L’Olandesino
Quando devo partire, finisco inevitabilmente per trovarmi a fare la valigia all’ultimo momento, ossia, di solito, verso mezzanotte della sera precedente (se parto col primo volo del mattino).
Questa abitudine, tuttavia, ha un piccolo problema: che potresti accorgerti solo all’ultimo secondo che, nell’addensamento di cose da fare e persone da vedere di questi ultimi giorni, non ti sei ricordato di fare il previsto bucato dei colorati.
Bene, in queste situazioni ci si arrangia: si rimedia un vecchio pigiama invece di quello che si usa di solito, ci si rassegna alle canottierine di cotone a coste da cinquenne (eredità della mamma) invece delle magliette in sintetico colorate, e ci si adatta alle calze beige anche col vestito scuro. Eppure, alla fine di tutto questo, c’è una cosa su cui non ho potuto arrangiarmi: è che, a valigia praticamente chiusa, mi sono reso conto che era rimasta sporca la maglietta da calcio!
Dovete sapere che ad ogni meeting di ICANN o quasi si tiene un torneo di calcio. E che l’ultima volta, in Brasile, l’abbiamo vinto noi dell’At-Large, sfoggiando perdipiù un completino in magliette acriliche verdeoro edizione Germania 2006, donatoci personalmente dal nostro munifico manager Bret Fausett. Ovviamente, dopo la combattutissima finale con i sudamericani di casa, le nostre divise erano sporchissime; a casa, però, il dilemma sul fatto se il capo fosse lavabile in lavatrice aveva procrastinato il lavaggio finchè non me ne ero dimenticato. Ora, cerco la maglietta per metterla in valigia e mi rendo conto che è rimasta nel cestone dei vestiti sporchi!
E così, a mezzanotte e dieci, mi accingo all’esperimento del bravo lavanderino: mi ricordo di avere un fondo di detersivo per lavaggio a mano, riempio il lavandino di acqua tiepida, ci verso un tappo e mezzo di detersivo, infilo la maglietta, la strofino ben bene, la sciacquo, la strizzo… un successone: è pulita, e ha ben cinque ore e mezza per asciugare prima di finire in valigia!
L’esperimento è talmente un successo che decido di proseguire: parte una seconda lavandinata, stavolta con un pigiama, un paio di calze scure e un paio di magliette intime. Sono perfino dotato di Omino Bianco Smacchiatore da versare sulle macchie difficili prima del lavaggio. Approfitto dell’opportuna fase di ammollo per bloggare l’esperienza, e poi vi saluto, che devo ancora sciacquare, strizzare e stendere, e poi anche dormire un po’, se possibile.
Nel frattempo, vedete di farmi avere almeno qualche punto MiraLanza.
21 Marzo 2007, 05:08
ahahah sei un mito! :D
Però sarebbe stata utile la prova foto! Il prima e il dopo. Per valutare anche l’efficacia dell’Omino Bianco, che non ho mai usato :)
21 Marzo 2007, 06:51
In bocca al lupo per il Meeting di Lisbona :-).
21 Marzo 2007, 18:38
Mitico, davvero…
Una domanda, ma perchè l’hai lavata? doveva mantenere tutti gli ….umori della vittoria contro i brasileri a mo’ di portafortuna…
(è vero, ti sto prendendo in giro! in bocca al lupo comunque!)
21 Marzo 2007, 19:16
Ah, Mira Lanza, ricordi d’altri tempi, pomeriggi a giocare con gli amici.. odore di pulitissimo tra le lenzuola appena cambiate.
Anche il Sapone Marsiglia fa la sua figurona.. Provare per credere!
23 Marzo 2007, 01:16
Comunque confermo che il mio bucato a mano è venuto proprio pulito…
23 Marzo 2007, 09:05
E come jingle finale, nella versione politicamente corretta, ecco questa bella filastrocca? :P
La/Il bella/bel lavanderina/o che lava i fazzoletti
per i poveretti della città .
Fai un salto, fanne un altro,
fai la giravolta, falla un’altra volta, (variazione: fai la riverenza, fai la penitenza)
guarda in su guarda in giù
dai un bacio a chi vuoi tu.
(ah, ricordi di infanzia!)