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mercoledì 19 Agosto 2009, 14:29

Un paese serio

Trovo molto interessante questa storia riportata ieri da La Stampa: parla di una ragazzina olandese di tredici anni che ha un sogno, quello di essere la più giovane persona della storia a circumnavigare il globo in solitaria. In barca ci è nata e cresciuta, figlia di due genitori appassionatissimi che hanno impegnato ben cinquantamila euro per comprarle una imbarcazione adatta alla sua impresa e permetterle di realizzare il suo sogno: ora è pronta a partire, ma si scontra con la burocrazia ministeriale che non vuole darle il permesso di assentarsi per un anno da scuola.

Quale sarebbe la nostra reazione se un caso del genere avvenisse in Italia? Beh, è facile immaginarlo. Innanzi tutto, fiorirebbero i fan club e le raccolte di fondi per avvicinare la ragazza al suo sogno; lei e i suoi genitori sarebbero invitati ad almeno mezza dozzina di trasmissioni televisive per raccontare la loro storia. Probabilmente qualche azienda sponsorizzerebbe il viaggio, provvedendo alle riprese e trasformandolo poi in un documentario, uno spot, un tormentone. Quanto al ministero dell’Istruzione, probabilmente non si sarebbe nemmeno accorto dell’assenza della ragazza da scuola – in fondo esistono intere parti del Paese dove un buon numero di tredicenni passano le mattinate a fare da palo per le rapine invece che a scuola – ma se anche avesse provato a sollevare il problema, subito almeno venti parlamentari di ogni colore avrebbero provveduto con interpellanze e pubbliche interrogazioni a combattere la scandalosa ottusità nel voler applicare le regole alla lettera, senza nemmeno quel po’ di buon senso che serve ad ammettere l’eccezione per “tentato record del mondo”.

L’Olanda, invece, è un paese serio: dunque il ministero ha fatto notare ai genitori che, dato che la scuola è un obbligo fino a sedici anni, la ragazza non può assentarsi per un anno senza un giustificato motivo – e un tentativo di entrare nel Guinness dei Primati non è considerato un giustificato motivo. Quando i genitori hanno suggerito che la ragazza poteva studiare mentre navigava e comunicare con gli insegnanti via Internet, il ministero ha risposto che certamente sono state concesse eccezioni e possibilità di insegnamento a distanza in passato, ma che pare un po’ difficile che una ragazza che debba guidare da sola una barca attraverso gli oceani del mondo abbia il tempo e la voglia di studiare seriamente. Dunque, concludono le autorità, o la ragazza rinuncia e frequenta la scuola oppure loro spediranno gli assistenti sociali a occuparsi di due genitori talmente irresponsabili da pensare di far saltare un intero anno di scuola dell’obbligo alla loro figlia.

E non finisce qui: stando alle notizie, non solo non ci sono state raccolte di firme e manifestazioni contro le ingiuste leggi e pro libertà di navigare, ma quasi l’80% degli olandesi è d’accordo con la posizione del ministero. Davvero un altro pianeta…

[tags]italia, olanda, istruzione, record, barca[/tags]

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38 commenti a “Un paese serio”

  1. Lobo:

    un altro pianeta in cui probabilmente non sarei felice di abitare.

    Ma i sogni, la curiosita’ dell’ignoto, la voglia di fare, di mettersi alla prova, di superare gli altri e di essere il primo e il migliore, non sono caratteristiche da curare e aiutare?

    Perche’ a me pare che in questo caso il ministero della cultura si stia preoccupando solamente di assicurarsi che tutto cio’ che e’ fuori dalla norma venga .. normalizzato.

  2. simonecaldana:

    Concordo con Lobo sul principio. Una cosa e’ la legalità un’altra e’ l’ossessiva osservazione delle norme. La prima produce un ambiente migliore, la seconda stronca il progresso.
    Il punto secondo e’ un altro: i responsabili di una 13enne sono i genitori ed effettivamente non mi sembra cosi’ sbagliato cercare di evitare che una 13enne faccia una cosa cosi’ pericolosa. Inoltre mi pare che il punto non sia l’impresa la sfida con se stessi, ma il record, il primeggiare a tutti i costi… che sinceramente mi pare una mentalita’ malata (o perlomeno prona a vivere una vita fatta di delusioni)

  3. Lobo:

    ma prona a vivere una vita fatta di delusioni dipende.

