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lunedì 28 Febbraio 2011, 18:13

Quattro chiacchiere con Piero e Sergio

Sabato pomeriggio, ultimo giorno di campagna elettorale per le primarie del centrosinistra, lasciato il nostro gazebo in piazza Castello, giravamo per via Garibaldi quando abbiamo incontrato Piero Fassino, scortato dal sindaco uscente Chiamparino e dall’ex sindaco Castellani. Il nostro candidato Fabio Versaci li ha bloccati e ha fatto qualche piccola domanda, e in pochi minuti Piero & Sergio ci hanno tranquillamente detto che:

– l’accordo di Mirafiori era un ricatto di Marchionne ma “alle volte bisogna saper accettare i ricatti”;

– è vero che in termini di diritti sul lavoro stiamo andando indietro ma beh, c’è poco da fare, ringraziamo ancora che non ci lasciano tutti a morire di fame;

– l’inceneritore (materia su cui Fassino sembrava impreparato) è necessario perché è impensabile che a Torino si faccia più del 50% di raccolta differenziata (…);

– l’inceneritore non fa male… però, insistendo… beh, “è chiaro che qualcosa nell’ambiente ci va”.

E meno male che questi sono gli esperti politici professionisti che sanno gestire le cose nell’interesse di tutti…

[tags]chiamparino, fassino, elezioni comunali, torino, primarie, inceneritore, lavoro, mirafiori, marchionne[/tags]

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6 commenti a “Quattro chiacchiere con Piero e Sergio”

  1. Maurì:

    Certo che dire a Novara sono al 71% di raccolta differenziata, città che ha un nono della popolazione, è usare i dati come meglio vi pare. Mi pare che voi abbiate una visione troppo “positiva” della società. Hanno ragione loro a dire che non sarà possibile aumentare i livelli, perché certe fasce della popolazione non le educherai mai in maniera precisa a fare la differenziata, ci vorranno decenni.

  2. Redsox:

    Bel video ragazzi!
    @Mauri: si usano le percentuali apposta per svincolarsi dalla dimensione della popolazione, così è lecito fare i paragoni

  3. .mau.:

    @Maurì: a sentire la mia amica novarese e le storie sul suo (tra poco ex) condominio, buona parte del 29% mancante è suo.
    @Redsox: nì. Più un’entità è grande, più è difficile ottenere dei risultati; occorre insomma pesare le percentuali, o se preferisci assumere un modello sublineare.
    @vb: non ho solo capito (ammetto, non ho cliccato sul video) se Piero, Sergio e Valentino pensano che l’inceneritore serva per togliere rifiuti indifferenziati (brutto, ma comprensibile) oppure per alzare la percentuale del riciclato (pauroso).

  4. .mau.:

    (ps: ma Piero si è accorto che nel gruppetto c’era un suo concorrente? :-P )

  5. for those...:

    @Maurì: ma perché nelle grandi città è impossibile e ci vogliono decenni per educare la popolazione a fare la differenziata? I cittadini sono più stupidi di noi provinciali?
    Anche ammesso che sia vero che ci vogliono decenni, ma allora a maggior ragione, COSA DIAVOLO SI ASPETTA A INIZIARE?

  6. vb:

    Novara è una città più piccola ma “morfologicamente” è una città, con gli stessi problemi di piazzamento dei cassonetti, di densità della produzione e di consumo inconsapevole che ha Torino… e il Comune vuole fare l’inceneritore, oltre che per il business di importare rifiuti altrui e bruciarli, perché così non si deve sbattere a far funzionare la differenziata: in pratica Piero, Sergio e Valentino pensano che per non far “faticare” la gente a differenziare sia meglio prendere e bruciare tutto insieme, a costo di generare inquinamento cancerogeno.

 
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