A Copenaghen
A Copenaghen, è normale salire sul treno dall’aeroporto – che passa ogni dieci minuti e collega direttamente non solo il centro città , ma tutta la costa a nord e persino la Svezia – e trovare mezzo vagone senza i sedili, con seggiolini reclinabili e un ampio spazio pensato per ospitare le bici; in ogni vagone ce n’è almeno una.
A Copenaghen, i treni locali oltre allo spazio per le bici hanno anche Internet gratuito e liberamente accessibile a tutti.
A Copenaghen, tutti i corsi hanno una corsia ciclabile rialzata, delimitata e separata sia dal marciapiede che dalla carreggiata.
A Copenaghen, quando bloccano una piazza o una strada per un cantiere, prevedono due percorsi alternativi separati e paralleli: uno per i pedoni e uno separato per le biciclette.
A Copenaghen, a ogni angolo ci sono distese di biciclette parcheggiate sui marciapiedi e sulle piazze – in qualche punto ci sono anche appositi stalli a due piani; e le bici non sono nemmeno legate, sono solo appoggiate lì.
A Copenaghen, tutte le vie del centro storico sono a senso unico “eccetto bici”, e le bici possono percorrerle contromano per fare prima, usufruendo di appositi spazi di fermata agli incroci.
A Copenaghen, la sosta a pagamento per le auto nel centro è in vigore 24 ore su 24; costa circa 40 centesimi di euro l’ora di notte, e circa 4 euro l’ora di giorno, e nessuno vede questo come una limitazione di un presunto diritto costituzionale a muoversi inquinando o a tenere una scatola di latta davanti al portone di casa. Se uno proprio ha bisogno dell’auto paga, se no prende il treno, il bus o la bici.
Chissà perché a Torino è tutto diverso; perché non potrebbe essere così anche da noi?
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