    Se puoi essere il migliore in qualcosa, non ha senso almeno provarci? Superare il record, superare le possibilita’ umane. E essere il migliore. Se ci riesci… complimenti!

    Se non ci provi, potresti passare la vita a rosicare di non aver colto un’occasione.

  4. simonecaldana:

    tanto prima o poi qualcuno che ti superera’ ci sara’… battere un record ha una valenza relativa… battere se stessi non ha prezzo.

  5. Lobo:

    ma non importa se qualcuno ti supera. E’ il concetto che conta, il mettersi alla prova. Se sei un vincente, non metterai il tuo record su un caminetto per guardarlo tutti i giorni mentre invecchi. Sara’ un bel ricordo mentre scali la prossima montagna.

    Ma ti devono dare la possibilita’ di provarci, almeno.

  6. simonecaldana:

    beh e’ concetto comune che finche’ non sei maggiorenne non sei tuo, ma sotto la responsabilita’ dei tuoi genitori/facenti funzioni. Questa responsabilita’ e’ sua volta sottomessa alla legislazione, altrimenti Fritz sarebbe un tipo a posto.

  7. Lobo:

    e allora la colpa e’ della societa’, che castra le tue capacita’ per farti rientrare nell’ingranaggio.

    Ma cazzo, non imparerebbe molto di piu’ un anno in giro per il mondo in barca che un anno a scuola? e non lo salterebbe nemmeno, prenderebbe semplicemente un “anno sabbatico”.

    Io fossi nei genitori rischierei.

  8. simonecaldana:

    e che differenza ci sarebbe per lei farlo a 18 anni?
    Il record, tutti qui. L’impresa sarebbe comunque notevole.

  9. roberto celani:

    In Italia una famiglia media non può permettersi di investire 50 mila euro su una scommessa. In Italia la stessa cifra è un sacrificio notevole anche per chi investe sul sogno di una preparazione universitaria adeguata. Per poi veder fuggire talenti mortificati e affetti altrove, magari in Olanda…

    Il sogno di una ragazzina, se è tale e non indotto dalla passione smodata dei genitori, resisterà a qualche anno di attesa, diverrà ancora più forte e capace di affrontare l’oceano della vita.
    Un record in meno sul guinness, un viaggiare adulto in più, magari senza la smodata ricerca di primati effimeri.

  10. Ciskje:

    A 18 anni è “quasi” facile, non avrebbe senso come sfida a se stessi.
    In ogni caso non capisco questa deriva filo-estera di vb.
    Deriva solo dalla sconfitta ‘personale’ in politica? Dal desiderio di dominare il mondo con la propria visione? :D

  11. Piero:

    L’Olanda, come l’Italia e tanti altri Paesi, ha le sue contraddizioni. La serietà di un Paese non si misura da come lo Stato applica il rispetto delle leggi, ma dal senso di responsabilità e coscienza che i cittadini dimostrano tra di loro e nei confronti di loro stessi.

    Un Paese come l’Olanda dove l’eutanasia è legale anche per i bambini, e dove l’uso della droga è più tollerato che da altre parti, secondo me, non è un Paese serio.

  12. simonecaldana:

    roberto: da dove evinci che la famiglia olandese sia media?
    Piero: la serieta’ e’ un metodo, la morale e’ arbitrio, non fare confusione.

  13. vb:

    Dunque “la legge è uguale per tutti” è una affermazione ossessiva?

    Io ho apprezzato proprio questo, il non voler fare una eccezione ad uso mediatico-pubblicitario. Se esiste una legge per cui fino a 16 anni si va a scuola, dovrebbe valere per tutti, non per tutti tranne quelli che hanno un record sportivo da battere. E se la regola è sbagliata (tipo i limiti di velocità in Italia ;) ) allora è sbagliata per tutti, non per uno solo… Ecco, è proprio questo atteggiamento nostrano che trovo incivile: il fatto che ci sia una regola, ma poi ci sia anche da vedere, valutare, interpretare…

  14. Ciskje:

    facciamo come i tedeschi che se sul manuale di istruzioni c’e’ scritto di usare la chiave da 13 se non la hanno non gli viene in mente di usare le pinze a pappagallo? (e rimangono a piedi con l’auto).
    Le leggi sono uguali per tutti, in un mondo ideale, nel mondo reale c’e’ da interpretarle e da valutarle in ogni caso, non siamo macchine.

