Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Mer 13 - 10:22
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione
giovedì 17 Giugno 2010, 10:12

Bancarotte urbanistiche

Anche a Milano, ogni tanto, capitano esperienze paranormali.

L’ultima mi è successa sabato scorso: nel pomeriggio, ero stato invitato a parlare al convegno dell’associazione Rientrodolce, ovvero la versione del movimento per la decrescita felice vicina al Partito Radicale. Oltre ad avere risalutato Marco Cappato – l’ultima volta che ci eravamo incontrati eravamo davanti al Circolo della Stampa durante la nostra clamorosa protesta, e io avevo una scopa in mano – ho potuto così constatare come anche loro si dicano le stesse cose sui limiti della crescita che ci diciamo noi; e che uno scambio di idee e di progetti comuni sarebbe senz’altro proficuo.

La riunione era nella sede dell’associazione Enzo Tortora, tra l’altro piena di bei manifesti politici degli anni ’70 e ’80, tra cui uno occupato da un fustino di detersivo, con cui i radicali promettevano di essere più puliti degli altri; e io ho ripensato al mio manifesto della scopa e ho sorriso ai corsi e ricorsi storici. La sede si trova vicino alla fermata della metro De Angeli; e così mi sono studiato la cartina e ho capito che il percorso più veloce passava attraverso le case a sud della piazza.

Quando sono arrivato lì, ho visto le indicazioni per via Frua e via dei Martinitt (solo a Milano possono avere un nome così), ho svoltato l’angolo e… mi sono trovato di fronte a questo:

frua1.jpg
frua2.jpg

Deserto, completamente, e silenzioso. Un lungo corridoio sotterraneo emerso direttamente dalle scene di Blade Runner; popolato da vetrine e negozi fantasma, ovunque ricoperti non da uno, ma da decine e decine di strati di graffiti di ogni genere.

Dalle scritte, dai serramenti di metallo, da tanti particolari si capisce che il tutto risale a oltre quarant’anni fa, cioè direttamente all’epoca in cui fu aperta la fermata della metro (metà anni ’60), e da allora non è mai stato toccato. Uscendo – e anche in pieno giorno vi verrà voglia di uscire piuttosto in fretta – ci si trova infatti davanti a un grosso e pretenzioso quartiere di palazzi ultrasignorili, circondati da alberi, giardinetti, cancellate e telecamere, anch’essi chiaramente risalenti a quel periodo: il Quartiere G. Frua, appunto, che – come ho poi scoperto – in quegli anni prese il posto della storica fabbrica tessile De Angeli – Frua che occupava la zona.

Doveva chiaramente essere un progetto ultramoderno di città nella città come si usava in quegli anni, cioè con il verde sopra e i servizi sottoterra, compresi i negozi. Ma i negozi, per classici problemi all’italiana, non arrivarono mai. Rimane, dunque, soltanto l’utopia spezzata: che possa servire di lezione agli architetti con la puzza sotto il naso che, ben pagati, progettano trasformazioni urbane in cui non dovranno mai vivere.

Chissà perché, qualcosa mi dice che, tra quarant’anni, anche la nuova parte di Torino che vorrebbero costruire sulla metro 2 e sull’ex Scalo Vanchiglia – la cosiddetta Variante 200 – avrà buone chance di essere finita così.

[tags]decrescita, partito radicale, cappato, rientrodolce, milano, urbanistica, metro, de angeli, frua, blade runner, degrado, torino, variante 200[/tags]

divider

Un commento a “Bancarotte urbanistiche”

  1. Mike:

    Riesci a mettere a disposizione delle foto a risoluzione più alta?

    L’idea, comunque a Torino nel sottopasso di Corso Vittorio aveva funzionato, cosi` come a Milano Duomo.

    Anche mettere i negozi a livello strada a volte non funziona: la centralissima via Viotit a Torino, nonostante la posizione è sempre stata triste e con negozi che aprono e chiudono.

    Io sono convinto che l’idea di fare i negozi sotterranei sia comunque tramontata, sia perchè quando hanno fatto la fermata della linea 1 di metropolitana leggera di Porta Nuova hanno eliminato i negozi, e in tutte le fermate della linea non han messo negozi: a Collegno han costruito una casa nuova con bar e supermercato, ma a piano terra, non sotto.

    Probabilmente si sono accorti della tristezza claustrofobica che da avere un negozio sotterraneo, per di più con i soffitti bassi ed i corridoi relativamente stretti. I centri commerciali quando fanno le gallerie tengono soffitti molto alti appunto per questo.

 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike