Stazioni & gelati
La vera notizia è che hanno orribilmente stuprato lo slargo di via Giachino che sta davanti al Manhattan Pub; dopo aver speso soldi solo pochi anni fa per rifare i giardinetti e l’incrocio, hanno demolito tutto ciò che avevano appena fatto e hanno creato una rotonda di pavè, eliminando l’unica caratteristica positiva di quel tratto di strada, ovvero l’ampia possibilità di parcheggio.
Non so se voglia dire che la De-Ga ha comprato le case attorno e pensa di trasformare la zona in un quartierino elegante a due passi dalla stazione del passante ferroviario; nel caso, vi avviso che non si sa quando mai vedrà la luce la nuova stazione Dora FS, dato che RFI consegna i locali sotterranei al rustico e il Comune non ha i soldi per completarli.
E nonostante questo, Saitta chiede a Cota di spendere un milione di euro per collegare a Dora FS (che non esiste e non esisterà per anni) la stazione Dora GTT (che vorrebbero demolire entro il 2012 per spostare il percorso della Torino-Ceres sotto corso Grosseto): vi prego, qualcuno gli spieghi che la cosa non ha fisicamente alcun senso…
Comunque, il punto del post non era questo; è che dopo il pub mi hanno portato a provare una nuova gelateria che pare andare per la maggiore, La Romana in corso Inghilterra. Si tratta del solito locale di massa aperto in un punto privo di parcheggio (viva la pianificazione urbana) il cui tratto distintivo è la fighetteria, degli arredi così come dei clienti.
I prezzi sono medi, da 1,50 a 2,50 euro: un po’ meno della gioielleria Grom e un po’ più del Siculo. Il gelato è altrettanto medio, del genere innaturalmente pastoso e smodatamente dolce; in pratica, l’idea del posto sembra essere quella di prendere del gelato così così e farci dei gusti strani in stile Grom, tipo il passito di Pantelleria che ho provato io, o il bacio di dama con pezzetti di questo e di quell’altro. Stringi stringi, il gelato sempre medio resta, con un retrogusto dolciastro e una consistenza tendente al presto liquido come quello della gelateria Monginevro dei tempi d’oro. Insomma, se da bambini rubavate i tubetti di latte condensato e ve li svuotavate in gola questo è il posto che fa per voi, altrimenti è meglio lasciar stare.
[tags]torino, via giachino, stazione dora, ferrovie, gelaterie, la romana, grom[/tags]
4 Giugno 2010, 23:59
AFAIK il gelato della Monginevro si scioglieva presto perchè non aggiungevano i deprecati grassi vegetali.
(che poi quando abitavo a 50 metri da lì era tanto comoda, neh….)
5 Giugno 2010, 00:03
anche io abitavo a 50 metri da li’… era il 1999 e avevamo una casa con un salone enorme col mobile bar.
5 Giugno 2010, 11:53
Nel documento Saitta chiede anche i 23 milioni per riaprire Torino Dora se leggi bene. Piu` i 162 per buttarte giù il cavalcavia di corso Grosseto, ecc… ecc…
5 Giugno 2010, 13:02
Mike: Sì ma con i 23 milioni riapre la nuova Torino Dora, quella sotterranea; nel frattempo con i 162 ha devastato Torino nord spostando la Torino-Ceres sotto corso Grosseto con immissione sul passante a Torino Rebaudengo; a quel punto Dora GTT è già una stazione in disuso…
5 Giugno 2010, 15:43
Il fatto che stiano chiedendo soldi sia per rifare Dora FS che per distruggere corso Grosseto mi fa ben sperare, sempreché non decidano di buttare giù il cavalcavia fare un bel buco in mezzo a corso Grosseto e fermarsi dopo aver finito i soldi….
In ogni caso continuo a non capire perchè la soluzione di fare il tratto ferroviario accanto alla direttissima non sia stato preso in considerazione. Con quesi soldi fanno anche la stazione a Mappano, facendo la ferrovia in trincea e senza passaggi a livello.
Ah per Corso Inghilterra: rimane il mistero per cui han fatto dei marciapiedi larghissimi, togliendo posti macchina, bastava farli a spina di pesce, se il problema è che con le uscite della stazione c’erano delle strettoie sulla strada. Ma la risposta c’è: la gente magari parcheggiava lì anziché nei parcheggi sotterranei.
L’altra ipotesi è che si voleva dare impulso alla vendita dei Range Rover, degli L200 e dei Pajero.