  15. Mir:

    Concordo con VB, se c’e’ una legge va rispettata.
    Io poi son contrario a questi ragazzini che a 13 anni fan gia’ le primedonne coi soldi degli altri (i genitori) per i loro capriccetti personali.
    La vera sfida con se stessi.. e’ arrivare a 80 anni guardarsi indietro e dire a se stessi : “non so come avrei potuto far di meglio date anche le condizioni in cui mi son trovato” indipendentemente da quanto ricco/famoso/vincente tu sia diventato nella vita.
    Altroche’ i minorenni che comandano!
    Prima vai a lavorare! Diventi maggiorenne, ti guadagni il pane e poi ti fai tutte le sfide che vuoi.
    Invece.. c’e’ bisogno delle leggi per impedire ai 13 enni di marcire di alcool e droga gia’ a quell’eta’.
    Mio padre avrebbe detto che “un sano calcio nel c..o in piu’ aiuta l’adolescenza”.
    Non so dargli piena ragione, ma certo oggi siam finiti all’estremo opposto.
    Ogni tanto con qualche amico ci scherziamo su : “ma questi qui saranno in grado di pagarci la pensione, ammesso certo che noi si arrivi a percepirla? Non saran crepati gia’ a 30 anni prima ancora di iniziare a lavorare?”

  16. Lobo:

    Ma io spero sinceramente che tutto questo discorso pensionistico/assistenzialista/cattocomunista vada un po’ a quel paese. Del resto e’ chiaro che lo stato e’ in fallimento e non sara’ in grado di pagare le pensioni fra 5/10 anni.

    Per quanto riguarda le regole… ci sono le eccezioni, le dispense, ecc ecc, in qualsiasi paese, non solo in Italia.

  17. Piero:

    Simone, mi piace questa definizione di serietà intesa come metodo, ma non la condivido. Il vocabolario De Mauro definisce “serietà” come: “qualità di chi agisce con responsabilità, con correttezza, con capacità e volontà di assolvere i propri doveri e gli impegni assunti”.

    Secondo quella definizione un Paese può essere serio se i suoi cittadini sono responsabili e corretti (e coscienziosi aggiungo io) assolvendo gli impegni presi. Un Paese che invece legalizza l’eutanasia, come l’Olanda, non è serio perché autorizza i suoi cittadini medici a far morire il paziente, andando contro l’impegno preso con il giuramento di Ippocrate o con l’impegno preso con il codice deontologico medico che recita: “Il medico, anche su richiesta del malato, non deve effettuare né favorire trattamenti finalizzati a provocarne la morte.” Art.17, http://www.ordinemedici.al.it/CODICE/CODICE1_TITOLO2.HTM#I e sul quale il medico giura ed è sanzionato in caso di inosservanza.

    Se i cittadini medici olandesi vanno contro il giuramento di Ippocrate che mi sembra sia universale, come li autorizza la legge, dimostrano di non essere seri, dal mio punto di vista.

  18. Mir:

    @lobo: mah, a me il discorso della pensione non sembra poi cosi’ assistenzialista/cattocomunista etc.
    La pensione di anzianita’ e’ una istituzione corretta in un paese civile.
    Hai lavorato? Hai prodotto? Hai versato? Ecco, ora che sei anziano ti forniamo un supporto che ti aiuti ad avere una esistenza dignitosa.
    Gli sprechi sono altrove: nelle pensioni di invalidita’ elargite con allegria a migliaia di individui, negli anni/uomo di stipendio elargiti a persone che mentre erano in mutua andavano tranquillamente a fare la spesa, nelle persone che specie in alcuni uffici statali timbrano il cartellino per altre che non si presentano al lavoro, negli appalti ad opere inutili per ingozzare lobby di vario tipo, opere il cui costo decuplica negli anni.
    Negli ospedali pericolanti per mancanza di cemento nel calcestruzzo e cosi’ via.
    Lo sappiamo tutti dove sono i veri problemi, io lavoro e verso i contributi. Non so se vedro’ mai una pensione e francamente non mi interessa (vedilo come uno spirito di solidarieta’ mio nei confronti della nazione).
    Pero’ l’assistenzialismo lo vedo come un elargire soldi alle entita’ non produttive, non a chi a suo tempo ha pagato e ora richiede un ritorno da parte di quello stato che poco da e molto toglie.
    Non e’ perche’ non sono un imprenditore col suv sotto le chiappe che devo essere considerato una piattola.

