Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Mer 24 - 11:21
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione
lunedì 19 Marzo 2007, 17:59

Un paese libero

Oggi, in comune a Torino, era prevista un’altra tappa della questione stadi: la discussione di una interpellanza con cui un consigliere comunale chiedeva di sapere se la Juventus avesse almeno pagato le rate del regalo ricevuto.

Bene, trattandosi di seduta pubblica del consiglio comunale, un gruppetto di tifosi particolarmente interessati alla questione – cinque, per la precisione – hanno deciso di andarla a sentire, e questo è l’agghiacciante racconto che ne consegue, fatto da una signora che faceva parte dei cinque. A scanso di equivoci, preciso che la signora in questione ha i capelli grigi e lavora nella segreteria direzionale della Regione Piemonte, insomma non è precisamente un ultras o un facinoroso.

Dunque, la seduta inizia in orario, discutendo di altri argomenti; i cinque arrivano, e, come richiesto in queste situazioni, si registrano come pubblico, lasciando i documenti agli uscieri. Quando, dopo un’oretta, si giunge al momento dell’interpellanza in questione, l’assessore Montabone, competente a rispondere, risulta misteriosamente assente. A questo punto, la seduta viene sospesa.

I cinque stanno lì a chiacchierare attendendo la ripresa dei lavori, quando improvvisamente spuntano un manipolo di vigili e tre funzionari della Digos, che, informandoli che la seduta non riprenderà ancora per parecchio tempo, ordinano lo sgombero della tribuna, invitando il gruppetto a spostarsi al bar. I cinque si dirigono allora verso il bar interno, ma vengono invece invitati ad andare all’esterno, nella piazza di fronte al Municipio.

Pertanto i cinque escono, prendono un caffè, e dopo una decina di minuti, non volendo comunque rischiare, tornano dentro. A questo punto la prima sorpresa: non appena loro sono usciti, la seduta è stata riaperta in tutta fretta, e Montabone ha cominciato a rispondere in assenza del pubblico. Riescono comunque a cogliere parte del racconto, secondo cui a Montabone risulta che siano stati versati sette milioni di euro. Il mistero si infittisce, non solo perchè l’accordo con la Juve, deliberato il 17/2/2003, prevedeva il versamento di un milione sull’unghia, due milioni all’anno ogni febbraio, e sei al rilascio delle licenze o comunque entro il 2003, quindi i milioni dovrebbero essere tredici, con altri due in corso di pagamento; ma perchè nei bilanci comunali di questi anni non compare nemmeno il versamento di sette milioni che “risulta” a Montabone. In pratica, sostengono quelli che hanno spulciato i bilanci, la Juve, dopo aver avuto lo stadio a prezzo stracciato, non avrebbe nemmeno pagato le rate, se non una l’anno scorso.

Ma non è finita qui: perchè a questo punto, finita la seduta a rotta di collo, i cinque escono e tornano sotto a riprendersi i documenti. E qui, c’è un attimo di panico: gli uscieri non li trovano, non sanno dove sono, sono visibilmente imbarazzati, chiedono di attendere. Dopo qualche minuto, arriva correndo uno dei funzionari della Digos, con i documenti in mano; chiama le persone per nome e glieli dà. In pratica, mentre i cinque assistevano alla seduta, i loro documenti sono stati portati in questura, dove loro sono stati registrati e schedati. Sfortunatamente, la fretta di chiudere la seduta ha fatto sì che l’operazione non fosse completata in tempo, altrimenti i cinque non l’avrebbero mai saputo.

Ora, sulla questione degli stadi la si può pensare come si vuole, ma che in questo paese si venga schedati dalla Digos solo per essersi interessati a una questione scomoda per i politici che ci governano è semplicemente agghiacciante. Dimostra come molti dei nostri governanti, dietro qualsiasi colore politico si nascondano, si siano ormai trasformati in un gruppo d’interesse dedito alla pura occupazione del potere a scopo d’affari, per cui le opinioni diverse dalle proprie vanno screditate in ogni modo o messe sotto controllo.

divider

11 commenti a “Un paese libero”

  1. Mir:

    Ma tu lo sai vero vb, che a continuare a postare ste storie rischi che un giorno, uscendo per una delle tue scampagnate in bicicletta, un’auto ACCIDENTALMENTE potrebbe tirarti sotto?

