L’economia delle TLC spiegata per voi
Stefano Quintarelli ha preparato un bellissimo video che, in poco più di un quarto d’ora, spiega chiaramente e in modo comprensibile a tutti l’attuale situazione di stallo nelle telecomunicazioni italiane, quella per cui, in assenza di scelte politiche forti, siamo destinati a rimanere indietro nell’infrastruttura più cruciale per il nostro sviluppo.
Per sostenere l’economia, la cultura, l’informazione e tutti gli altri settori avanzati da Internet è necessario contemporaneamente dotarsi di una infrastruttura costosa (ma non così tanto) e necessariamente unica per tutti, una rete capillare in fibra ottica, e aprire tale infrastruttura a una vera concorrenza e dunque all’innovazione competitiva continua, anziché vivacchiare in un mercato dominato da Telecom Italia.
Sarebbe un investimento remunerativo (secondo i conti di Quintarelli, la ricaduta per ogni euro investito sarebbe venti volte superiore a quella della TAV Torino-Milano, per esempio) e a cui non vi sono alternative (il wi-max non lo è) ma che l’industria privata non ha né le possibilità né l’interesse di finanziare. Ci vorrebbe un governo lungimirante, come quelli che cinquant’anni fa costruirono le autostrade, cent’anni fa costruirono la rete telefonica e centocinquant’anni fa costruirono la rete ferroviaria – tutte infrastrutture che all’inizio sembravano quasi un lusso, ma senza le quali oggi saremmo ancora nelle capanne di fango. Il problema è che, oggi, un tale governo non si vede all’orizzonte.
[tags]telecomunicazioni, internet, economia, rete, telecom italia, wimax, quintarelli[/tags]