  19. Lobo:

    Mir, il problema e’ che il sistema e’ entropico, e lo e’ parecchio. Aumento del costo della vita, aumento dell’eta’ media della popolazione.. non e’ un sistema mantenibile. E come sempre, chi l’ha inventato non ha pensato a come poteva essere il futuro.

    Arrivera’ un giorno in cui ci diranno “abbiamo scherzato, da oggi non paghiamo piu’ le pensioni. Pero’ le trattenute le prendiamo lo stesso. Un po’ come quando il canone Rai e’ diventata una tassa di possesso del televisore :P

  20. Elena:

    Dai miei antichi studi di diritto tributario ricordo che il canone rai in realtà è stato istituito nel 1938 per finanziare la campagna d’Etiopia. Non è una tassa, ma si tratta di un’imposta sugli apparecchi riceventi o trasmittenti le “radioaudizioni”, quindi possibile di estensione anche ai videocitofoni, ai computer, ai telefoni cellulari, insomma, a piacere dell’ente di riscossione

  21. Mir:

    Ah, si!? E allora gli rispondero’ “ok ragazzi, anch’io ho scherzato”.
    Vuoi che ti dia le trattenute? Non ho lo stipendio. Vuoi che paghi il canone? Non posso mantenerlo perche’ non ho uno stipendio. Anzi, da oggi sono a carico dello stato.
    Pignorami pure quello che non ho, anzi meglio, prenditi il televisore (sulla testa) che’ tanto cosa passa mamma rai a parte qualche film liso, una marea di mignotte che dimenano le chiappe sperando di essere famose, telegiornali dove agli anchorman manca solo l’elmetto, e giochi a quiz senza idee (tutti cloni di giochi americani anni ’50, tutti!) dove si vende solo la speranza di vincere qualche migliaio di euro?
    Moriro’ di fame, ma mondo cane morirete di fame insieme a me!
    E’ che non lo accetto! Se il sistema e’ marcio tutto non ci sta che qualcuno muoia di fame e qualcun altro coi piedi sulla mia testa si issi fuori dalla marea di merda!
    No perbacco! Li tirero’ GIU’ a spallate! Non venderanno piu’ televisori con me! Altro che il canone per pagare le veline e magari sentire pure mia figlia che sogna di diventarlo! Rauss! A fare le contadine, come in Ukraina anni 50!

  22. MCP:

    quoto simonecaldana-2: prima della scuola, della legalita’, degli anni persi, delle sfide con se stessi, e’ troppo semplice dire che *non* devono farla andare perche’ altrimenti esporrebbero una minore a rischi altissimi e ingiustificati?

    Non so se avete presente che cos’e’ una traversata in solitario, in barca… puoi avere tutti i GPS e i team di supporto che vuoi, poi in pieno oceano finisci in una tempesta, perdi i contatti, ti rovesci e ciao ciao.

  23. simonecaldana:

    vb: facciamo una simulazione. la ragazzina olandese si fa il suo giro. Che succede? la scuola la espelle? ok, ci sta. per serieta’, per correttezza anche tutte le altre scuole della nazione la dovrebbero espellere, quindi che succede? non si diploma piu’? per la vita?
    Oppure magari c’e’ una sanzione amministrativa, cosi’ i genitori che hanno i soldi possono decidere se pagarla mentre quelli che non li hanno non possono: bella equita’.
    Oppure magari ancora i genitori perdono la patria potesta’ e forse finiscono in galera. Che ne pensi?

    Piero: non sono informato, ma mi viene da dire che siccome l’Olanda e’ una paese serio (sic) il locale ordine dei medici abbia discusso e sviscerato di gia’ le contraddizioni fra eutanasia e giuramento di Ippocrate. Personalmente ritengo piu’ corretto (non piu’ serio o piu’ giusto) lasciare massima liberta’ ad ogni individuo di decidere il proprio destino piuttosto che arrogare a chicchessia il diritto di scegliere le condizioni di vita di altri.

