Cosa vuol dire “ognuno vale uno”?
Un paio di giorni fa ho inviato a coloro che si sono registrati sulla mia piattaforma di partecipazione (che al momento, in attesa di quella promessa da Grillo, non è più stata sviluppata) una serie di domande relative al “tema caldo” nel Movimento torinese in questi giorni: la definizione di candidati e programmi per le prossime elezioni comunali.
Ho ricevuto una dozzina di risposte, tutte ben argomentate e interessanti, e allora mi sembra utile aprire il dibattito anche qui e riceverne altre. L’argomento sarà discusso in una riunione lunedì prossimo; nel frattempo, aspetto di sapere cosa ne pensate.
Ecco il testo del messaggio con le domande; aspetto risposte nei commenti.
Vorrei ora consultarti su una questione che verrà discussa nelle prossime settimane: il metodo di definizione di candidati e programmi per le elezioni comunali torinesi del prossimo anno.
E’ in corso infatti una discussione tra diversi punti di vista: c’è chi sostiene che la sovranità sul Movimento è dei cittadini e dunque che almeno le candidature e i punti chiave del programma vanno decisi in votazioni primarie aperte a tutti, svolte nelle piazze e tramite la rete, e chi sostiene che è meglio, per evitare infiltrazioni e per garantire una decisione più esperta, affidare tali scelte soltanto agli “attivi” del Movimento, ovvero a chi partecipa regolarmente alle riunioni fisiche. Sono poi naturalmente possibili anche le vie di mezzo, come ad esempio che soltanto chi è stato attivo nel Movimento per un certo periodo possa candidarsi, ma che siano comunque i cittadini a scegliere tra i vari possibili candidati.
Io vorrei capire dunque la tua opinione: come la pensi?
Cosa vuol dire per te “ognuno vale uno”? Ritieni che questo sia un principio fondamentale, o tutto sommato la partecipazione dal basso non è così importante purché il Movimento resti fedele ai suoi principi?
Pensi che la scelta dei candidati tocchi a tutti i cittadini, o solo agli attivisti del Movimento?
Ritieni giusto che qualsiasi torinese possa candidarsi nelle nostre liste o vorresti liste composte soltanto da persone che già hanno partecipato negli scorsi anni?
Sarebbe giusto accogliere anche candidati espressi da comitati e gruppi spontanei, magari sollecitati dal Movimento stesso tra persone che non sono mai state attive ma che hanno raggiunto posizioni di rilievo nella “società civile” senza mai schierarsi coi partiti, o meglio di no?
Secondo te, la scelta dei candidati (specie del candidato sindaco, che sarà la voce del Movimento durante la campagna elettorale) è importante oppure più o meno chiunque può andare bene purché rispetti i requisiti? In altre parole, cosa caratterizza secondo te un buon candidato?
In generale, tu personalmente riterresti giusto essere coinvolto almeno sulle grandi scelte (candidato sindaco, temi forti del programma) o vorresti delegare anche queste scelte a chi è più attivo? E in questo caso, che genere di attivismo “conta” per avere diritto a dire la propria? La partecipazione alle attività sul campo, quella alle riunioni organizzative, la diffusione delle idee del Movimento su Facebook o via Internet…?
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