[[Mao – Piuma]]
Ho sempre pensato che Mauro Gurlino in arte Mao – cantante, VJ e conduttore radiofonico – fosse della scena torinese una delle espressioni meno interessanti. Eppure – dopo che è passato per un po’ in heavy rotation su Radio Flash, in vista del concerto di stasera a Hiroshima Mon Amour, in cui sarà presentato il suo nuovo disco – è due giorni che non riesco a togliermi dalla testa il suo nuovo singolo Piuma (in giro non si trova ancora, ma potete ascoltarlo dal suo maispess, come va ora di moda).
La canzone è breve e malinconica, e si intona quindi bene con il clima invernale; è minimalista e molto molto gazzosa (cioè nello stile di Gazzé quando ancora non aveva esaurito la vena creativa). E poi trovo geniale l’idea della canzone bistrato, con una cialda di plastica espressa da una drum machine fintissima, che però ogni tanto si buca in modo scomposto e lascia intravedere un cuore di pianoforte pesante.
Per fortuna che esiste ancora la piccola musica indipendente.
P.S. Come da regolamento del blog, accludo il testo.
Hai mai provato a sdraiarti sul ponte di una nave
e coprirti di aria e di cielo
quanto è strano poi tornare a dormire in una stanza
E fino a un momento prima
tutto va bene
poi all’improvviso
si alza un timore
Come un vento leggero
il freddo si infila nel letto
come passarsi una piuma sotto il naso
come quando dici che
tutto va male
poi all’improvviso
una sua frase
si trasforma in emozione e
in un brivido strano
e adesso hai in mano
una piuma
una piuma
una piuma
una piuma
Come quando dici che
tutto va male
poi all’improvviso
una
misteriosa e inattesa allegria
una
misteriosa e inattesa allegria
una
misteriosa e inattesa allegria
una
fastidiosa e inopportuna allegria
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