Pisapia, cosa pensa del Tav?
Caro avvocato Pisapia,
da diversi giorni ormai, in vista del ballottaggio milanese, i suoi sostenitori approcciano in ogni modo il Movimento 5 Stelle, chi con i complimenti, chi con le minacce, cercando di ottenere da noi una chiara indicazione di voto a suo favore.
Il Movimento non possiede i propri elettori; l’unica posizione possibile è quella che abbiamo sempre espresso, cioé che ogni nostro elettore decida liberamente secondo coscienza. Ciò nonostante, io mi rendo perfettamente conto del valore politico nazionale del voto di Milano, e per questo stavo per scrivere che, fossi residente a Milano, sarei forse venuto a votare per lei.
Poi, però, la scorsa notte è successo qualcosa. E’ iniziata la battaglia di Chiomonte: cinque anni e mezzo dopo Venaus, di nuovo la Valsusa è stata invasa, scontrandosi con la resistenza popolare. Ieri c’è stato solo un antipasto, ma in una delle prossime notti arriverà quasi certamente la replica delle violenze di allora. Se in quel bosco di notte partiranno le cariche, la polizia caricherà anche rappresentanti democraticamente eletti, tra cui i consiglieri regionali e comunali del nostro Movimento, che presidiano il cantiere e vi hanno aperto addirittura una sede formale del nostro gruppo consiliare regionale.
Tutto questo è sostenuto con forza dai partiti della sua coalizione: non solo Virano, compagno di gioventù di Chiamparino e Fassino, minaccia i sindaci che si oppongono all’opera, ma due onorevoli PD chiedono addirittura di dichiarare il cantiere sito militare, il che implicherebbe di poter sparare a vista su chi vi si avvicini.
E allora, capisce – capite voi Bersani, Pellizzetti, Flores d’Arcais, De Magistris, persino Scanzi – che in ognuno di noi, con rabbia, viene fuori una sola domanda: con che faccia gli stessi partiti che ci manganellano a Torino ci chiedono i voti a Milano?
Pisapia, vuole i voti dei nostri elettori? Parli con loro, gli dica chiaramente se condivide o no le loro idee. A cominciare da questo: per lei il Tav Torino-Lione va costruito oppure no? Per lei è giusto mandare l’esercito a imporre con la forza la realizzazione di una grande opera contro la volontà della popolazione? Quando gli elettori di cui chiede i voti occuperanno pacificamente le strade di Milano per bloccare un inceneritore o una colata di cemento, la sua maggioranza invocherà e applaudirà l’uso della forza contro di loro, come ha sempre fatto la maggioranza di centrosinistra a Torino?
Pisapia, parli chiaramente, tenga fede alla sua storia, ci dimostri che veramente non siete tutti uguali. Si dissoci apertamente da quel che sta avvenendo in Valsusa, ne chieda la fine; oppure taccia, e non prendeteci più in giro.
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