Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Gio 26 - 12:31
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione
mercoledì 2 Febbraio 2011, 18:49

La casa è un diritto (anche per chi ce l’ha)

Anche se raramente arrivano all’onore delle cronache, storie come quella di via Frejus 83 – famiglie che non possono più pagare l’affitto della casa in cui abitano, ma resistono allo sfratto non sapendo dove andare – sono sempre più frequenti nella nostra città. Sono paradossali, in una città con decine di migliaia di alloggi vuoti, spesso nuovi di zecca e mai abitati. Sono storie che da sole non si risolvono, perché caratterizzate dal conflitto tra due esigenze primarie: quella di avere un tetto sulla testa e quella di poter usufruire del proprio patrimonio legittimamente acquisito. Proprio per questo, sono storie che evidenziano soprattutto un vuoto, il vuoto della politica e dell’amministrazione pubblica, che esiste appunto per gestire collettivamente situazioni singolarmente ingestibili.

La discussione di questi casi degenera di solito in diatribe ideologiche: nella nostra società è considerato prevalente il diritto di proprietà, dunque quasi tutti sono a favore dello sfratto, mentre una rumorosa minoranza – ben rappresentata dai centri sociali, che infatti si sono buttati a pesce a strumentalizzare il caso, ma che raccoglie molti insospettabili adepti anche nei salotti buoni e tra gli intellettuali alla moda – ritiene che sia prevalente il diritto alla casa. In realtà, esiste una soluzione che riconcilia entrambe le esigenze: lo sfratto s’ha da fare, ma il Comune deve trovare una sistemazione provvisoria a queste persone; una sistemazione che, come per i sussidi di disoccupazione nei sistemi sani, fornisca un aiuto temporaneo ma non diventi a tempo indeterminato.

Infatti, la realtà spesso è molto meno chiara di come la dipinge l’ideologia. Io nella mia vita ho assistito direttamente a situazioni molto varie; ricordo il dramma, da bambino, di quando pignorarono i mobili alla nostra vicina di casa; ricordo una visita da amici alle case popolari di corso Taranto, con persone che non compravano la carne perché costava troppo ma avevano, magari di terza mano, il macchinone e la TV gigante con l’abbonamento al calcio Sky; ricordo i miei parenti che affittarono il loro alloggio a una avvocatessa in carriera, certo non a corto di denaro, che smise di pagare l’affitto dopo i primi due mesi sfidandoli a farle causa, e ci sono voluti quattro anni per buttarla fuori; ricordo la casa popolare in cui vivono alcuni amici, dove la vicina di sotto si fingeva ragazza madre disoccupata, nascondendo il compagno fisso e i redditi, per mantenere la casa e l’affitto quasi nullo, truffando lo Stato e negando la casa a qualcuno più bisognoso di lei.

Come vedete, c’è una cosa che proprio non si può fare in questi casi: giudicare per categorie precostituite. Quando io sento parlare dell’ennesima “proroga del blocco degli sfratti”, mi vengono i brividi: perché accanto a situazioni che meritano sostegno, ci sono tantissimi furbi che stanno in una casa altrui a spese altrui. E’ pratica tutta italiana quella di scaricare i problemi su chi è così sfortunato da trovarseli in casa (vedi anche, su scala gigante, la vicenda della Clinica San Paolo, dove il problema dell’accoglienza dei profughi venne scaricato su chi ci abitava vicino senza tanti complimenti). Io non sono affatto contrario a un riutilizzo anche forzoso degli spazi inutilizzati in città: se ci sono strutture inutilizzate, anche private, le si metta a buon uso. Ma non si scarichi il costo dell’assistenza sullo sfortunato proprietario di turno, talvolta senza nemmeno andare a vedere se questa assistenza è veramente meritata.
[tags]casa, sfratti, diritti, urbanistica, immobili[/tags]

divider

7 commenti a “La casa è un diritto (anche per chi ce l’ha)”

  1. Mike:

    Il fatto è che prese di posizione dei centrosocialini o la provoca degli sfratti, sono una delle cause che portano molte persone a tenere sfitti gli alloggi specie se di un certo valore commerciale. Quersto ovviamente provoca un aumento dei costi dell’affitto.

    Inoltre il fatto che la legislazione è ormai fatta per evitare la galera ai vari tanzi, truffatori, berlusconi, ladri e previti in Italia non esiste l’istituto della rent guarantee insurance, perché anche gli avvocati delle assicurazioni in Italia avrebbero problemi …

  2. raccoss:

    Certe volte dici cose talmente di buonsenso (dunque irrealizzabili) che penso che tu sia sprecato per quella manica di fanfaroni dei grillini.

  3. Piero:

    Penso che il problema casa sia strettamente connesso con la proprietà privata e la sua legittimazione legale. La realtà è che tutte le ricchezze puzzano di ingiustizia, anche quelle che apparentemente si ritengono legittime e oneste.

    Occorre chiedersi come e quando nasce la proprietà privata: quel perverso meccanismo che distingue ciò che è mio da ciò che è tuo, dando origine a tutta quella assurda mole di leggi, Codici e giurisprudenza tesa a regolamentarla e disciplinarla, non soltanto sul piano immobiliare (terra) e mobiliare (soldi), ma anche sul piano intellettuale (Copyright) e biologico (paternità, maternità).