    Lobo: speriamo che il sistema collassi presto, cosi’ c’e’ tempo di rimetterlo insieme prima che io ne abbia bisogno :)

  24. Piero:

    Simone, voglio farti notare che ti stai contraddicendo, perché se pensi che sia corretto lasciare massima libertà ad ogni individuo di decidere il proprio destino, perché accetti che la figlia 13enne stia sotto la responsabilità dei genitori e delle leggi dello Stato come sostieni in commenti precedenti, in particolare il 2, dove sostieni che non ti sembra sbagliato cercare di impedirgli di fare una cosa così pericolosa?

    Io invece penso che la legge deve essere al servizio dell’uomo e non l’uomo al servizio della legge. Poiché ogni uomo ha esigenze e aspettative diverse, è chiaro che la legge non potrà mai venire incontro a tutte le esigenze degli uomini. Ci vuole quindi un criterio condiviso da tutti sul quale le leggi e chi le scrive si deve adeguare. Come cristiano, per me quel principio è il rispetto della vita e della libertà dell’uomo che la legge non deve calpestare.

    Nel caso particolare quindi, ritengo che se la ragazzina sente l’esigenza di sfidare se stessa in mare, la legge dovrebbe metterla in condizioni di poterlo fare in modo sicuro, a sue spese, se ciò non comporta rischi per la sua vita e la sua salute, a costo di saltare anche un anno di scuola, che potrà ricuperare l’anno successivo.

  25. simonecaldana:

    Piero: ho specificato la differenza fra adulto e non adulto, si?
    mi pare che tu assuma che il criterio cristiano vada bene per tutti cosa che, newsflash, non e’ vera.

  26. Piero:

    Simone, quale criterio vorresti tu?

  27. Ciskje:

    Le sfumature sono essenziali, cos’e’ il rispetto per la vita? Sempre e in ogni caso? E cos’e’ “la vita”? vivere un esistenza piena e divertente? o diventare “importanti” ? E per chi o che cosa?

    In ogni caso non dimentichiamoci che l’universo si espande e che l’entropia vince sempre, quindi non c’e’ scopo nella vita, comunque la pensiamo, finiremo tutti ogni singolo atomo del nostro corpo a -273 gradi, l’unica vera certezza e divertirsi… oggi.

  28. mfp:

    Altro mondo!? Un mio amico (ing. inf.) ha trovato un lavoro modesto li’, e’ andato in banca con il contratto di lavoro, a chiedere un prestito per comprarsi casa (affitti non ce ne sono o non convengono, non ricordo), ed e’ uscito da li’ – un solo appuntamento: chiedi soldi, lavoratore onesto, hai soldi, e non scassare la minchia – non solo con i soldi richiesti in mano, ma con un 20% in piu’ con l’onere di spenderli per ripulire l’esterno della casa che avrebbe comprato (puo’ scegliere tra rifare la facciata, farsi un bel giardino, altri lavoretti cosi’, o versarli all’autorita’ locale per contribuire ad un qualche progetto pubblico del quartiere… parchi, scuole, e cose cosi’). Non mi chiedere come funziona… e’ un altro pianeta… una dimensione parallela… d’altronde li’ l’erba e’ legale, poesse che il direttore della banca era un drogato schizoide…

  29. simonecaldana:

    Piero: un criterio che mi permette di decidere liberamente di cosa fare della mia vita, di chi amare e di cosa mangiare il venerdi’.

  30. Piero:

    Ci sono tanti criteri condivisibili o meno dai cittadini e che possono stare alla base delle leggi di una società. Chi conosce un po’ di Storia, li conosce. Ai tempi del nazismo, la razza ariana era la privilegiata, criterio razziale. Sotto il fascismo, Dio, patria, famiglia era il criterio principale. Sotto il capitalismo, l’economia di libero mercato è il criterio principale. Sotto il comunismo, lo Stato e i diritti della classe operaia sono il criterio principale. Nella società islamica, il criterio è ancora diverso.

    Io propongo il rispetto e la difesa della vita come proposto nel Vangelo da Gesù, dove l’amore fraterno e la libertà della persona è il criterio principale al quale ogni altra legge dovrebbe adeguarsi.

