vizio di intendere come “noi” l’Unione Europea. Dev’essere derivato dal giocare a World of Warcraft in una gilda paneuropea)
16 Gennaio 2007, 12:29
Ehi, vorrei ricordare a chi se ne fosse dimenticato che la democrazia, come tale, è nata da noi (anch’io quando parlo di noi intendo Europa, che bello tra l’altro!!), ovvero ad Atene 2300 anni prima che la scoprissero in America. Detto questo è pur vero che quella democrazia era molto diversa da come la intendiamo noi e che la dichiarazione di indipendenza americana conteneva dei principi assolutamente rivoluzionari.
Il punto è che la simpatia per la pena di morte non dipende dall’evoluzione democratica di un paese ma da quanto in quel paese la pena di morte trova consenso. Bush non è un dittatore che obbliga il suo paese a conservare la pena capitale a dispetto dell’opinione pubblica. Bush semplicemente registra che la maggior parte degli americani è favorevole alla pena di morte. Al contrario da noi la maggior parte delle persone sono contrarie alla pena di morte. Perché questa differenza? Motivi storici, sociologici, mah…
Il punto è: non è che la pena di morte sia contraria ai principi della democrazia, semplicemente non serve, anzi è dannosa per una società (anche una società non democratica) perché introduce un’idea di violenza da parte dello stato che implicitamente giustifica la violenza da parte del cittadino. Per questo dove la pena di morte viene abolita immancabilmente il numero di omicidi diminuisce.
Ciao
Alberto