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martedì 29 Giugno 2010, 15:24

Dei costi della politica

Ieri sera si è tenuta la riunione dell’associazione ex Movimento 5 Stelle Piemonte, dove sono stati affrontati i due argomenti su cui avevo chiesto un parere a chi si era registrato sulla mia piattaforma.

L’associazione, svuotata di qualsiasi ruolo nel Movimento, si è ridotta a un gruppo di una manciata di amici, tanto che ieri sera alla riunione erano presenti fisicamente solo quattro soci, più altri tre per delega. Vi è un interesse ridotto a tenerla in vita, ma d’altra parte chiuderla subito non ha molto senso, specie ora che vi è l’ipotesi che si debba tornare alle urne. Vorremmo dunque perlomeno mantenere in vita il blog Piemonte5Stelle, dopo avergli cambiato nome e indirizzo in modo che non lo si possa confondere con il blog ufficiale dei consiglieri regionali, quello sul sito di Grillo. E poi, se vi sarà interesse, potremo presentare qualche progetto per ottenere dei finanziamenti dal fondo dei consiglieri regionali, quello costituito con i soldi avanzati dai loro stipendi.

Per quanto riguarda la questione delle quote di 300 euro versate all’inizio della campagna elettorale da quasi tutti i candidati, si è verificato che effettivamente l’accordo originale era di considerarle un prestito in attesa di raccogliere i fondi necessari mediante donazioni. Dato che dalla campagna elettorale sono avanzati circa 5.000 euro, si è deciso dunque di provvedere a rimborsare le quote proporzionalmente ai fondi disponibili, che coprono circa i due terzi di ogni quota.

Dopodiché si è discusso se accettare la disponibilità, già espressa dai consiglieri regionali, di aggiungere i circa duemila euro mancanti per permettere un rimborso completo, prelevandoli dal fondo di avanzo dei loro stipendi; la questione è stata più controversa, perché secondo alcuni questa costituirebbe una forma surrettizia di rimborso elettorale a spese delle casse pubbliche. La proposta è stata approvata a maggioranza, ma io ho votato contro, perché la maggior parte delle risposte ricevute durante la consultazione si erano espresse in tal senso; dunque intendo rinunciare a questa parte del rimborso.

A scanso di equivoci segnalo che chi si è candidato ha sopportato costi che non si limitano ai 300 euro di quota; a parte eventuali spese di propaganda personale (come i miei 155 euro di volantini), ci sono costi come benzina e telefono, e soprattutto c’è il costo del tempo sottratto alla propria vita personale e professionale (la differenza tra il mio reddito medio degli anni 2005-2008 e il mio reddito medio del 2009-2010 è nell’ordine di alcune decine di migliaia di euro l’anno).

Trovo giustissimo combattere duramente l’uso della politica per arricchirsi e l’appropriamento disinvolto di fondi pubblici per spese private, ma non sposo la linea secondo cui chi fa attivismo politico dovrebbe vivere in povertà; lo stipendio a chi ricopre cariche istituzionali fu introdotto proprio per permettere anche agli operai, e non solo ai ricchi, di impegnarsi nella gestione del bene comune. Credo dunque che utilizzare i residui delle donazioni per ridurre almeno un po’ il passivo di chi si è candidato sapendo sin dal principio che non sarebbe mai stato eletto, condividendo lo sforzo economico necessario tra tutte le persone che hanno messo cinque o dieci euro per aiutarci, sia una scelta giusta, anche se non mi sento invece autorizzato a prendere i soldi che derivano dallo stipendio dei consiglieri.

[tags]movimento 5 stelle, beppe grillo, politica, costi, rimborsi[/tags]

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2 commenti a “Dei costi della politica”

  1. Piero:

    Secondo me, il blog ufficiale dei consiglieri regionali eletti nelle file del movimento 5 stelle non dovrebbe stare sul blog di Grillo, ma sul sito della Regione Piemonte http://www.regione.piemonte.it/ che dovrebbe offrire uno spazio web a tutti i consiglieri di tutti i consiglieri per rendere conto del loro operato ai cittadini piemontesi, come già fanno Davide e Fabrizio dal blog di Grillo.

    Per il resto, i costi della politica e relative tasse a carico dei cittadini non dovrebbero esserci, perché ogni cittadino dovrebbe essere chiamato obbligatoriamente a dare il suo contributo gratuitamente, in modo responsabile e diretto, nell’amministrazione del proprio territorio e dei servizi sociali dei quali usufruisce, piaccia o non piaccia. Secondo me è da irresponsabili lasciare la gestione del proprio territorio e dei suoi servizi in mano a persone che, pur elette democraticamente, poi spesso finiscono per approfittarsene a proprio vantaggio con stipendi fuori da ogni logica.

  2. Fabio:

    Pure secondo me …se solo la Regione desse lo spazio con la possibilità di pubblicare preventivamente le proposte di legge, commentarle, votarle, ecc..

    Se le istituzioni fossero “avanti” (o meglio, contemporanee alla società), non ci sarebbe nemmeno bisogno del MoVimento o della piattaforma di Grillo.

 
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