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Archivio per il giorno 23 Febbraio 2009


lunedì 23 Febbraio 2009, 14:12

Lampedusa

Per quanto sia una fonte di parte, oggi alla radio ho sentito Agnoletto dire una delle tante cose che nessun giornale o quasi pare aver scritto: che la devastante rivolta nel CIE (già CPT) di Lampedusa della scorsa settimana non è stata provocata, come ha scritto La Stampa, da “la voglia di libertà, il timore di essere rimpatriati in Tunisia e la tensione accumulata dopo giorni e giorni”, ma che invece è stata provocata dalla richiesta, da parte della direzione dell’istituto, che tutti i clandestini ivi detenuti firmassero una dichiarazione attestante il loro ingresso nel campo il 27 gennaio, anziché a fine dicembre come era in realtà; questo in modo che i 60 giorni di detenzione massima permessi dalla legge diventassero in realtà 90 o 100.

Non voglio entrare adesso nel problema dell’immigrazione clandestina, su cui certo non la penso come Agnoletto; non credo che esista alcun diritto (a parte casi particolari, come l’asilo politico) che garantisca a mezzo mondo la possibilità di trasferirsi in Italia senza il visto che qualsiasi nazione richiede per l’ingresso permanente ai cittadini stranieri, e che qualsiasi nazione concede col contagocce, in funzione di ciò che la società locale può sostenere.

Questo detto, ciò che mi premeva dire è che anche questa rivolta è stata causata dall’incoscienza o dall’incapacità di pubblici ufficiali (come potevano pensare che una richiesta del genere non scatenasse una rivolta? sono tutti lì che sperano che scadano i termini in modo da poter finalmente entrare in Italia per decorrenza dei termini di rimpatrio) o meglio ancora provocata coscientemente, in modo da poter mostrare a tutto il Paese delle belle immagini di edifici in fiamme, generando così l’ondata di paura sufficiente a giustificare la continua adozione di provvedimenti come il recente “decreto sicurezza”, contenente non solo un allungamento dei termini di detenzione nei CIE ma anche la censura di Internet e tante altre belle cosette.

[tags]lampedusa, immigrazione, agnoletto, media, informazione, sicurezza, censura, dittatura[/tags]

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lunedì 23 Febbraio 2009, 09:45

Ancora sui mezzi pubblici milanesi

Per completare il quadretto di questo weekend, ieri mattina a Milano, mentre tornavo a prendere il treno del ritorno, è morta di botto la 91 in mezzo alla strada in viale Romagna; il che peraltro non sorprende, dato che ormai anche ATM, come Trenitalia, adotta la politica di non fare alcuna manutenzione ai mezzi, intervenendo solo quando si rompono. Tra l’altro il mezzo era pieno di controllori che avevano appena chiesto il biglietto a tutti e stavano multando un extracomunitario che ovviamente ha dato in escandescenze: perché dovete farmi la multa se tanto il mezzo è scassato e devo andare a piedi? La reazione è stata “figa, chiamiamo la polizia”.

Aspettare un’altra 91 era un suicidio… del resto, era arrivata alla nostra fermata alle 10:36, mentre i passaggi schedulati da palina erano 10:28 e 10:43; insomma, più fuori orario di così non poteva essere. Per fortuna però c’era la 93 deviata da lì, che – dopo il passaggio consecutivo di due 61 in due minuti, ovviamente vuoti – è arrivata e ci ha portato a Piola, anche detta “la metro misteriosa” perché se non sai dov’è l’ingresso non lo troverai mai (è nascosta dietro l’angolo in una viuzza secondaria un isolato più avanti in una a caso delle sei vie che partono dalla piazza).

Di lì sono arrivato a Centrale, ho fatto il biglietto alle macchinette e ho preso il treno al volo, non senza ammirare ancora una volta l’idea geniale di eliminare il percorso drittissimo (macchinette nell’atrio + scale mobili centrali) che fino all’anno scorso ti portava in due minuti dalla metro al treno, e sostituirlo con un giro lungo quattro volte tanto, per due terzi in un orrido sotterraneo, che si conclude con lentissimi tapis roulant in salita perennemente ostruiti da viaggiatori della domenica (e non importa se ieri era domenica, rompono le scatole lo stesso!), che arrivano in stazione un’ora prima e poi bloccano il passaggio di chi ha fretta stravaccandosi sui passaggi mobili. Una ragazza davanti a me ha spostato una signora con una spallata degna di Materazzi, la signora è quasi finita a faccia in giù… Sono le “ristrutturazioni autogrill” di Trenitalia: l’importante non è offrire un servizio efficiente a chi deve prendere il treno, ma farlo passare il più a lungo possibile attraverso un’abbondante serie di negozi e di pannelli pubblicitari.

E pensare che ieri sera da Fazio c’era la Moratti che si vantava della fondamentale utilità dell’Expo 2015, nonostante il conduttore le chiedesse quello che pensiamo tutti, e cioè: ma non sarebbe meglio spendere quei millanta miliardi di euro in servizi ai cittadini? La risposta della Letizia è stata che il cemento fa girare l’economia, e che comunque per l’Expo stanno già organizzando anche “eventi sportivi di livello mondiale”. Insomma, circences senza panem per tutti.

[tags]milano, atm, trenitalia, mezzi pubblici, bus, treni, expo 2015, moratti, fazio[/tags]

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