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venerdì 16 Marzo 2007, 11:24

Vergogne

L’altra sera ho visto in replica una puntata di Ballarò sulle pensioni.

Ora, l’argomento è complesso e meritevole di approfondimenti e distinzioni, ma c’è una cosa di tutte queste trasmissioni che non sopporto e insieme trovo insensata: che a discutere del tema si trovino regolarmente un gruppo di politici sessantenni, un sindacalista sessantenne e un industriale cinquantenne, ad analizzare le interviste agli operai cinquantenni di quello zoo per animali in via di estinzione (con tutto il rispetto per una vita di lavoro duro) che sono oggi le officine a Mirafiori. E’ logico che la conclusione è che non bisogna toccare niente, che gli attuali cinquantenni italiani si sono meritati baci abbracci e complimenti, e che anzi chi parla di allungare la vita lavorativa (da 57 a 60 anni di età; in Germania l’hanno appena portata da 65 a 67 anni) e ridurre le pensioni è un porco sfruttatore.

Forse, se in queste trasmissioni ogni tanto ci fosse anche qualche trentenne, potrebbe dirgli la verità: che il fatto che una generazione che ha indebitato figli e nipoti per avere tutto gratis o quasi dallo Stato, che ha malgestito l’Italia fino allo sfascio che vediamo, e che condanna i giovani al precariato eterno pur di mantenere le proprie posizioni di potere, ora abbia ancora la faccia tosta di pretendere di andare in pensione dieci anni prima del resto dell’Europa e con una pensione ben superiore ai contributi versati, è una vergogna nazionale.

Pari soltanto alla vergogna che provo per il fatto che i giovani di oggi accettino tutto questo senza fiatare.

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8 commenti a “Vergogne”

  1. Stefano Quintarelli:

    Magari fiati anche, ma non si vede.
    Ho fatto una intervista per il TG2 qualche giorno fa.
    Sarebbe dovuta passare su TG2 10 minuti.
    Sarebbe.

  2. elena:

    il paradosso è che i primi ad illudersi che si possa continuare come in passato come se niente stia succedendo sono proprio i trentenni.

    Quando riusciremo a disilluderci tutti quanti, forse, sarà troppo tardi.

  3. vb:

    In effetti è tipico del modo in cui molti di noi oggi affrontano la vita: se c’è un problema, fai finta di non vederlo sperando che prima o poi se ne occupi qualcun altro o si risolva da solo…

  4. Mir:

    Ma ci rendiamo conto che questi continuano a prenderci per il culo bellamente e fanno anche share?!! Se oggi siamo ai livelli in cui siamo, mettiamocelo in testa, la gran parte della colpa, se proprio vogliamo trovarne una, non e’ nostra che bene o male annaspiamo nella nita cercando di portare a casa uno stipendio decente e sognando per quando saremo vecchi una pensioncina foss’anche al 35% dell’ultima retribuzione, ma di chi, nei VENTENNI PASSATI
    ha iniziato a malgestire e a fare porcherie di ogni genere pur di asfissiare chi alzava la testa fuori dal “cartello”.
    Ad aggiungersi poi ai vecchi dinosauri del potere, molti ex sessantottini oggi col culo sulle piu’ svariate cadreghe pagate decine di migliaia di euro al mese. Molti di questi ultimi hanno imparato bene la lezione, e sono i peggiori repressori, i peggiori ipocriti, i peggiori figli di puttana che esistano, e impediscono a gente sui 30 di metter su famiglia pur di continuare a puppare..
    SONO IL CANCRO DEL SISTEMA! E poi mi vengono a parlare del ritorno delle Brigate Rosse!
    Ma a CEFFONI! Te le do io le Brigate Rosse, imbecille!
    Ma buttiamoli fuori tutti! Avessimo solo 1/4 dei coglioni che aveva la generazione del 68 si guarderebbero bene dal prenderci per il culo cosi’!!! NO TENGON RITEGNO!!

  5. MCP:

    Il punto fondamentale che nessuno affronta mi sembra un altro: se gia’ e’ dura trovare lavoro dipendente dopo i trenta (visto che il grosso delle agevolazioni si ferma a 29 anni, il che crea il paradosso di aziende che “lasciano liberi” decrepiti trentacinquenni per far posto a nuovi virgulti), chi se lo prende uno che rimane a piedi, per dire, tra i 40 e i 50? E come ci si arrivera’ a 65, 70 o quel che sara’ la nuova eta’ pensionabile? Tutti imprenditori di se stessi? Venticinque milioni di p.ive che si vendono servizi reciprocamente?

    (ma leggo ora che dopo i 50 ripartono alcune agevolazioni: ehi, allora bastera’ sfangare il decennio critico 40/50!)

  6. sciasbat:

    Soylent Green.

  7. bruno:

    Is people.

  8. Alberto:

    Beh, direi che il fatto che la classe politica italiana sia di gran lunga la più vecchia in Europa ci dice qualcosa, no? Ci dice, a mio avviso, che siamo un paese che ha il terrore più totale dei cambiamenti, per il quale ogni novità è portatrice di possibili risvolti negativi. Quale argomento più convincente c’è in Italia per bocciare qualcosa che: “In nessun paese d’Europa c’è nulla di simile”. Mai essere i primi, mai innovare, mai rischiare… Il risultato è essere incapaci a reagire al mondo che cambia, è essere sempre gli ultimi e dovere correre il doppio per poter star dietro a chi ha solo un po’ più coraggio di noi…
    Ciao ciao

 
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