  31. simonecaldana:

    Piero: devo essere male informato, credevo che nel vangelo ci fossero alcune liberta’ negate, tipo la liberta’ di manifestare la propria omosessualita’, la liberta’ di praticare onanismo, la liberta’ di suicidarsi…

  32. Piero:

    Simone, sollevi questioni importanti che non posso affrontare ora, vista l’ora, ma ti lascio questi video di un sacerdote cattolico sui quali meditare.
    http://www.youtube.com/watch?v=8wQ6pk1Y1Z4
    http://www.youtube.com/watch?v=Dozv_LL2J4A

  33. Piero:

    Simone, sollevi questioni importanti che non posso affrontare ora, vista l’ora, ma ti lascio questi video di un sacerdote cattolico sui quali meditare.
    http://www.youtube.com/watch?v=8wQ6pk1Y1Z4
    http://www.youtube.com/watch?v=Dozv_LL2J4A

  34. simonecaldana:

    Ho saltato a caso al minuto 3:55 del primo filmato e l’argomento era “La Chiesa ci ha messo 2mila anni a condannare le guerra senza se e senza ma, volote che improvvisamente accetti matrimoni fra gay e sacramenti ai divorziati?”
    1. Complimenti alla Chiesa Cattolica: che la violenza fosse un male lo diceva Gesu’. “mila anni per adeguarsi alle specifiche di progetto non sono male.
    2. Nessuno ha mai chiesto alla Chiesa di sposare omosessuali, in compenso mezzo mondo chiede alla Chiesa di smettere di interferire con il processo del tutto laico del riconoscimento del diritto ai gay di contrarre matrimonio civile.
    3. La Chiesa Cattolica puo’ tranquillamente decidere le politiche di amministrazione dei sacramenti, e’ un affare interno. Lungi da me l’andare a dire a qualcuno come gestire la propria religione. Domanda: al parroco di Pierferdinando Casini l’hanno detto?

    (e questa e’ una disamina in real time di 10 secondi di filmato. devo continuare? (la domanda e’ retorica))

  35. Alberto:

    La discussione è un po’ andata fuori tema ma, tornando al titolo del post, direi che la definizione di “paese serio” è un po’ vaga e quindi si presta a contestazioni più o meno fondate. Il punto è piuttosto che l’Olanda ha, come molti altri paesi del Nord Europa, un modello sociale prevalentemente basato sulla razionalità e sull’impersonalità della norma, l’Italia invece ha un modello sociale molto più “relazionale”, basato sul rapporto personale e quindi sull’emotività che lo caratterizza.
    E’ previdibile che per molti di noi la storia della bambina che vuole girare il mondo in barca trasmetta emozioni che ci portano a dire “Fanculo ai burocrati olandesi che non lasciano spazio ai sogni”. E’ semplicemente perché per molti di noi è più importante la persona della norma. In realtà è evidente razionalmente che se consenti oggi a dei genitori di far assentare la figlia da scuola per girare il mondo in barca, domani ti troverai dei genitori che chiedono un anno di vacanza per consentire al figlio di iscriversi full immersion ad una scuola calcio o ad una scuola di recitazione. Se parti dal presupposto che puoi arbitrariamente dire di sì ai primi e no ai secondi allora va bene l’approccio italico, se no è necessario l’approccio olandese.
    Non c’è un approccio più giusto e nemmeno più serio, semplicemente ci sono due modelli diversi. Purtroppo per noi la storia degli ultimi secoli dimostra che il modello “olandese” funziona meglio di quello “italiano” e questo ha spinto e spinge molti di noi a pensare che se cambiassimo un po’ rotta forse staremmo meglio. Purtroppo però siamo cresciuti in un contesto italico e il nostro cuore grande non regge alla visione di una povera bambina che piange perché non le lasciano fare il giro del mondo in barca, e allora restiamo sempre a metà del guado in un’ambiguità che non riusciamo a risolvere…

  36. Piero:

    La velista 14enne sparisce con i soldi: 3.500 euro per fare il giro del Mondo. L’olandese Laura Dekker ha fatto perdere le tracce dopo il prelievo in banca. La sua barca ormeggiata.
    Così il titolo de La Stampa di oggi.
    La voglia di libertà e di vita dell’uomo non la si può imprigionare a suon di leggi, obblighi e regolamenti. Speriamo che possa realizzare i suoi sogni nel migliore dei modi.

  37. D# AKA BlindWolf:

    @Piero: sorry
    http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200912articoli/50580girata.asp

  38. D# AKA BlindWolf:

    (P.S.: ho postato oggi ma la velista è stata ritrovata il 21 dicembre. Ho anch’io delle opinioni riguardo a questo thread, le posterò quando avrò un po’ di tempo….)

 
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