  2. Misu:

    Un commento? difficile fare un commento… la cosa che mi fa più male è assistere a queste cose notando la più completa indifferenza da parte di chi dovrebbe vigilare affinchè queste vergogne non vengano commesse.
    Per non parlare del fatto che se racconti a chi non segue la vicenda stadi o il calcio in generale questi avvenimenti, non crede che certe cose possano verificarsi… certe persone parlano di arbitri comprati e calci di rigore regalati alla vecchia signora mentre qui si parla di stadi regalati con i soldi di noi italiani grazie al credito sportivo e con i soldi risparmaiti si fanno le squadrone per vincere i campionati e per far vedere come si gestisce un squadra di calcio in maniera perfetta.
    Chi cerca di fare chiarezza viene schedato dalla Digos… che dire… complimenti vivissimi!

  3. FRANK:

    Bello, hai scoperto l’acqua calda. I politici si fanno i cazzi loro e si arrabbiano se provi a metterci il naso. Perchè, con la TAV non è lo stesso? O con le autostrade, con le strutture olimpiche, insomma tutto quello che ti viene in mente dove ci possa essere anche solo un consigliere comunale del più sperduto comune di una valle interessato.
    Forse è ora di far intervenire i giornalisti, che so Le Iene, Striscia. Magari Report.
    Tu che conosci, fai un fischio all’ONU :)

  4. simonecaldana:

    pioggia di pomodori marci! (ciao Frank!)

  5. FRANK:

    Torna a casa ed esci da questo forum :)

  6. .mau.:

    che ci fa la digos in una seduta del consiglio comunale?

  7. chk:

    ciao, cercherò di contattarti nei prossimi giorni..
    se ti interessa, possiamo dare spazio alla vicenda nella radio in cui trasmetto, dunque nel caso non riuscissi io a mandarti una mail, prova a contattarmi se sei interessato..

  8. BlindWolf:

    Definire “Le Iene” e “Striscia la notizia” (ed anche il valido “Report”, sebbene anche tale trasmissione abbia preso le proprie cantonate) strumenti di difesa del cittadino dagli abusi dei potenti mi lascia molti dubbi.

    I blog ed i forum, con tutti i propri limiti e difetti, per lo meno sono molto più liberi.

  9. mousse:

    BlindWolf: definire LA TV in generale uno strumento di difesa del cittandino fa comunque ridere. Prima tirano fuori Vittorio Emanuele indagato, dopo i Dico, poi ancora il giornalista rapito, ora Vallettopoli, ogni tanto le stragi del sabato sera, il tutto per non dare altre notizie.. Non sono un teorico del complotto, ma curiosamente da dopo la finta crisi di governo la politica ha pochissimo spazio nei TG… vabbe’.. E’ curioso anche che all’idea di mollare il cadreghino tutti i nostri politici vadano d’amore e d’accordo. E mi ricollego allo specifico: sappiamo che in Italia (ma non solo in Italia, non crediamo di essere gli unici sfigati..) chi ha un pò di potere e privilegi fa di tutto per tenerseli.

    Quindi, i politici non mollano i posti che occupano e i soldi girano sempre tra gli stessi personaggi. Se si parla di calcio poi scatta il luogo comune e tutti diventano delinquenti. Questa cosa del comune poi farebbe ridere se non fosse drammaticamente seria; tra l’altro non penso che siano stati raccolti i documenti di sta gente perche’ volevano “fare chiarezza” nella faccenda dello stadio, ma semplicemente perche’ si sono identificati come rappresentanti del tifo organizzato.

    Premettendo che non sono tifoso e non son mai andato a vedere una partita di calcio, capisco perfino io che vietare gli striscioni per fermare la violenza è sintomatico di queste generalizzazioni. Come vietare i telefonini a scuola per fermare il bullismo.

  10. Alberto:

    Direi che il fatto che venga registrato chi accede alla seduta del Consiglio Comunale non mi pare strano, succede perfino quando vai a giocare a minigolf. Non mi è chiaro, dal racconto su toronews, da che cosa invece l’autrice deduca che si voleva schedarli in questura: se fosse vero sarebbe sicuramente una cosa enorme ed anche, direi, illegale ma il fatto che i documenti ce li avesse un poliziotto e non l’usciere non mi pare un elemento sufficiente a formulare una tale accusa. O mi sono perso qualcosa?

    Per quanto riguarda la questione stadi la novità di ieri è che il Comune ha sostanzialmente dimezzato la valutazione iniziale sul prezzo di vendita dell’Olimpico al Toro, che adesso è fissata a 15 milioni, con l’impegno della società granata ad investire 10 milioni per portare la capienza a quasi 40.000 spettatori. Insomma, la negoziazione di Cairo a mezzo stampa ha avuto un discreto successo…
    Ciao

  11. dexter:

    Che schifo, bisognerebbe fare molta più informazione su ste cose, la gente dovrebbe sapere e cercare di non votare dei loschi personaggi…..

 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike