Meno sei giorni dal derby
La notizia di oggi è che alle dieci e un quarto avevo già in mano il biglietto del derby, complice l’efficientissima tabaccheria di via Fratelli Carle 42, un posto dove i souvenir di Torino in vendita sono solo nelle varianti “neutra” e “granata”, a cinquanta metri – come ho scoperto oggi – dal minimarket del compianto Ferruccio, quello per cui a tutt’oggi lo striscione “Ciao Fe'” domina il centro della curva Maratona.
Per voi sportivi, segnalo anche che è partita in questi giorni la sesta edizione della Operazione Uova di Pasqua, l’annuale kermesse in cui un manipolo di distinti signori di varia estrazione sociale cerca di rovinare il business delle squadre a strisce, gobbi in testa, provvedendo con abilità di ninja a visitare i supermercati in incognito, per poi fare in modo di rompere nascostamente il maggior numero possibile di uova di Pasqua scolorate di bianco e nero, e in misura minore di altre strisce. Come dice uno dei promotori, “Cerchiamo le buonissime uova di pasqua gobbe, ammiriamole nel loro splendore e gentilmente premiamole fino a sentire quel dolce “crack”, riponendole con molto savoir faire sullo scaffale.”
Mentre lascio agli juventini all’ascolto il compito di cercare su Google cosa voglia dire “savoir faire” (occhio che non si legge come è scritto), io aggiungo il racconto di uno dei partecipanti:
“Io come lavoro faccio l’autista di mezzi pesanti,e guarda caso lavoro nel comparto alimentare ,e guarda caso ho caricato il camion pieno di uova ,e guarda caso ,in mezzo a quelle delle marche piu’ svariate ,erano presenti anche quelle delle 3 strisciate ,e sto cazzo di muletto mi scappava in continuazione.
una strage “
Una vera lotta operaia contro il marketing e i poteri forti!
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