Lo scopo di Twitter
Bazzico d’abitudine un po’ tutti i social network, ma fino a questa settimana c’era una eccezione: Twitter. Onestamente non ne ho mai capito bene il senso, visto che se proprio vuoi raccontare al mondo tutto quel che fai una riga alla volta puoi sempre aggiornare il tuo status su Facebook. Tuttavia, anche solo per vedere com’è, qualche giorno fa mi sono registrato.
O meglio ci ho provato; perché metà delle volte mi veniva fuori una schermata che diceva che la capacità massima del sistema è stata superata e di riprovare più tardi.
Poi ho aggiunto due o tre amici nella lista, per ricevere nella mia home i loro aggiornamenti.
O meglio ci ho provato; perché anche qui continuavo a ricevere la simpatica paginetta di errore ogni due per tre.
Quando ieri pomeriggio ho letto che Ronaldo aveva usato il proprio Twitter per invitare Felipe Melo a non tornare più in Brasile (e noi siamo contenti: viste le prestazioni, speriamo che giochi ancora a lungo nella Juve), sono andato a vedere.
E ho ricevuto la pagina di errore, per dieci o venti volte consecutive, senza riuscire a vedere un bel niente.
Ma allora spiegatemi, la gratificazione nell’usare Twitter è riuscire a caricare le pagine?
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