    Il Comunismo ci ha provato a delegittimare la proprietà privata, ma ha fallito. Ma perché ha fallito?

    In realtà la proprietà privata, come anche il comunismo, nasconde una trappola: la legittimazione dell’esproprio (aborto sul piano biologico). Se legittimi la proprietà privata, a tua volta implicitamente legittimi anche l’esproprio nei tuoi confronti, dandoti la zappa sui piedi.

    L’uomo, credendo di diventare proprietario esclusivo di qualcosa che in realtà già gli dovrebbe appartenere per diritto naturale in comunione con tutti, sottraendolo al resto della comunità, implicitamente e di fatto si lascia espropriare di tutto il resto, a tutto vantaggio del più forte o del più furbo che può essere: o il Re o lo Stato o il “papa” o il suo IO, per non dire Dio.

  4. Alessandro D.:

    VB due curiosità :
    ci sei mai entrato in un Centro Sociale ?
    qual è la strumentalizzazione in cui si sono buttati a pesce ?
    Ciao

  5. vb:

    In centri sociali sono entrato varie volte e ho pure tenuto delle conferenze, ad esempio quando hanno ospitato gli Hackmeeting. Penso che in sè abbiano una ottima funzione sociale e culturale, ma non apprezzo quando cercano di cavalcare i problemi sociali esacerbandoli invece che lavorando per una soluzione, cosa peraltro logica, in termini strategici, per persone il cui obiettivo è provocare la rivolta sociale (non si definiscono “insurrezionalisti” per caso). Non apprezzo dunque il tentativo di far passare il concetto che chi possiede un appartamento è uno sfruttatore per principio.

  6. Gian:

    Gentile V.B. le categorie da corso Taranto in avanti le ho incontrate tutte …tuttavia manca una comunita’ molto diffusa .
    E’ quella del medioborghese suggeritore della verita’ assoluta .
    Codesto individuo collocato nella fascia di eta’ che va dai 40 ai 65 e’ un soggetto che reca la scritta “e’ un medicinale usare con cautela” .
    La sua storia sembra un copione ben scritto di una pubblicita’ dei biscotti ,profumata e inburrata di tanto consumo (mi pare viva in un mulino ).
    Nel fare civile che mi spinge a tendere la mano ad uno sconosciuto qualunque per socializzare …l’ho incontrato tante volte sulla mia strada .
    mamma mia quante volte ho sentito quella frase !!!!
    l’unico investimento di cui non ti pentirai mai e’ il mattone ,si rivaluta sempre .
    e’ giu un sermone condito da “non capisci” e “devi capire che” (imperativo ovviamente) .
    Un piccolo approfondimento ti permettera’ di ricordare .
    ormai sono passati anni dal martiriomonio (o matrimonio)…i bambini sono cresciuti belli e vigorosi ,avvolti di colori fucsia vivaci e plastificati .
    C’e’ tutto ! ci sono gli amici riciclati nell’ambiente di lavoro di una moglie sempre complice e tante ore passate in allegria nel nome di quel bene desiderato dai nonni …ma c’e anche un bel gruzzoletto in banca all’insegna del mi spacco dal lavoro .
    Guarda ,dice lei alle amiche gelose ,mentre aggredisce il profitterol durante la cena del sabato sera : ci siamo decisi e abbiamo comprato una casa da affittare .
    Ammobiliata minimo minimo minimo (lo dice piu’ volte per rafforzare) dovresti prendere 800eu per 65 mq .
    ma e’ venuta sera …e il nostro medioborghese suggeritore della verita’ assoluta ,con relativa compagna ,ritorna a casa perche’ al Sabato sera c’e’ il sesso e poi domani si deve andare alla Santa Messa.
    Il giorno dopo …Ops guarda chi si rivede ,dico io nel piazzale della Chiesa .
    E’ evidente che siamo li per motivi differenti ma una cosa ci unisce …intima e segreta .
    Ha messo il vestito della festa e io no .
    Io sono li per un anniversario e lui no .
    io vorrei gridare qualcosa a quel sacerdote ma lui no .
    ci unisce solo l’indifferenza …la mia indifferenza difronte ad una imposizione (leggasi educazione) per le mie parole taciute e la sua indifferenza per quei 800eu a norma di legge .
    Ora ti ricordi di lui ?
    era quello della porta accanto ,quello del piano di sotto …ma era o e’ ? .
    A volte rido quando penso a quanto sono politicizzati i discorsi di chi si interessa della causa sociale … abbiamo gia’ tutto sotto agli occhi (per concessione di chi nei secoli ha costruito la civilta’) e spesso parliamo con le parole di altri .
    A noi la coscienza di valutare istante per istante quello che siamo nudi davanti allo specchio …senza che gerarchi o leader muovano i nostri fili .
    Dimenticavo :io il nostro amico non l’ho ascoltato e quella casa non l’ho mai comprata …come avrei potuto guardarmi allo specchio ?
    Chissa’ se quella casa non comprata e’ sfitta o forse non e’ mai stata costruita …
    con sincerita’

    Gian

  7. Andrew:

    @Gian:
    non è che sei Alfonso Luigi Marra sotto mentite spoglie?

 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike